Si svegliarono ma non si videro.
Stavano in due parti differenti dell'Abisso, stavano in due parti opposte.
James era in una stanza enorme molto luminosa, piena di pietre sbrilluccicanti, quasi accecanti.
Mentre il povero gatto, era in una stanza piccola e buia, solo dopo poco si rese conto di essere in una prigione, una prigione speciale fatta apposta per gli incompleti.
Rob rimase accasciato a terra cosciente, ma non con abbastanza forze per alzarsi.
Non sapeva cosa gli stesse succedendo, si sentiva debole.
Da che stava correndo per una sfuriata senza nemmeno una ragione valida a che si sentiva così, inerme.
James camminava senza una meta, non sapeva dove fosse, che cosa fare.
Era confuso e frastornato.
Arrivò un uomo con l'armatura, sembrava piuttosto pesante.
Prese James e lo portò in un'altra stanza, dove c'era una grossa poltrona poteva essere un trono chissà.
James non capiva per l'ennesima volta.
"Ma che succede.." Sussurrò tra sé e sé preoccupato.
L'uomo era sparito nel nulla, ma una voce gli parlava.
"James.. Sai chi sei?"
"C-cosa? Chi sei?!"
"James, l'importante non è sapere chi sono io, l'importante è sapere chi sei tu"
"Fatti vedere almeno"
"Sono dietro di te"
Il ragazzo si girò, ma vide solo il suo riflesso in uno specchio.
"Mi stai prendendo in giro, non è vero?"
"Mo James" La voce iniziò a ridere.James non capiva, si sentiva a disagio.
Eppure sapeva di aver già sentito quella voce.
"Si, si ora ho capito! Tu sei quell'uomo che mi disse di essere me! Tu sei me!"
"Sei intelligente, ragazzo.." Sapeva di avergli mentito spudoratamente.La voce non si fece più sentire, James stava iniziando a non capirci più nulla.
Dov'era lui? Perché era lì?
Si mise le mani tra i capelli e si mise in ginocchio "Dio, dio, dio! Non ci capisco più niente, dannazione!"
Imiziò a piangere con la testa tra le mani, Rob nel mentre si sentiva morire, sentiva che James stava male ma non poteva aiutarlo, si sentiva inutile.
"James.." Sussurrò Rob, nella speranza che il ragazzo potesse sentilo.
James lo sentì, smise di piangere e corse a cercarlo, lo cercò ovunque.
Non lo trovò.
"Rob! Amico dove sei?!"
Rob, aveva perso i sensi, una seconda volta.
Quella gabbia, limitava i suoi poteri e le sue forze vitali, ma era comunque in grado di tenerlo in vita.James ricominciò a piangere, si sentiva terribilmente debole e incompetente.
"Diamine! Dove cazzo sono e che cazzo sta succedendo?! Cosa cazzo sta succedendo a Rob?!"
Urlò in speranza che qualcuno lo sentisse e gli rispondesse, aveva così tante domande, ma così poche risposte.
"Ti prego amico.." Pianse, credendo di aver perso il suo più caro amico.
Rob, perdeva il suo potere di incompleto piano piano e piano piano, stava diventando un semplice gatto.
Avevano poco tempo.
"È tutta colpa di questo dannato orologio!"
Provò a toglierselo, ma si rese conto che non poteva."James, non ti rendi conto che Rob ti ha ingannato?"
"Chi sei ora?!"
"James, calmati io sono chi può aiutarti a trovare il tuo gatto" Disse l'ennesima voce, con un sorrisetto beffardo che James non poteva vedere.Quella voce voleva ingannarlo, fargli credere che Rob fosse cattivo, così da comandare la sua mente e fargli uccidere il gatto che lo intralciava soltanto.
"Dimmi chi cazzo sei!" Sputò nervoso.
"Oh.. mio caro amico, Rob ti ha detto di non toglierti l'orologio, ti ha detto che lui sarebbe sparito se tu l'avessi fatto, non è vero?"
"Si e con questo?"
"Rob, il tuo amato gatto, è un incompleto, di conseguenza vuole il tuo tempo e di conseguenza ti ha convinto di essere colui che è legato a te da un legame magico, ma Rob diventa sempre più forte ogni secondo che passa della tua vita, perché se lo prende lui, non hai notato che i suoi occhi diventano sempre più rossi?"
James non voleva crederci.Il suo più grande amico l'aveva solamente ingannato per tutto questo tempo.
Era distrutto.
"Dannato gatto!"
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L'orologio maledetto
Misteri / Thrillerun ragazzo, tanto tempo fa, aveva paura del tempo perché aveva paura di diventare vecchio. purtroppo per lui, alcune paure sono realtà e questa paura si realizzerà solo per colpa di un innocuo orologio, regalatogli da un vecchio che aveva bisogno di...