CAPITOLO VI

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LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE CHE C'É UN PICCOLO SONDAGGIO

Durante il sonno ero davvero felice, sognai me e Chiara insieme per tutta la vita.

Nonostante ciò sentivo che c'era qualcosa che non andava, non riuscivo a capire cosa, ma sentivo una strana sensazione,  non era nè bella nè brutta, era fastidiosa.

Pensai fosse l'ansia del mio compleanno e non me ne preoccupai.

Improvvisamente sentí qualcuno che mi saltò addosso e mi svegliai di colpo.

"Auguri piccola!" mi urlò Chiara nell'orecchio.

"Piccola? ma se sono più grande di te di almeno.. fammici pensare..  9 mesi?!"

"Non importa! Sai che io ci sarò sempre per la mia migliore amica vero?"

"Lo avevano detto anche loro"

"Loro erano dei coglioni, tu hai me"

"Si hai ragione scusa, ti voglio troppo bene"

"Chiarito questo.. TANTI AUGURI DICIOTTENNE" era possibile che fosse più felice lei di me? Chiara era una ragazza fin troppo euforica a volte.

"GRAZIEEEEE" Le urlai io in risposta.

"PREGOOOO"

In quel momento sembravamo due mongole.

"Hei riccia che ne dici di alzare la tua massa corporea da me e andare a nutrirci?" le dissi con tono scherzoso.

"Solo se la smetti di parlare così,  sembri il professore di scienze!!"

Scoppiammo a ridere allegramente.

Mi sentivo stranamente felice.

Uscimmo da camera mia e,ancora in pigiama, ci dirigiamo verso la cucina.

"Buongiorno diciottenne!" Mi salutò la dolce Anne.

"Auguri Jeeeee"

"Buon compleannoo"

Dissero anche le altre due pesti mentre mi correvano in contro.

"Forza Harry dalle il regalo!" suggerì Lauren.

"Oh si giusto" e corse di sopra.

Ci sedemmo tutti a tavola e Harry arrivo nel giro di due minuti con un grossissimo pacco azzurro.

Lo aprì sorprendendomi della grandezza.

Rimasi stupita quando vidi cosa c'era dentro.

Le lacrime iniziarono a scendermi quando vidi una chitarra bianca con incisa sopra un J in celeste.

Era da due anni che non suonavo una chitarra, ma lo avevo sempre amato.

Me lo aveva insegnato Mike quando eravamo piccoli.

Suonavo e cantavo solo se c'era lui a darmi sostegno.

Ricominciare sarebbe stato davvero un grandissimo passo avanti, e poi, quella chitarra così nuova, e solo per me, mi chiamava a suonarla il prima possibile.

Il bello era che il regalo non era finito qui.

Dentro alla scatolona c'erano anche un plettro con scritte da una parte la J e dall'altra la I, e un quaderno.

"Speriamo davvero che ti piaccia, è da tanto che non ti sentiamo cantare e suonare e ci manca davvero molto.

Il quaderno é per scrivere ordinatamente tutte le canzoni che sappiamo hai già composto e magari farne altre" Mi disse Anne mentre l'intera famiglia mi guardava.

Amnesia~ 5 seconds of summerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora