COME IL SOLE ALL'ORIZZONTE

UNA PORTA SBATTUTA IN FACCIA

Eccomi qui, davanti ad un grattacielo alto e luminoso dove spero di trovare la persona per cui ho attraversato mezzo paese.
Appena entrata nella hall noto subito l'arredamento moderno, realizzato con un estrema cura dei dettagli. Ci sono numerose piante, di misure e specie differenti, che rendono l'ambiente elegante e confortevole allo stesso tempo.
Mentre osservo tutti gli elementi intorno a me, mi accorgo che la signorina alla reception mi sta scrutando, probabilmente le sembrerà strano che una ragazzina si presenti in un posto così sofisticato carica di bagagli e con l'aria un po' spaesata, come se non sapesse dove si trovasse.
È una donna di bella presenza, più o meno sulla trentina, vestita e truccata di tutto punto.

-"Signorina posso esserle d'aiuto?" mi chiede con tono gentile;

-"Salve, vorrei parlare con il signor Scott"

-"Ha preso un appuntamento?" la sua domanda mi coglie un po' alla sprovvista, come ho fatto a non pensarci ?

-"Veramente no..." le dico abbassando la testa;

-"Signorina mi dispiace, ma allora non sarà possibile vederlo. Il signor Scott è adesso in riunione con il consiglio d'amministrazione e senza appuntamento non riceve mai. Se vuole posso fissargliene uno."

-"La prego è urgente. Sono sicura che quando gli dirà chi sono non avrà problemi a ricevermi." Almeno questo è ciò che spero, visto come ci siamo lasciati l'ultima volta che siamo visti non ne sono tanto sicura...

"La prego non insista. Lei capisce che.." non le lascio neanche completare la frase e decido di fare di testa mia di andandolo a cercare personalmente. La signorina, a questo punto davvero preoccupata che a rimetterci potrebbe essere lei stessa, mi dice -" Va bene. Ha vinto lei, però deve aspettare si concluda la riunione e poi vedrò se il direttore è disposto ad incontrarla. A proposito a che titolo devo annunciarla ?"

-"Violet Scott."

-"Immagino non sia qui per rappresentare un'azienda..."

-"Immagina bene. Diciamo è una questione privata. Dove posso aspettarlo?"

-"Si accomodi nelle poltrone vicino l'ingresso . Quando avrò parlato con il signor Scott sarà mia premura comunicarle la sua risposta. L'avverto, però, che il consiglio ne avrà per le lunghe, quindi potrebbe aspettare per delle ore";

-"Non fa niente, non ho alcuna fretta. Se necessario starò qui tutto il giorno";

In effetti le ore passate seduta mi sono sembrate immense, ho provato a leggere, ad ascoltare della musica, tutte cose che un tempo mi avrebbero fatto rilassare, ma che adesso risultavano vane nel loro intento.

La receptionist mi ha anche portato qualcosa da mangiare, probabilmente per pena, perché avrà capito che non mi sarei mossa da lì fino a che non fossi riuscita ad incontrare la persona per cui ho fatto più di 4 ore di volo, dopo un'intera nottata passata in aeroporto.
Arrivare fin qui ha praticamente prosciugato gli ultimi risparmi rimasti e spero che lui voglia davvero aiutarmi, altrimenti non saprei neanche dove andare a dormire.

Nel frattempo ho ricevuto anche alcune chiamate di mia madre, alle quali ho risposto con un sms dicendo di stare bene, ma che non ho voglia di parlare. In questi giorni anche Abigail ha provato a mettersi in contatto con me, ma anche a lei ho dato la stessa risposta, aggiungendo che non aveva la colpa di nulla e che mi ha aiutato più di quanto potesse fare. È stata fondamentale e mi dispiace che i miei genitori se la siano presi anche con lei.
Sono sicura che la perdoneranno presto, è impossibile restare a lungo arrabbiati con Abby. La mia sorellina è fonte di felicità.
A questo punto mi chiedo se Nick e Steffy abbiano già trovato le lettere. Quale sarà la loro reazione? Spero che si facciano sentire in qualche modo...o forse no, forse è meglio lasciarsi tutto alle spalle. Il momento in cui ho abbandonato New York e la Juliard è stato tra i più dolorosi di sempre, è come se metà del mio essere fosse ancora lì, rifiutando di varcare quella porta. Quella porta però ha un nome, Passato e si sa "ciò che è stato nel passato rimane nel passato."