CAPITOLO 6

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Lo stesso pomeriggio.

Ero gasato e in ansia per le elezioni, anche se si sarebbero svolte fra 3 giorni. Dovevo ancora fare la domanda e buttare giù delle idee. Senza scoraggiarmi presi un sospiro e mi incamminai verso la segreteria per chiedere i fogli per la domanda di candidatura per le elezioni.

Dovevo aspettare il giorno dopo per sapere se il preside avrebbe accettato la mia domanda. 

Nel frattempo mi ricordai che oltre le elezioni, quel giorno avrò un'interrogazione. Di fretta tornai nei dormitori immergendomi nello studio. 

Il giorno dopo.

Suonò la sveglia e senza accorgermene mi ero addormentato la sera prima sui libri.

"Camicia, cravatta, giacca e... sono pronto" dissi ad alta voce senza rendermene conto.

Neanche il tempo di aprire la porta che mi ritrovai di fronte, stranamente, Kieth.

"Guarda un pò chi c'è!" disse urlando sorpresa.

"Ma che cosa ci fai qui? Questo è il dormitorio dei ragazzi" la informai.

"E quindi? Non è illegale" mi disse con aria di superiorità.

Non sapevo cosa dire infondo non ci conoscevamo chissà quanto bene, mi limitai a fissarla.

"Che lezione hai?" chiese abbassando quel tono di superiorità, anche se ironico.

"Fisica" risposi.

"Ah buona fortuna" mi disse accompagnato da un sorriso sfavillante.

"Non te l'ho chiesto, che corsi frequenti?" chiesi giusto per conoscerci meglio.

"Frequento il corso di fotografia come saprai già e anche lingue" rispose.

"Oh! Che lingue studi?" chiesi molto incuriosito.

"Studio giapponese e spagnolo" rispose entusiasta della propria scelta.

"Allora anche te sei una studiosa a quanto pare" affermai. 

"Ci provo" ribadì mettendosi a ridere.

*Suono della campanella*

"Cavolo è tardi" rispose fissando l'orologio appeso sul muro opposto della mia stanza, aggiungendo: "Ci vediamo nerd!"

Mi limitai a sorriderle. Senza perdere altro tempo andai a lezione.

Passarono delle ore.

Come se non arrivasse mai eccolo il suono della campanella che mi salvò dalla lezione di chimica. Toccava a letteratura, la mia prima lezione.

L'aula di letteratura era stupenda: il pavimento era in parquet scuro; le sedie erano disposte verso la cattedra, una cattedra davvero enorme di legno scuro; dietro di essa erano presenti varie finestre alte a forma di arco che formavano una vetrata; in entrambi i lati dell'aula erano coperti da delle librerie piene di libri antichi.

Presi posto in prima fila e senza riconoscerlo da dietro mi sedetti di fianco a Sam.

"Ciao" disse facendomi prendere uno spavento.

"Ah.. ciao, non ti avevo riconosciuto" risposi trovando una scusa.

"Primo giorno eh?" chiese tutto entusiasta, quasi più di me.

"A quanto pare sì" risposi con un bel sorriso.

Ed ecco che entrò il professore di Letteratura vestito in modo elegante, assomiglia quasi a Sherlock Holmes. Si presentò e ci illustrò vari temi che affronteremo quest'anno, ma una cosa più di tutte mi fece alzare le orecchie: "Gara di scrittura". Gara di scrittura! Tali parole. Mi piace mettermi in gioco e mostrare agli altri il mio potenziale, così non staccai gli occhi di dosso al professore e ad ogni parola che usciva dalla sua bocca. Volevo partecipare. 

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⏰ Last updated: Sep 21, 2021 ⏰

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