Salve sociopatici iperattivi, se per caso vi aspettavate la Mormor, beh vi sbagliate. L'ho iniziata, ma dato che sono nel mood depressivo dopo una one-shot molto triste sulla Mystrade, eccone una da parte mia. (sorry ivonnemagri non dirmi plz)
(⚠ bad ending)
Mycroft's P. O. V.
"Sono un completo idiota. Sapevo che non sarebbe finita bene. Era pericoloso, lui ne era a conoscenza, allora perchè non ha pensato di portare più agenti? Sono un'idiota. Dovevo dirgli di non andare. È tutta colpa mia."
Questi pensieri continuavano a vorticarmi nella mente, ogni singolo secondo, mentre guidavo fino ad un capannone dove Gregory mi aveva detto di trovarsi. O meglio, dove il GPS del suo telefono indicava dovesse trovarsi. Una chiamata era bastata a farmi temere il peggio. Sapevo di aver ragione, non c'erano dubbi. Anche se la sua voce, quella voce che avevo sempre amato, veniva distorta dal telefono, era ovvio che stava male e non poco. Avevo capito di non avere molto tempo per arrivare, quindi entrai in macchina e guidai verso un vecchio magazzino in cui doveva nascondersi il capo di una banda di criminali. Gregory stava lavorando su quel caso da una settimana almeno, giorno e notte, tanto che la povera Alex si era trovata ad aspettarlo sveglia fino a tardi anche solo per dargli un bacio sulla guancia. " Quella bambina è preziosa" pensai poco prima di parcheggiare malamente di fronte all'ingresso. Impugnai la pistola che ormai mi ero abituato a portare con me ed entro.
Venni subito investito da un'ondata di vento gelida da cui la mia camicia leggera non riuscì a proteggermi: fa troppo freddo per essere Aprile, qui dentro. Mi guardai intorno e vedo degli agenti stesi sul pavimento. Sono morti, non c'è dubbio; Gregory non è tra di loro, fortunatamente. Capì velocemente quello che deve essere successo: i poliziotti avevano trovato il covo della banda, Gregory vi si era recato senza prendere troppi agenti e ora la maggior parte di loro si ritrovava sul pavimento duro e freddo consuma pallottola nel cuore.
Continuai a camminare silenziosamente, quando mi accertai che i malviventi avevano lasciato l'edificio iniziai a correre per trovare Greg. In molti mi hanno chiamato e continuano tutt'ora a chiamarmi "L'uomo di ghiaccio", ma sa si tratta di lui, del MIO Greg, allora è diverso. Sarei andato anche all'inferno per saperlo al sicuro. Una sera gli ho detto questo e lui mi ha abbracciato, stringendomi a lui come se il solo pensiero di perdermi lo uccidesse e ha mormorato semplicemente:"No, non farlo ti prego". Quella volta è bastata una semplice frase per farmi commuovere. Ho sempre, come mio fratello d'altronde, considerato l'amore uno svantaggio, capace di portare un dolore incredibile. Avevo ragione.
Girato uno degli angoli idi una porta da cui proveniva una flebile luce. Entrai nella stanza con la pistola in mano, ma mi bastò guardare cosa c'era dentro per farmela sfuggire dalle mani, con un misto di stupore e disperazione. Nella stanza si trovava il corpo del capo della banda, senza dubbio era lui, e una figura accasciata in un'angolo. avrei riconosciuto quel corpo tra milioni, se mai se ne fosse capitata l'occasione. Quello era il corpo, spero ancora in vita, di mio marito. Mi avvicinai a lui, notando che aveva un taglio profondo lungo il braccio destro e una pallottola conficcata nell'addome.
Niente battito. Gli presi il polso per controllare, ho provato a sentire se c'era ancora speranza ma niente, solo silenzio, lo stesso silenzio che colma il mio cuore e la mia mente.Ero troppo distrutto per pensare a qualcosa che non sciami mio dolore. Mi sentivo svuotato come se mi avessero tolto ogni cosa a me cara, ed effettivamente è così. Gregory, mio marito, il mio grande amore, l'unica persona che era riuscita a sopportarmi e a scegliermi, era morta. Ero di nuovo solo. Non so dire per quanto tempo rimasi lì a piangere, tenendo il su corpo stretto a me come lui aveva fatto tanto tempo prima. Piansi tutto ciò che avevo in corpo. Rabbia, tristezza, disperazione, sensazione di impotenza.
Poi qualcosa attirò la mia attenzione: nella mano sinistra, dove teneva la fede, c'era anche qualcos'altro. Una foto, la stessa che avevamo fatto tutti e tre qualche anno prima e che avevamo stampato. Io e Greg eravamo appena sposati, lui sorrideva e teneva in braccio la piccola Alex, mentre io gli lasciavo un leggero bacio sulla guancia. Il ricordo di quel giorno mi fece sorridere, mio malgrado, e realizzai che a casa mia figlia era sola con Anthea. Non l'avrei abbandonata, a nessun costo. Mi alzai, dicendo a Gregory molto dolorosamente:" Addio amore mio". Chiamato chi di dovere, quando fui libero di andarmene, tornai a casa e trovai mia figlia addormentata. Il mattino seguente alle avrei spiegato tutto, mi ripromisi, ora ero troppo distrutto per poterla anche solo guardare senza scoppiare in lacrime.
Ebbene si, la mia mente triste ha partorito questa cosa. Chiedo perdono se ci saranno degli errori ma sono distrutta. Cosa, andare a dormire? MA VAAA, è solo l' 1.30 di notte e domani è lunedì, pfft mica ho sonno io. Invece si, ho sonno quindi pubblicherò questo concentrato di tristezza e poi dormirò ben... CINQUE ORE??????????? Niente io domani non mi alzo sappiatelo.
Anyway, vi chiedo scusa se questa era triste ma come vi ho già spiegato non era completamente colpa mia. Detto questo buonanotte e ci vediamo al prossimo capitolo.
Byeeeee
Ali💙
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One-Shots Fandom Sherlock
FanficSei alla ricerca disperata di one shots su Sherlock? Bene, questo è il libro che fa per te! Troverai capitoli su Johnlock e Mystrade, le mie coppie preferite. ash xx Conclusa il 6/10/2019