ily

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ehy,

mi stavo chiedendo se in tutto questo momento avessi pensato per un secondo a qualcosa che volevi fare con me,

un mese fa volevo anche smettere di provarci, ma il mio essere testardo mi spinge verso quello che il mio petto crede giusto.

dico petto, perchè probabilmente, a parte le ossa sotto la pelle non credo sia presente più un cuore.

non sono stronzo, non riesco a essere freddo quando ci sei tu, ma allo stesso tempo cerco sempre te in qualunque luogo mi trovo, ignorando completamente gli altri.

probabilmente non riuscirò mai a raggiungerti, ma se solo dovessi riuscirci, inizierei a pensare di essere la persona più fortunata al mondo, più di quanto già io lo sia ora, ad esserti vicino e respirare il tuo stesso ossigeno.

non voglio fare il diabetico, ormai non ne sono più capace. 

ma ho sognato di vivere la mia quotidianità con te.

ho sognato mentre dormivamo

mentre ridevamo insieme in casa

mentre giravi in casa mia con il tuo essere dannatamente sexy in qualunque modo ti si veda

e anche i momenti più intimi, che preferirei non descrivere. sono molto geloso dei miei sogni.

poi ho pensato ai ricordi

il giorno in cui siamo usciti la prima volta

quando ci siamo abbracciati la prima volta

quando ogni volta che me ne dovevo andare facevo il broncio, e tu con la vocina mi salutavi.

sono fottutamente impacciato, timido e impulsivo.

ho tantissimi difetti, che si notano particolarmente.

non riesco a vedere i miei pregi, perchè ogni volta che ci penso vedo solo un nero scurissimo.

non mi hai colorato il mondo, ma mi hai fatto capire che così, in bianco e nero, riesce a soddisfarti più di quanto lo possa fare un mondo pieno di colori sgargianti e quasi fastidiosi.

ti sei mescolata fra il bianco e il nero, risvegliando tratti della mia personalità che non avevo mai mostrato, e mi hai dato le fondamenta per costruirmi un cuore di cemento, uno che ama con tutto se stesso e che se ne sbatte di tutto e tutti.

mi hai tenuto testa, superandomi in più occasioni, tanto che a volte mi sentivo troppo piccolo per essere al tuo pari.

ne hai passate più di me, molte più di me, e nonostante tutto ci sei. 

mi hai mostrato lati del tuo carattere che non avevo mai visto prima.

a tratti sei davvero inquietante, ma splendidamente provocante.

hai uno di quei sorrisi, che più che abbagliarti, ti apre uno squarcio nel petto e te lo ricuce a forza, dandoti quasi carica.

hai degli occhi grandi, quasi quanto i mostri che ti porti dietro fin da piccola, con cui riesci a scrutare l'anima di chiunque.

io, sono quella persona distaccata, calda, che quando prova qualcosa deve esternarlo in qualunque modo. facilmente rimango male per qualcosa, e vivo continuamente con l'ansia per quello che non ho programmato.

ho paura di diventare un fallimento, di esserlo tutt'ora e mi fa schifo esserlo stato in passato.

quel letto, il mio, dopo tutto, ho capito che voglio riempirlo standoci con te.

quando sono con te, riesci a svuotarmi la mente e a spingermi nel tuo mondo, rendendo il tutto come una giostra.

odio le giostre, sì, ma la tua non è come le altre.

mi metti così tanta adrenalina in corpo, che ormai non ho più paura neanche di andare all'inferno. sei qualcuno per cui uccidere, ma a cui non farei del male neanche lontanamente.

sei qualcosa di spaventosamente magnifico.

sono felice, comunque vada, di aver condiviso, e condividere l'aria con te.

sarà anche imbarazzante, ma alla fine quel qualcuno che sappiamo entrambi, qualcosa di giusto l'aveva detto.

sei una stella che brilla di luce propria, diversa dalle altre, che riesce a contagiare anche il proprio sole.

non concluderò il tutto con quelle due stupide parole banali, che con fatica o meno, sanno dire tutti, ma con qualcosa che spero rimanga impresso, sia a chi legge, sia a te, qualsiasi sia l'esito di tutto ciò:

vorrei morire con te in una fresca serata piovosa d'autunno.

-m


i'm a messDove le storie prendono vita. Scoprilo ora