six - ancora domande

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Gli restava poco, veramente poco, James non lo sapeva e nemmeno Rob.

Nessuno lo sapeva, se non il tempo.

Passarono settimane e la vita di James e Rob continuò tranquillamente.

Un incompleto però, li seguiva sempre.

Era strano, perché non andava da James a chiedere del tempo o a prenderselo direttamente, era quasi sospetto.

Né James, né Rob volevano chiedere o fare domande a quell'incompleto.

"Sai cosa, Jam?"
"Mh?"
il gatto guardò l'incompleto "mi da fastidio, ora gli vado a parlare."

Rob andò dall'incompleto, prima che James potesse far qualcosa.

Ma quello, non era un incompleto.
non vedeva Rob e si sa, solo gli incompleti posso vedere l'animale di un umano, essendo anch'esso un incompleto.

Rob non capiva.

"Jam, forse abbiamo un problema."
"Che intendi?"
"Non è un incompleto, non capisco cosa sia."
"Ma nessuno lo vede, è uno spirito quindi."
"Si, per essere uno spirito è uno spirito, ma sicuramente non un incompleto, gli incompleti si vedono tra loro anche in forma di animali."

Non capivano, ormai la vita di James era fatta da domande su domande.

L'unica soluzione era andare a parlare lui con quello spirito.

"Ehm.. Tu, ehm.. Cosa sei..?"

Lo spirito si girò "Non sono niente, ragazzo.."
"S-scusi..?"
"Ragazzo, sparisci."
"È lei che deve sparire, ci segue sempre dà fastidio."
"Oh, James.. Scoprirai a breve chi sono" Disse lo spirito con un sorrisetto quasi innaturale, inquietante e se ne andò senza lasciare traccia.

Rob guardò James, nemmeno il gatto riusciva a capire chi o cosa fosse, non riusciva a darsi una spiegazione questa volta, ma sentiva che quell'essere non era benigno.

Non sapevano che quell'uomo era niente di meno che.. la morte..

Rob sentiva giusto.

Quello spirito, sarebbe presto venuto a prendere James.

Entrambi credevano fosse solo un pazzo, senza ragione.

James e Rob tornarono a casa, essendo già sera inoltrata cenarono non appena arrivarono.

Dopo una o due ore dalla cena il ragazzo e il gatto andarono a dormire.

Rob sognava.

Lui e James erano in centro come quasi tutti i giorni ormai, solo che c'era qualcosa di diverso che nemmeno il gatto stesso capiva, sapeva che sarebbe successo qualcosa di brutto.
James attraversava la strada normalmente, ma l'incompleto di quello stesso pomeriggio gli passò davanti, facendolo distrarre e fermare in mezzo alla strada mentre passava un mezzo di trasporto pubblico che non accennava a fermarsi.
Rob corse dal ragazzo e gli salvò la vita a costo della sua.
Ma qualche minuto dopo James morì sotto gli occhi dell'animale gravemente ferito e dopo poco, morì anche il gatto.

Rob si svegliò di soprassalto, spaventato.

Ogni sogno che faceva, voleva dire solo una cosa ogni volta.

Premonizione.

Rob non voleva, sperava di sbagliarsi questa volta e che fosse stato solo uno dei suoi peggiori incubi e che non si sarebbe mai avverato.

Lo sperava con tutto sé stesso.

Non voleva che James morisse e non voleva morire nemmeno lui detto sinceramente.

Aveva deciso che con James non avrebbe proferito parola sull'argomento.

Guardò l'orologio digitale disposto sul comodino del ragazzo, erano ancora le tre del mattino.

Si stava ponendo ancora più domande di prima.

L'orologio maledettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora