PARADISO CITTÁ

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Sono qui seduta sulla panca di un aeroporto ad aspettare che chiamino il mio volo per New York. Passerei ore ad osservare le persone che girano per gli aeroporti, tutti con un vissuto , con una storia raccontare , alcuni aspettano impazienti il ritorno dei propri figli , altre i mariti Marines , altri ancora stanno per partire per realizzare il propio sogno. Ciò che mi colpisce di più sono le espressioni dei loro volti , da una parte chi piange lacrime di disperazione perché si sta allontanando dalla famiglia e dalla propria città, dall'altra vedo  i sorrisi di chi aspetta con ansia che i propri cari escano dal terminal.
All'improvviso una voce proveniente dall'altoparlante mi fa ritornare alla realtà , chiudo la mia rivista , prendo la valigia e mi avvio all'imbarco insieme a mia madre . Sarei voluta partire da sola , ma Carol è un tantino iperprotettiva e maniaca del controllo , così voleva essere sicura che la mia stanza fosse abbastanza in ordine , che la mia compagna di stanza non fosse una drogata , le solite cose da mamma , diciamo . Ho provato a spiegarle che sono abbastanza grande , ma non c'è stato niente da fare , quando il "Sergente " Carol Streep  si mette in testa una cosa è anche inutile insistere . Oggi non sto in gran forma , mi sento tutta dolorante e ho ancora i postumi della sbornia , tutta colpa di Kim e della sua stupida festa . Mentre salgo in aereo guardo un'ultima volta il panorama del mio Kansas , il verde , le spighe di grano , le piccole case , mi viene da piangere non pensavo di provare questo turbinio di emozioni , sono triste ed eccitata allo stesso momento .

-"Vilu sei pronta ?"

-" Sì, solo un po' spaventata , perché ho paura dell'aereo..."

-" Tesoro viaggi da quando sei piccina e ancora hai questa paura ?"

-"Lo so mamma , ma sai i luoghi chiusi mi mettono ansia"

-"Dai su , chiudi gli occhi e rilassati" , conclude mamma mentre l'hostess si cimenta ad illustrare le operazioni da compiere in caso di emergenza . Nonostante i tanti voli presi non ho mai prestato più di tanta attenzione, come penso la maggior parte dei passeggeri , quindi mi auguro di non trovarmi mai in una situazione di pericolo perché non saprei davvero cosa fare .

" Buongiorno sono il capitano Kinkirk e vi do il benvenuto a bordo , il tempo è soleggiato e la durata del volo sarà di 3 ore , grazie per averci scelto" sono queste le ultime parole che sento prima di cadere in un sonno profondo .

-"Violet , dai su , siamo arrivate"

-" No , mamma lasciami dormire ancora dieci minuti , ti prego"

-"Tesoro , non posso , siamo appena atterrate e i passeggeri stanno hai scendendo , non vorrai mica restare in questo posto tutto chiuso dove manca l'aria ?"

A quelle parole salto subito in aria rendendomi conto di dove mi trovo e che la possibilità di rimanere ancora chiusa qui dentro coinciderebbe con la mia morte , quindi apro subito gli occhi e mi avvio verso l'uscita , dove una signorina davvero molto "carina" mi fa lo sgambetto,  rischiando di farmi rompere una gamba ancora prima dell'arrivo in città.
Dopo aver preso i bagagli , usciamo dall'aeroporto e veniamo praticamente accerchiate da decine di tassisti pronti a farci salire sul loro taxi . La prima parte del tragitto mi sembra abbastanza strana , ho la sensazione di non essere poi così lontana da casa , forse perché il JFK è distante dai grattacieli di Manhattan , ma ecco che all'improvviso si apre il mondo davanti a me , un paradiso che avevo visto sempre e solo in foto . Oggi a New York la giornata è abbastanza calda , anche se dagli alberi cominciano già a cadere le prime foglie autunnali , come osservo dal finestrino dell'auto mentre siamo imbottigliate nel traffico . Questa è sicuramente una delle cose a cui farò fatica ad abituarmi , infatti Norton è una piccola città , la gente si muove a piedi o in bici e quindi è davvero molto difficile trovare code di traffico come qui. Circa mezz'ora dopo ci troviamo davanti alla Meredith Wilson Residence Hall , il campus dove alloggerò per i prossimi anni , sembra accogliente , ha anche una palestra e una sala relax ; per quanto riguarda le camere sono tutte molto piccole , ma in compenso la vista è spettacolare .
Entro nella mia camera la 221 e insieme a mamma cominciamo a sistemare i bagagli, all'improvviso sento la porta aprirsi :

