v. party

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        v. P A R T Y

                                                                                                                                                             Capodanno.

Io e le mie amiche vagammo per tutta la città a trovare l'abito perfetto, per quella serata che non avremmo per niente dimenticato prima. Erano tutti così tremendamente lunghi e gonfi, così decidemmo di comprare i più semplici e decorarceli noi.

Il mio era una strana totalità di grigio, molto chiaro, che assomigliava al color confetto; arricciai la vita, rendendomi così più magra e ci applicai sopra vari strass scuri. Ci misi le pinze per renderlo più stretto lungo i fianchi e tagliai la parte inferiore, facendolo arrivare poco sotto il ginocchio. Ai piedi avevo le solite ballerine, quelle nere con il tacchetto.

I capelli erano stati arricciai accuratamente e mi ricadevano lunghi e scuri lungo le spalle. Il trucco era pesante, varie tonalità scure ornavano i miei occhi, alle labbra un rossetto rosso pesante.

Mi preparai già psicologicamente per tutte le parole che mia mamma mi avrebbe detto quella sera, mentre tornavo a casa verso l'alba. Tanto a me non sarebbe fregato, era la mia vita e io ci facevo quello che volevo. La gestivo come era meglio per me.

Dinah si stava ancora pettinando, mentre io chiamavo mio fratello che ci venisse a prendere a casa di Susan.

"Che cosa succede, Grace?" domandò, il tono della voce veramente scocciato.

"Scusami se ti disturbo fratellone, ma volevo chiederti se potevi venire a prenderci. Sei pronto?" dissi, usando il suo stesso tono straffotente.

"Dio, Grace. Ma certo che lo sono, sono qua che vi sto aspettando, venite pure giù".

Riattaccai e avvertii le ragazze che Daniel era già giù e che dovevamo subito partire. Susan e Dinah presero le loro borse e corsero giù per le scale, e sentii sbattere fortemente la porta d'entrata. Emelia era ancora qui con me, con un bellissimo sorriso stampato in faccia. Mi prese la mano e io la intrecciai sulla sua.

"E' giunta l'ora, Grace".

"Allora andiamo" dissi, trascinando giù per le scale quel corpo gracile.

Mi sedetti dietro, lasciando la mia migliore amica e mio fratello parlare in santa pace. La serata era splendida, le stelle già brillavano e l'aria era fredda ma pulita. Aprii il finestrino e ci misi fuori la mano, davvero mi sarei assaporata ogni momento di quel giorno. Quando arrivammo in discoteca, oramai era piena di gente. 

Emelia e Daniel andarono direttamente a ballare, come Dinah che andò a cercarsi qualcuno con cui pomiciare. Io ed Susan, invece, andammo al bar a prendere qualcosa da bere.

"Che cosa vi posso portare, splendori?" chiese il ragazzo, sì aveva una faccia familiare. I suoi occhi azzurri e i suoi capelli biondi mi ricordavano tantissimo un tipo. Solo che non mi veniva in mente chi. 

"Due Jack Daniel's, grazie" esordì Susan, mentre accavallava le gambe sensualmente e cercava di abbindolare il sexy barista.

Villainy » Harry Styles (on hold)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora