Interlude - pt 1

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Non appena la porta dell'appartamento dello stripper fu aperta, lui e Jeongguk si avventarono l'uno sull'altro in un bacio affamato.

Le loro labbra si incontrarono avide, esigenti, le loro lingue si intrecciarono dando vita ad un infinito ricercarsi e carezzarsi, e le loro mani furono sul corpo dell'altro in tocchi per niente delicati.

V riuscì a chiudere la porta usando un piede e fu presto schiacciato contro il muro lì accanto da un Jeongguk a dir poco disperato; il giovane uomo premette l'intero suo corpo contro lo stripper e portò le mani sulla sua schiena in tocchi non proprio esperti, succhiando al contempo la sua lingua e ricevendo in cambio una sua gamba tra le proprie.

Gemiti e ansimi cominciarono a riempire il buio ingresso dell'appartamento, ma quando V infilò una mano tra i suoi capelli tirandoli all'indietro, Jeongguk fu costretto a staccarsi dalle sue labbra gemendo senza ritegno.

- Mmh...per essere un etero sei piuttosto, come dire, impaziente, baby...- mormorò V, tracciando la linea della sua gola con la punta delle dita e giù, sempre più giù fino alla cintura dei suoi pantaloni. - Dimmi, cosa vuoi che ti faccia? Da dove vuoi cominciare? -

- Fai quello che hai d-detto al locale...- ansimò Jeongguk, di nuovo in balia del biondo cenere ed avevano appena iniziato.

- Mh? Ah...vuoi che ti succhi questo, eh? - fece V, racchiudendo con una mano la sua prominenza nei pantaloni all'improvviso e premendo il tanto che bastava per dargli una scossa di piacere.

- Sì, sì! Fallo...succhiamelo...Dio! - gemette Jeongguk, rabbrividendo incontrollabilmente al tocco.

Una bassa risatina lasciò le labbra dello stripper mentre toglieva la mano dalla sua erezione e otteneva un lamento da parte del moro.
- Seguimi, baby...non vorrai scopare qui sulla porta, no? - e lo precedette dentro la casa al buio, Jeongguk lo seguì senza esitare.

Raggiunsero quella che pareva una stanza strana, con infiniti cuscini di grandi dimensioni sul pavimento visibili lo stesso grazie alle luci dei lampioni da fuori, non c'era né un letto né un divano ed il moro non poteva dire che tipo di ambiente era destinato ad essere, ma la stuzzicante idea di fare sesso su quei grossi cuscini scoprì era quanto mai eccitante.

- Sdraiati qui e lascia fare a me. - praticamente V gli ordinò, e lui eseguì senza fiatare adagiandosi sui cuscini.

Si ritrovò su una soffice comodità, e alzando lo sguardo si vide sormontato dall'altro; la flebile luce esterna creava chiaroscuri sulla sua figura e lo rendeva ancora più etereo di quanto non lo fosse sulla passerella del locale, ma la sua espressione famelica gli diede infiniti brividi sottopelle e gli fece pulsare il membro in maniera dolorosa.

V si mise cavalcioni sui suoi stinchi, gli aprì la cintura con gesti sicuri ed abbassò la zip dei pantaloni del completo che ancora indossava, quello della domenica per intendersi, poi infilò una elegante mano nei suoi boxer e ne tirò fuori, finalmente Jeongguk pensò, il duro membro.

Un gemito roco lasciò le labbra schiuse del moro mentre guardava e si sentiva toccato nella sua zona più intima da una mano estranea, avvertì quel tocco come estremamente esperto e pensò che presto sarebbe venuto se continuava così, dando modo allo stripper di notare la sua poca esperienza in campo sessuale e farsi gioco di lui.

V si chinò sulla punta del pene ed alzò due occhi brillanti di lussuria a guardarlo in viso.
- Sei pulito, sì? - gli chiese a bassa voce.

Jeongguk non capì subito ma, quando lo fece, spalancò gli occhi e scioccamente disse: - Non faccio sesso da secoli! -

Questo guadagnò un'altra risatina da parte del biondo-grigio.
- Capisco...ragazza all'antica che vuole andare vergine all'altare? -

Jeongguk annuì, non potendogli rivelare che anche lui era stato concorde in quella decisione.

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