-" Con te partirò Paesi che non ho mai
veduto e vissuto con te, adesso si li...ehm scusa tu chi sei ?"

-"Piacere Violet Scott , ma gli amici mi chiamano anche Vilu . Tu sei Stephanie De Lacroix , giusto ?"

-"Si , io sono Steffy . Scusa il disordine , ma sto provando una nuova coreografia e passo quasi tutto il giorno in sala"

-"Adesso capisco il perché di quella canzone , è di quel cantante lirico italiano , Bo , Bo..."

-"Bocelli , è il cantante preferito di mia madre , che ha origini italiane , pertanto questa coreografia è un tributo al suo paese"

-"Io invece sono Carol , piacere"

-"Piacere , comunque adesso devo andare . A dopo"

-"Vilu hai visto questa Stephanie ? Sembra una squinternata , forse è meglio che chiediamo il cambio di camera , lo sento , lo sento che ti porterà sulla cattiva strada .."

-"Mamma non cominciare ad essere paranoica , a me sembra simpatica , è solo che non riesci ad abituarti all'idea che non mi vedrai più per casa" dico abbracciandola cercando di tranquillizzarla .

-"Sì tesoro , forse hai ragione , devo solo abituarmi all'idea che tu sia cresciuta . Sono sempre stata apprensiva e il pensiero di averti così lontana mi fa ancora male , ma so che stai realizzando il tuo sogno e quindi la mamma è felice per te , lo sai questo vero?"

-"Si mammina lo so , comunque mi sa che si è fatto tardi , stasera hai l'aereo per tornare a casa"

-" Uhm hai ragione Vilu è meglio che vada , mi mi mancherai tesoro"

-"Anche tu mamma" dico mentre ci stringiamo in un ultimo e forte abbraccio bagnato dalle lacrime che cominciano a scendere dai nostri occhi .

Lei si stacca e si dirige verso la porta salutandomi con un ultimo bacio .
Dopo che mamma è andata via , sistemo le ultime cose quando vedo Stephanie entrare dalla porta .

-"Tua madre è già andata via ?"

-"Sì qualche ora fa , senti ho preso anche quel piccolo armadietto dietro la porta , spero non sia un problema"

-"Tranquilla, comunque io vado a fare una doccia e poi esco , vuoi venire ?"

-"Magari un'altra volta , adesso preferisco andare a dormire , sono molto stanca e domani sarà il primo giorno di lezione , quindi voglio essere riposata"

-"Ok a domani Violet"

Saluto Steffy e mi sdraio sul letto , il mio è vicino alla finestra e devo dire che la vista sui grattacieli, illuminati dal buio della notte , è splendida. Mentre guardo fuori mi metto a pensare a come sarà la mia vita da adesso in poi , sono carica di aspettative e sono sicura che nonostante i sacrifici che sarò costretta a fare , non sarò mai felice come adesso ; ed è con questi ultimi pensieri che cado tra le braccia di Morfeo .

Avete visto il sergente Carol in azione ?? Chissà se resterà sempre così 😂😂
Comunque Violet è appena arrivata a New York , come si troverà secondo voi ? Conoscerà qualcuno ? E Steffy , Carol ha avuto un'impressione troppo affrettata o le mamme ci vedono sempre lungo ?
LOVE , SISE❤️

COME IL SOLE ALL'ORIZZONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora