Cap.1 Rev.

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Il treno dalla Svizzera era, ovviamente, in orario anche quel giorno, fermandosi alla stazione di San Giovanni quando fuori era ancora buio, ma in tempo per permetterle di correre alla funicolare con largo anticipo.

Voleva ammirare la famosa alba che nasceva sul lago. E voleva farlo dalla fonte del Pissarottino, un punto panoramico senza paragoni, che Annie le aveva consigliato di non perdersi arrivando a Como, salendo come prima cosa fin su a Brunate.

Trascinandosi il borsone e la fedele Canon si gustò la salita di pochi minuti in funicolare, trattenendo il fiato per la meraviglia del panorama che le si apriva davanti agli occhi.

Prima ancora di andare alla locanda dove aveva prenotato per quella sua vacanza improvvisata, andò nel luogo indicatole dall'amica cercando di non perdere tempo a fotografare i mille scorci che intravedeva sul percorso. Doveva arrivare in tempo per il sorgere del sole.

Arrivata nel punto più estremo del belvedere, si affacciò dall' esile balaustra, con occhi spalancati per la vista a perdita d'occhio che si ammirava da quel punto. Il lago era magnifico e placido, uno specchio appena sormontato dalla bruma notturna che saliva lenta, riflettendo i primi raggi del caldo sole che lo avrebbero consegnato ad un'altra limpida giornata estiva.

Sophie era in estasi per quella vista da mozzare il fiato, e allo stesso tempo commossa per avere avuto in regalo quel giorno e quello spettacolo.

"Benedetti siano gli istanti, i millimetri e le ombre delle piccole cose" diceva Fernando Pessoa, e lei se lo ripeteva sempre da due mesi a questa parte, ogni giorno... ogni singolo giorno che aveva a disposizione.

Quando l'acqua si tinse di tutte le tonalità di arancio, prese la sua fedele macchina fotografica e cominciò una sequenza dell'alba a distanza ravvicinata, per poi poterla montare sul suo diario di viaggio, che teneva da anni sul web.

Era una reporter seguitissima da milioni di followers, che raccontava le sue avventure di viaggio attraverso la poesia dei suoi scatti. Aveva anche avuto dei premi nell'arco della sua carriera, alcuni anche molto prestigiosi, e anche delle pubblicazioni su riviste di settore.

Era soddisfatta del suo lavoro e di come lo svolgeva. Grazie alla sua passione per la fotografia e all'avvento dei social aveva potuto crearsi, negli anni, una professione che ai suoi tempi era impensabile, ma che ora era di moda e tenuta in grande considerazione dalle generazioni moderne.

Era una web reporter fotografica di 47 anni e mai avrebbe pensato nell'arco della sua carriera di fotografa classica, quando sviluppava le pellicole in B/N nella sua piccola lavanderia trasformata in camera oscura, che tutto questo sarebbe stato il suo motore di vita.

Era una donna piacente, di corporatura media ancora tonica e giovanile, che aveva sacrificato una vita familiare "stabile" per l'amore per i viaggi e la sua passione. Non che non avesse avuto storie anche serie e durature, ma appena cominciava a sentire odore di anelli, case e copie di chiavi, le veniva come una sorta di calo del desiderio e la storia finiva poco dopo.

Nonostante in gioventù avesse posato per qualche suo collega in foto che la ritraevano anche senza veli, aveva sempre preferito restare dietro l'obiettivo e raccontare le tante emozioni vissute attraverso le sue immagini.

La decisione di quel viaggio la prese in poche ore, sotto la spinta dell'amica e collega Annie e del suo amico Hector, che sosteneva sempre la scelta delle sue mete da raccontare.

Aveva lasciato la sua città in cui cominciava a sentirsi soffocare e non solo per l'avvicinarsi della bella stagione. La famiglia la teneva sotto osservazione da sempre ed era diventata inevitabilmente pressante e onnipresente nell'ultimo periodo. Quindi aveva messo nel borsone gli abiti più estivi a disposizione nel suo armadio e preso tutta l'attrezzatura fotografica per giustificare quel suo repentino allontanamento agli occhi di amici e parenti impiccioni:

"Il lavoro sai! Quando hai delle scadenze non puoi fare molti altri programmi. Sarà per la prossima volta di venire da voi."

Così era salita sul treno per l'Italia senza pentirsi mai, con nel cuore il desiderio di vedere il lago di Como e di poterlo girare il più a lungo possibile.

Quando il sole fu alto sulle acque e la città cominciava il suo quotidiano risveglio, Sophie rimise il borsone sulle spalle, in cerca di un bar dove chiedere informazioni per la locanda che aveva prenotato su Booking. 

Questo capitolo è stato revisionato con i suggerimenti di forma di ManaVeer, che ringrazio

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Questo capitolo è stato revisionato con i suggerimenti di forma di ManaVeer, che ringrazio.

L'ultima estate di SophieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora