CAPITOLO 1

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Era il mio ultimo giorno in Italia, mi toccava salutare i miei amici e soprattutto la mia famiglia, perché sarei partito senza di loro. Avevo ottenuto una borsa di studio per una scuola a Londra ed ero entusiasta all'idea di partire e restarci per un'anno intero, avrei imparato la loro cultura, il loro quotidiano. Ma so che in fondo mi mancherà casa mia e chi ci abita.

Ritorniamo al momento in cui arrivò una lettera qualche mese prima.

Era una giornata come le altre, insomma la mia daily routine. Come ogni giorno prendo i mezzi pubblici per tornare a casa, ma questa volta mi vennero a prendere i miei genitori. Avevo capito che non mi stavano portando a casa per via del percorso che stavano facendo. Non gli chiesi il motivo, siamo una famiglia più che benestante e andiamo molto spesso a mangiare fuori.

Mi portarono in un ristorante molto lussuoso e ricordo che come primo ordine i miei genitori orinarono dello champagne con tre calici. Gli ho detto che non bevo ma mi hanno ignorato. Portarono da bere e lo versarono in tutti e tre i calici passandomene uno. Non sapevo che cosa gli passasse in quel momento ma lo afferrai limitandomi a chiedergli per quale motivo brindavamo.

Mi mostrarono una lettera e fu in quel preciso momento che ho scoprì della borsa di studio.

Sono sempre stato uno studente modello e di ispirazione verso i miei compagni, o almeno è ciò che i miei professori dicono ad ogni colloquio con i miei genitori. Non pensavo neanche lontanamente che avrei ottenuto una borsa di studio.

Conosciamo meglio il personaggio.

Mi chiamo Matteo Battista, ho 16 anni e frequento il secondo anno del Liceo. Amo leggere romanzi e manga. Nel tempo libero suono il pianoforte e la chitarra, mi piace cantare e scrivere delle storie.

Anche se sembro il tipico secchione, faccio sempre attenzione nel vestirmi. Impiego sempre molto tempo per farmi la doccia e vestirmi. Complessivamente ho molti amici ma pochi sono quelli di cui mi fido, a cui racconto i miei problemi. Ho un carattere molto curioso, molti direbbero che io sia introverso mentre per altri estroverso, mi piace interagire con le persone, non a caso sono stato eletto rappresentante di classe entrambi gli anni. Anche se ho sempre avuto problemi a relazionarmi con qualcuno per via della mia timidezza, l'idea di conoscere nuove persone, nuovi compagni, magari più maturi, mi elettrizzava.

Ah e per non dimenticare soffro di bipolarismo. Non ne ho mai parlato con nessuno per via della reazione che possono avere ad esclusione della mia famiglia. Ormai viviamo in una società in cui etichettare una persona per quello che è diventa un problema. Non voglio essere conosciuto come "il ragazzo bipolare", così ho deciso di non dirlo a nessuno. 

Torniamo al momento della partenza.

Ero agitato.

Era l'ora di partire.

Ho salutato tutti e mi sono imbarcato senza voltarmi.

Il viaggio non durò molto, mi misi a guardare serie tv dal mio computer. Arrivai in aeroporto quando mi venne in contro un uomo e mi chiese, ovviamente in inglese, se ero il nuovo studente della Kingsbury. Gli feci cenno di sì e mi chiese di seguirlo, finché non arrivammo davanti uno scuolabus e ci salimmo.

Chiacchierammo durante il viaggio prima di arrivare nella High School, chiamata così dagli inglesi. Era spettacolare, non solo era davvero grande ma assomigliava ad un college americano.

Scesi dallo scuolabus ammirando con fascino la struttura della scuola quando ad un certo punto notai avvicinarsi un ragazzo.

"Mai stato a Londra?" mi domandò.

"No" risposi.

Si avvicinò e mi disse:

"Allora sei fortunato! Ci sarò io a farti da guida".

Si vedeva che adorava fare i tour alle matricole, aveva un sorriso stampato in faccia contagioso e non era per nulla imbarazzato.

Durante il tour cercai di conoscerlo meglio ma con tutte le stanze ed aule della scuola si limitò a dirmi solo il suo nome: Sam.

Conosciamo meglio Sam.

Sam è un ragazzo disponibile e sempre presente. Qualche anno fa ha fatto coming out e anche se importante, la cosa non mi interessava più di tanto. Ha 17 anni e frequenta la mia stessa scuola. In particolare frequenta i corsi di letteratura e teatro. 

Torniamo al tour della nuova High School.

Era davvero stupenda: il cortile, gli armadietti e le aule per ogni materia. Ed eccoci arrivati all'ultima tappa: il dormitorio maschile. Mi presentò alcuni miei compagni di classe. Si fermò davanti una porta, mi diede le chiavi e concluse il tour dicendomi:

"Eccoci arrivati alla tua stanza che ti accompagnerà per il resto dell'anno. Puoi appendere dei poster, hai un armadio in cui puoi mettere i vestiti e dentro la cassettiera ci sono i ricambi del letto".

Mi spiegò anche dove avrei trovato i bagni e a che ora è possibile fare la doccia.

Mi salutò con un sorriso e se ne andò nella sua stanza.

Entrai nella camera chiudendo la porta e incominciai a sistemare la roba che ho portato.

Descriviamo la stanza.

Non era piccolina: appena entri a sinistra c'è un piccolo comodino con a fianco un letto da una piazza e mezza; a destra dell'entrata c'è uno specchio a grandezza uomo e subito a sinistra un armadio a 2 ante; di fronte alla porta si trova un convessità, tipica inglese, con delle finestre a ogni lato che affacciano al cortile del campus e una poltrona che prosegue sotto ogni finestra; a ai piedi del letto si trova una scrivania in legno e all'opposto della stanza si trova una poltrona che fa da angolo.

Era confortevole e tranquilla. Insomma non era ovviamente come casa mia ma ci avrei fatto l'abitudine.




Eccoci alla conclusione del primo capitolo. Non ho scritto molte parole perché volevo fare un breve inizio con una presentazione dei personaggi principali e della mia vita.

Nel prossimo capitolo affronteremo il primo giorno di scuola e conosceremo nuovi personaggi.

Spero vi abbia incuriosito questo capitolo tanto quanto me. Non perdiamoci in chiacchiere, ci vediamo mercoledì 25 per il secondo capitolo. Non vedo l'ora di continuare ;)

Alla prossima! Il vostro Teo. 

IL NOSTRO AMOREWhere stories live. Discover now