Four - gatto

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James non era una persona cattiva, era solo confuso se dedicare letteralmente la sua vita alle altre persone o pensare a sé stesso.

Arrivò un altro incompleto, che nemmeno gli chiese del tempo, se lo prese e basta, James lo guardò stranito e gli chiese il perché di quell'azione e l'incompleto rispose semplicemente "Non avevo bisogno di chiedere tu stai solo sprecando il tuo tempo, quindi ho dedotto non ti servisse e mi son preso quel che mi serviva."

James lo guardò e disse "Come fai a dire che io sto sprecando tempo?"

"Dal fatto che stai lì a riflettere sulla risposta di una domanda di cui effettivamente già sai la risposta."

"Come fai a dirlo, nemmeno mi conosci."

"Hai ragione, non ci conosciamo, ma io posso fare qualunque cosa, ora che ho del tempo. Non voglio essere come te che sprechi il tuo tempo a rimuginare su cose che sai già, io vado, ciao."

Con un lieve sussurro disse "Ciao.." anche se un po' confuso da quell'incompleto.

James, era sempre più confuso, non sapeva esistessero quegli incompleti, maleducati da un certo punto di vista, ma a dirla tutta.. Aveva ragione.

"Sto sprecando il mio tempo", sussurrò, quasi non si sentiva nemmeno lui.

Camminando, vide un gatto, non aveva niente di particolare se non gli occhi. già, quel gatto aveva gli occhi rossi. James non aveva mai visto un gatto così, anche il pelo era strano, era tutto arruffato, quasi senza una forma logica.

Superò il gatto, senza porsi troppe domande.

James, guardò l'orologio.

Vide che le lancette, andavano in senso contrario, antiorario.

"Ma che.." James, rimase a guardare l'orologio per un po', fare quel movimento insolito, dopo poco, si ritrovò di nuovo a parlare con quell'incompleto che gli prese il tempo senza permesso.

"Hey ma, noi non abbiamo già parlato?" Gli chiese, confuso.
"Oltre che a sprecare il tuo tempo, ora pretendi anche di tornare indietro?"'incompleto, lo guardò più confuso dello stesso James, l'incompleto se ne andò ancora una volta.

James non capiva, ultimamente di non capire gli capitava abbastanza spesso.

Dal suo diciottesimo compleanno, James, non capiva più niente, non sapeva distinguere il vero dal falso e questa cosa, lo metteva in soggezione, lo faceva sentire stupido, pazzo o come dentro ad un brutto sogno.

Tornò a casa come ogni giorno, anche ogni giorno tornava sempre con più domande, senza nemmeno una risposta.

Non salutò nemmeno sua madre e andò in camera sua.

Si pietrificò, quando vide il gatto.

Si spaventò.

"G-gattino, che ci fai qui?" Disse, quasi con la speranza che il gatto stesso potesse rispondergli.

"Stai ancora qui a sprecare il tuo tempo, eh?"

James sobbalzò "Sono pazzo, n-non è vero?"

"No, piccolo umano ingenuo, noi incompleti, siamo mutaformi."

James sgranò gli occhi, "Quindi ora potrebbero prendere il mio tempo anche gli animali?!"

Il gatto rise "No, James possiamo esse mutaformi solo agli occhi del nostro umano."

"C-cosa intendi con 'il nostro umano'..?"

"Oh.. non lo sai? Ogni incompleto ha un umano a cui è destinato. Un umano che deve proteggere e lo facciamo in forma di animali."

"Quindi tu sei una sorta di angelo custode?"

"Più o meno si James, ma chiamami Rob e tranquillo che solo tu puoi vedermi. Ma ricorda una cosa.. In caso tu dovessi toglierti ancora una volta l'orologio, io scomparirò per sempre."

"Ok ok, ma quindi tu mi seguirai proprio ovunque e quindi io mentre dormirò avrò un fottuto gatto con gli occhi rossi che mi guarda?"

"Non necessariamente, io sono comunque un gatto, dormirò come un gatto, quindi sarà raro che io ti osservi di notte, io d'ora in poi.. Sarò il tuo gatto domestico, solo che parlerò e sarò, come hai detto tu 'il tuo angelo custode', oppure gatto custode" Fece una leggera risatina e si sedette.

James non capiva, pensava di essere pazzo oppure di essere come in quei cartoni famosi, solo un bambino in coma che immagina tutto questo.

L'orologio maledettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora