Cap.3

99 21 27
                                    

Disfò velocemente la valigia buttando sul letto gli indumenti tra cui scegliere per la prima passeggiata in città. Tra magliette e short di cotone spuntarono i flaconi dei medicinali che era costretta a portarsi dietro da qualche mese, e che Annie le aveva nascosto nel borsone in tutta fretta sapendo che lei non li avrebbe presi. Li raccolse per metterli nello zaino, e lesse il post-it che l'amica aveva attaccato su uno di questi.

"Prendili e non dimenticarli mai. Ce la faremo vedrai!" firmato con una A svolazzante e un bacio stampigliato col rossetto.

Sophie sorrise per la premura di Annie e le venne su una piccola bolla di nostalgia.

Si rinfrescò e si cambiò cercando di distogliere il pensiero dall'amica e dalla sua vita prima di quel viaggio. Scese nella piccola hall cercando con lo sguardo Matteo che invece la sorprese alle spalle uscendo dalla cucina circondato dai profumi di vaniglia, biscotti fatti in casa e caffè della moka.

Sophie allora si ricordò che non aveva ancora fatto una colazione come si deve e contemporaneamente Matteo le fece un inchino e un gesto col braccio che reggeva il vassoio.

<<Prego Sophie, ti accompagno alla tua prima colazione sul lago..."

Il tavolino rotondo per due, in ferro battuto color canna di fucile, era sistemato sul balcone a strapiombo ed era apparecchiato con porcellane bianche semplicissime, ma che rendevano delizioso il contenuto colorato di marmellate diverse e miele profumatissimo.

Si sedette di fronte al lago inzuppato di sole per non perdere neanche un riflesso di quella prima mattina. La giornata si preannunciava calda ma splendida. Il vassoio che Matteo le lasciò davanti, conteneva ogni ben di dio tra latte, succhi, tè artigianali sapientemente miscelati e piccoli dolci appena sfornati.

<<Posso chiederti qualche indicazione su come muovermi e cosa andare a vedere prima, qualche dritta sui posti da non perdere e le cose da fare?>> cominciò in direzione di Matteo che era rimasto in piedi vicino al tavolino.

Intanto che scelse un profumatissimo tè al gelsomino e versò l'acqua bollente nella tazza, Matteo si sedette nel posto libero, spostando la sedia più vicino alla sua, lasciandole il dubbio che lo facesse per non coprirle la vista del lago.

<<Hai bisogno di una guida esperta per fare tutto nel migliore dei modi. E si da il caso che io sia la persona che fa per te. Inutile che ti elenchi luoghi e mezzi, se poi nessuno è in grado di spiegarti la loro storia per bene. Oggi è il tuo giorno fortunato bella straniera, sono libero e posso portarti dove vuoi!"

Ecco che la gigioneria italiana faceva capolino, ma Sophie non potè che sorriderne. L'idea di essere accompagnata da quell' esemplare di uomo sempre sorridente non le dispiaceva affatto, anche perché avrebbe comunque dovuto cercare da sola cosa e come fare per non perdere tempo prezioso.

Ma decise che fare la sostenuta avrebbe reso il suo invito più divertente. Era pur sempre più grande di lui.

<<Non ho bisogno di qualcuno che mi spieghi, ho uno smartphone con un'app sulla storia delle città lombarde e in particolare su quelle del lago. E poi non vorrei distoglierti dal tuo lavoro.>>

<<Non mi distogli tranquilla, i miei sono capacissimi di fare un check-in o di portare la colazione ai tavoli. Mi farebbe molto piacere invece poterti accompagnare. Che non si dica che l'ospitalità italiana sia solo una favola." Ammiccando con sempre un più largo sorriso. Sophie non potè non sorridergli e accettare quella sua disponibilità offrendogli una tazza di tè per fare amicizia e saldare l'accordo.

<<Buono vero? Li prepara mio padre, miscelando con cura erbe e fiori della zona. Quello che hai scelto si chiama Rinascita. E' anche il mio preferito.>> Sophie annuì colpita dalla coincidenza di quel nome di tè conosciuto in quel preciso momento della sua vita, ma non disse nulla.

<<Allora mi sistemo e ti aspetto qui tra mezz'ora. Finisci la colazione con calma e preparati per la gita più istruttiva della tua vita.>>

Matteo si allontanò verso la zona del personale e scomparve alla sua vista lasciandola piacevolmente in attesa che quella mezz'ora trascorresse velocemente.

Si bloccò a metà dei suoi pensieri per ammirare il saluto al sole di un cormorano nero posato in cima ad un pilone di navigazione, nella tipica posa ad ali spiegate per asciugare le ali dopo l'immersione. Era affascinante e imponente, le ricordava un uccello preistorico che aveva visto da piccola in un libro e si sorprese a ricordarlo così bene fin nei dettagli, quando invece non ricordava quasi nulla del libro che aveva cominciato in treno il giorno prima. Ma anche quella era una conseguenza di ciò che era diventata nell'ultimo periodo.

"Dovrà stare attenta Sophie, cominciare ad appuntare le cose per evitare di dimenticare le cose importanti ed essenziali. Magari scriva un diario prima di addormentarsi, nel quale la mattina dopo ritroverà ciò che ha fatto il giorno prima e così potrà rispettare appuntamenti e ricordare date, nomi e situazioni che altrimenti le potrebbero sfuggire. Non sottovaluti questo metodo, la aiuterà nei momenti in cui avrà bisogno di tenere a mente più cose. Per il resto si diverta e ricordi di prendere le pillole."

Il dott. Salisberg, luminare di malattie neurodegenerative e amico di famiglia, le aveva dato dei buoni consigli, peccato si fosse risparmiato nei dettagli sul quando avrebbe dovuto cominciare quel diario o sul come si sarebbe accorta di averne bisogno.

Prese il taccuino blu che aveva assunto a scrigno dei suoi ricordi e sulla prima pagina scrisse le cose essenziali nel caso lo avesse perso:

"Proprietà di Sophie Roland,

numero di telefono ...

indirizzo ...

- Taccuino dei pensieri e delle cose da ricordare

(P.S.:nel caso l'Alzheimer passi all'improvviso alla fase successiva...senza avvisarmi!)"


L'ultima estate di SophieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora