vi. die

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        vi. D I E

In quella sera morii. M'accorsi di non essere più in grado di lacrimare, di sentire gli odori, di guardare le cose per come sono. Quella notte l'avevo fatto con Harry, in un certo senso fui felice. Ero contenta di essermi concessa a lui, in fin dei conti provavo un certo interesse verso quel ragazzo.

Harry era terribilmente bello.

Lui ti accarezzava, ma anche ti mordeva. Ed andava bene. Come si poteva non resistergli?

Ordinai un'altra vodka a non ricordo che gusto, mentre le mie amiche continuavano a ballare e mio fratello e la mia migliore amica pomiciavano su uno dei divanetti in fondo alla sala. 

M'ero sempre chiesta come sarebbe stato il mio futuro ora. Ma di certo non pensavo che fosse così presto, non avevo mai organizzato niente nella mia vita. Lasciavo che scegliesse il destino. Ma mi sarebbe piaciuto avere un lavoro, un marito, e chissà anche dei bambini a cui badare. Se fosse stata una femmina l'avrei chiamata Ellie; m'ispirava simpatia ed era un nome molto dolce. Se fosse stato un maschio, invece, mi sarebbe piaciuto il nome Liam. Non so, ma ce li vedevo troppo.

I miei pensieri vennero interrotti dal rumore di vetri infranti. Un ragazzo alla mia sinistra aveva fatto cadere il suo superalcolico ed era caduto a terra, schizzando sui miei abiti. 

"Oh cazzo, ma sei rincoglionito o cosa? Almeno abbi la decenza di chiedere scusa" imposi. Il ragazzo alzò di un attimo lo sguardo, e mi penetrò con i suoi occhi chiari.

"Scusami, Grace" disse.

"No, scusami tu Luke. Mi dispiace, me la sono presa troppo. E' che c'ho un mal di testa allucinante e non so letteralmente che fare. Vorrei andare a casa, ma gli altri sono troppo impegnati, perciò mi tocca aspettarli".

"Se vuoi ti ci accompagno io" ammise, due leggere fossette all'angolo delle sue labbra. Mi venne in mente Harry. Buffo.

"No, ti ringrazio".

Grosso errore. Sarei potuta tornare a casa con lui, magari avremmo potuto parlare e risanare quel vecchio rapporto che entrambi adoravamo tantissimo. Avrei potuto rimanere in vita, spero. Avrei potuto continuare la mia vita, anzi avrei potuto vivere al meglio la mia vita.

Dopo poco, vidi il corpo sfinito del ragazzo dagli occhi color oceano sedersi affianco a me. Lo vidi buttare indietro la testa, mentre sospirava rumorosamente. Accavallai le gambe e continuai a guardarlo.

"Sono sfinito, non ce la faccio più di questo lavoro del cazzo" disse.

"Molla" aggiunsi, scrollando le spalle.

"La fai facile te, eh? E dopo chi paga le bollette del mio appartamento?" chiese, alzando la testa e penetrandomi con i suoi occhi azzurri.

"Avercelo l'appartamento" sussurrai tra me e me, ma penso che Luke m'ebbe sentito, dato che riuscì a decifrare il movimento delle mie labbra.

"Alla fine non è il massimo. Insomma c'ho la mia libertà, ma impone numerosi doveri. E tante volte mi piacerebbe avere la cameriera" disse ridendo.

Villainy » Harry Styles (on hold)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora