Capitolo 2

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Ed anche l'ultimo scatolone,era stato svuotato.Corsi alla porta,quando sentii suonare il campanello,l'aprii,ritrovandomi davanti,una ragazza.
"Chi sei tu?"chiese rude.
"Io mi sono appena trasferita qui"risposi stizzita.
"Vattene da qui,quando ancora puoi"borbottò,prima di andarsene.
La osservai sculettare per il viale,mentre si allontanava verso casa sua.Scossi la testa,prima di chiudere la porta,salii le scale,ed entrai in bagno.Aprii il rubinetto dell'acqua fredda,mi chinai su di esso,mettendo le mani a coppa sotto il getto dell'acqua.La portai al viso,sciacquandolo,alzai il viso verso lo specchio ed urlai forte.L'immagine del ragazzo dagli occhi neri e vuoti,era riflessa nello specchio,non sorrideva,aveva uno sguardo neutro.Indietreggiai spaventata,finchè la mia schiena non si scontrò contro il muro.Le mie gambe cominciarono a tremare,quando una mano del ragazzo,uscì dallo specchio,ed in seguito,il resto del suo corpo.
"T-ti prego non farmi del male"sussurrai.
"Io...Oh andiamo,cosa te lo fa credere?"ghignò.
"Ti prego"le mie gambe cedettero,mi ritrovai seduta a terra con le gambe al petto,la mia schiena contro il muro.
Guardai le air force bianche ai suoi piedi,sporcarsi di rosso,alzai lo sguardo sul suo viso,che in quel momento era chino per osservarmi,e vidi con disgusto,del sangue colare dai suoi occhi.Una goccia bagnò la mia guancia,colò lungo lo zigomo,finendo fra le mie labbra.Deglutii,il sapore amaro del sangue era inconfondibile.
"Vattene,ti prego"sussurrai.
"Io vivo qui,non posso farlo".
"Vivi?Tu vivi?Tu sei pazzo!Fottutamente pazzo!"sbraitai alzandomi da terra,arrivavo più o meno all'altezza dei suoi pettorali.
Lo guardai infuriata,prima di uscire dal vecchio bagno,sbattendo la porta.
"Vaffanculo!"urlai a me stessa,uscendo di casa.
***
Richiusi la porta alle mie spalle,il silenzio regnava nella casa.Sospirai,sperando che quel coso mi lasciasse in pace.Salii velocemente le scale,entrando poi in camera mia,ormai si stava facendo buio,e guardando l'orario sul mio telefono attaccato alla luce,notai che fossero appena le sette.Mi sedetti sul letto,fissando il muro bianco,che presto cominciò a macchiarsi di rosso.Sbattei le palpebre,ma il colore non era sparito.Scossi freneticamente la testa,indietreggiando lentamente con gli occhi spalancati.
"Basta"supplicai,raggiunta ormai la fine del letto.
"Smettila"urlai sull'orlo di un pianto isterico.
Una risata roca rimbombò nella stanza,mi guardai intorno ma non c'era assolutamente nessuno.Singhiozzai con il viso fra le mani,il sangue aveva cominciato a scendere anche dal soffitto,e ora stava sporcando i miei vestiti.
"Lasciami in pace"singhiozzai con le gambe al petto.
Urlai quando la porta di camera mia sbattè contro il muro,un urlò demoniaco venne emesso,ed un ombra senza viso fece irruzione nella mia camera.
"Non toccarmi"urlai volando a terra,prima di strisciare contro il muro.
La figura continuava ad urlare,le mie orecchie stavano letteralmente esplodendo.
"Vattene!"qualcuno urlò,la voce ancora più demoniaca e profonda.
Alzai lo sguardo appannato dalle lacrrime,il ragazzo dagli occhi vuoti fissava impassibile l'ombra,i pugni stretti lungo i fianchi.Il demone si precipitò verso di lui,che si posizionò in difesa,ma prima che potesse colpirlo,il demone scomparì,lasciandomi stordita.Cotinuavo a singhiozzare,e quando tentò di avvicinarsi a me urlai,e piansi più forte.
"Ti prego non farmi del male"continuavo a ripetere.
Avvicinò la mano alla mia guancia,ma io urlai più forte e mi alzai,correndo all'armadio,dentro alla quale mi chiusi.I singhiozzi uscivano tenui dalle mie labbra.
"Tutto questo non è reale"continuavo a ripetere dondolandomi avanti e indietro.
L'anta dell'armadio si aprì,mostrando il ragazzo dagli occhi vuoti,Niall.
"Vattene Niall"sussurrai.
"Senti io-"
"Sparisci dalla mia fottuta vita.Ti conosco da due giorni e ho vissuto le esperienze più tremende della mia vita cazzo!Ti odio!Non so nemmeno se sei reale o se sei un cazzo di umano!Vaffanculo,vattene"urlai esasperta.
Sembrò leggermente ferito,dal modo in cui le sue sopracciglia si aggrottarono e le labbra rosee si schiusero,ma tornò subito serio,sbattendo le ante dell'armadio,facendomi sussultare.Non avevo bisogno di un demone in casa.

Die||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora