Il primo appuntamento. (Pr1)

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La sera prima non riuscì a dormire. Continuavo a pensare a cosa mettermi per il giorno dopo, a cosa avrei detto quando l'avessi incontrato, mi feci una marea di paranoie e lo avevo appena conosciuto. Andai a scuola e per cinque ore di seguito ho dovuto sopportare l'ansia. Non riuscivo a crederci, io che uscivo con un ragazzo che avevo appena conosciuto? Era una cosa cosí.. cosí.. strana Le cinque ore di scuola passarono lentamente, molto lentamente.

Tornai a casa e mangiai a mala pena, subito dopo presi il mio maglione bianco con la scritta azzurra e mi incamminai verso la casa della mia amica Linda. Lei era stupenda, lo diceva anche il suo nome, Linda in spagnolo vuole dire 'bella', infatti lei era stupenda, meravigliosa e fantastica ed io la invidiavo, tanto.
Aveva lunghi capelli castani e ondulati, due occhioni grandissimi e di color nocciola, era magra e tutto ciò che indossava le stava sempre bene. Ci incamminammo verso la stazione per vedere i treni passare è arrivate lì ci "accomodammo" su una vecchia panchina verde.
-"Perché non ne prendiamo uno?"
Mi chiese Linda mentre i capelli ci venivano Scombussolati dal vento del treno che passava.
-"Perché abbiamo paura." Risposi.
-"Paura di che? io non ho paura."
-"Non hai paura ma temi le grida di tua madre,
non hai paura ma non ti piace il buio,
Non hai paura ma quanto stai per tagliarti, tremi.
Hai paura è solo che il tuo orgoglio la nasconde."
-"hai ragione. Non c'è ne andremo mai da qua."
Mi disse con amarezza.
-"Andiamo." dissi, alzando mi velocemente dalla vecchia panchina verde.
-"arrivo." Disse.
Ci dirigevamo verso un minuscolo centro commerciale:
-"piano di sotto o piano di sopra?" Disse Linda.
-"Andiamo sopra dai, hanno detto che sarebbero stati in giro."
-"va bene."!
Salivamo le scale.
Scale non molto lunghe, ma indimenticabili. Avevano specchi che li seguivano, su ogni ancolo, io è Linda ci facemmo un foto e facemmo gli ultimi gradini.
Un passo .
Un altro, ed un altro
Mi girai e lui era lì e mi
riconobbe subito .
Eravamo lì come quattro idioti a guardaci e a dir niente, ci presentammo l'uno con l'altro.
Com'era bello,
Davvero stupendo.
Aveva due occhi color cioccolata, erano scuri, veramente scuri, quasi da fa paura, ma io ogni volta che lo guardavo non provavo per niente paura, mi faceva battere all'impazzata il cuore; aveva dei capelli stupendi, erano mossi e corti, erano sempre morbidissimi. Il suo sorriso, dio il suo sorriso, non esiste cosa più bella di vederlo sorridere, chiunque altro se ne sarebbe innamorato, e non li biasimo, lui è fantastico assolutamente.

Un sorriso speciale.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora