Ecco se c'era un modo in cui poteva rovinarmi il compleanno l'ha trovato.
Non riesco e non voglio vederlo.
Non ho nulla da dirgli e non mi interessa neanche sentire le sue scuse o giustificazioni, ma so che rimandare tutto sarebbe inutile.Ringrazio tutti gli inviati per essere venuti e mi affretto ad entrare in casa, lasciando con una scusa Leo tra le braccia di mia madre, che pare non essersi accorta di nulla.
Certa che lo avrebbe fatto, vengo seguita da Liam, che non si arresta neanche dopo avergli sbattuta la porta di camera mia in faccia.-"Violet ti prego fermati ho bisogno di parlarti" mi urla Liam da dietro, mentre io entro dentro la mia stanza;
-"Di cosa vuoi parlare? Del fatto che sei sparito per due anni?"
-"Ascolta Violet hai ragione, ma lasciami spiegare. C'è una ragione se l'ho fatto"
-"Cosa non capisci delle parole Vai Via Adesso?? Eppure dovrebbero esserti famigliari, sono le ultime che hai detto a me. Due anni fa. Dopo di che PUFF IL NULLA!"
-"È proprio per questo che sono andato via. Io quel giorno non ti ho lasciato parlare e me ne pento, ma tu non commettere lo stesso errore. Se non vuoi farlo per me, fallo per Leo."
Bastardo!! Ha toccato il mio punto debole...
-"2 minuti e poi sparisci dalle nostre vite!"
-"Quando tu mi hai detto che Leo era mio figlio, non ce l'ho fatta a perdonarti e l'unica cosa che ho saputo fare è scappare. Ma adesso sono tornato per rimediare, lasciamelo fare."
-"Eh no mio caro, sarebbe troppo facile così. Sai perché non ti ho detto che aspettavo un figlio da te?" -domando urtata, per poi continuare -"Avevo paura che tu ci rifiutassi, ma di me non mi importava più di tanto, perché io temevo tu rifiutassi tuo figlio e guarda caso è esattamente quello che hai fatto."
-"Non me lo perdonerò mai, ma ti prego dammi la possibilità di rimediare..."
-"Cazzo Liam!! Non sono due giorni che sei andato via, SONO DUE ANNI!!! MA TI SEI MAI CHIESTO COSA STESSE FACENDO TUO FIGLIO? SE STESSE CRESCENDO BENE? Tu te lo sei mai chiesto?"
-"No...ma"
-"MA COSA? Allora ti riassumo brevemente questi due anni: sono diventata mamma a 19 anni, ho cresciuto un bambino sola, anche dal punto di vista economico e per fortuna che c'erano i miei genitori. Chi ha passato le notti in bianco perché Leo non riusciva a dormire per via di alcuni problemi legati al latte? Chi stava con lui in ospedale? Chi lo cullava o lo portava al parco? Io, io e solo io. E TU DOV'ERI?"
-"Hai ragione su tutto, la voglio provare ad essere un buon padre per Leo."
-"Mi dispiace Liam, ma tu il diritto ad essere il padre di mio figlio l'hai perso nel momento in cui sei scappato dall'altra parte del paese. Leo è mio e solo mio."
-"Non è giusto..."
-"Ah e cos'è giusto? Il fatto che tu sei un vigliacco, che prima ti diverti e te ne freghi per due anni e poi torni all'improvviso, magari aspettandoti che tutto si risolva così, in un secondo. Mi dispiace ma adesso basta lo dico io! SEI STATO UN FOTTUTO MENEFREGHISTA, UNO STRONZO DI MERDA!!!" gli urlo puntando il dito contro;
Mentre noi continuiamo a discutere qualcuno apre la porta...Leo!
-"Mmamma mina" mi urla mentre mi corre incontro saltandomi tra le braccia;
-"Vieni amore mio. Cosa hai in mano? Ma è una caramellina... è buona?"
-"Ti. Data a nonna"
-"Ehi piccolo anch'io ho una cosa per te. La vuoi vedere?" domanda Liam mentre io lo fulmino con lo sguardo, per poi continuare -"Ecco a te. Ti va se lo scartiamo insieme?" e mentre Leo annuisce io non posso far altro che poggiarlo a terra e aiutarlo ad aprire questo pacchetto. Simba. Il regalo di Liam è un pupazzo del Re Leone, il cartone preferito dal mio bambino.
Come diavolo faceva sapere che gli sarebbe piaciuto? Lui sembra praticamente leggermi nella mente:-"Sai questo era uno dei miei pupazzi preferiti e ho pensato potesse piacere anche a te." dice mentre gli accarezza dolcemente la testa;
-"Amore ringrazia Liam per il regalo. Come si dice?"
-"Tattie" risponde il mio piccolo da di perfino un bacio sulla guancia di sua padre. Lo vedo socchiudere gli occhi, come se volesse fermare il tempo per godersi il momento all'infinito.
Mi duole dirlo, perché il risentimento nei confronti Liam è tanto e facilmente riuscirò a perdonarlo, ma Leo non c'entra, ha bisogno di un padre e io non posso negarglielo.
Mentre Leo gioca con il suo nuovo pupazzo, io tiro verso di me Liam:-"Adesso ti dico cosa farai. Domani pomeriggio lo vieni a prendere, lo porti a parco ed entro due ore al massimo lo riporti a casa."
-"Grazie, ti giuro che non te ne pentirai."
-"Liam se mio figlio torna con un solo graffio, stavolta non ti basterà neanche un volo per l'Arabia per scappare da me. Non hai margine d'errore. Per quanto riguarda noi due, non dovrai rivolgermi la parola al di fuori di ciò che riguarda la crescita di Leo. Intesi?"
Annuisce.
-"Ah e un'ultima cosa, non voglio che nessuna donna giri attorno a mio figlio. Quindi sei pregato di lasciare Vanessa a casa."
-"Tranquilla, non c'è questo problema, perché ci siamo lasciati poco dopo la mia partenza. Allora passo domani alle cinque?"
-"Sì. Ti farò trovare tutto pronto per quell'ora. Liam non fare scherzi stavolta, hai una sola opportunità, ti consiglio vivamente di non sprecarla."
-"Ciao piccolo Leo. A domani" dice mentre gli schiocca un bacio sulla fronte.
Dopo che Liam ha lasciato casa mia, vado con il bambino verso il salotto, dove ci sono i miei seduti sul divano, mentre probabilmente attendono una spiegazione su ciò che è appena successo.
-"Allora che voleva quel mascalzone?" domanda irato mio padre;
-"È venuto per chiedermi scusa e per parlare di Leo. Dice che vuole recuperare i rapporti con suo figlio."
-"Certo, facile adesso. Per due anni si è dileguato da impegni e responsabilità e adesso improvvisamente vuole fare il padre. Ma a chi credo di darla a bere questo furfante vigliacco?! Spero tu non abbia acconsentito..."
-"Cosa altro potevo fare? Ha sbagliato e Leo in questi due anni è cresciuto senza di lui, ma adesso che è tornato per rimediare ai suoi sbagli, io non posso privare mio figlio di questa possibilità..."
-"Sam, Violet ha ragione caro. Ha sbagliato Liam a comportarsi così, ma per il bene di nostro nipote è giusto che lui abbia un'altra possibilità" afferma mia madre per tranquillizzare mio padre;
-"Per quanto male possa fare è così...." aggiungo io;
-"E adesso cosa ha intenzione di fare di portarcelo via ? Perché noi non lo permetteremo..." chiede mio papà;
-"Ma certo che no! Gli ho detto di venirlo a prenderlo domani pomeriggio e di portarlo un po' al parco con lui..." gli rispondo io;
-"E tu vorresti mandarlo solo con uno che non l'ha mai tenuto neanche in braccio?" domanda spaventata mia madre;
-" SCHERZI?! Ma per chi mi ha presa...non lascerei mai sola mio figlio con un estraneo, anche se questo è il padre."
-"E allora cosa hai intenzione di fare? Di andare con lui?"
-"Per quanto mi dispiaccia passare del tempo con quel soggetto sono costretta a farlo per il bene di Leo."
-"Bambina spero che tu stia prendendo al decisone giusta." afferma mio padre abbracciandomi ;
-"Lo spero anch'io papà. Lo spero" aggiungo sottovoce e con le lacrime agli occhi.
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COME IL SOLE ALL'ORIZZONTE
RomanceViolet Scott è una diciottenne con un sogno nel cassetto: diventare una ballerina professionista. Una notte, una sola notte la costringe a rivedere i suoi piani e a ripartire da zero. Non sarà sola in questo viaggio, perché accanto a lei ci sarà la...