Cap.7

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Sophie sonnecchiava apparentemente rilassata con la testa poggiata al finestrino freddo per l'aria condizionata. Chi vedeva quella bella donna con gli occhi chiusi non avrebbe mai creduto che quella sarebbe stata la sua ultima estate di ricordi, pareva più una donna che rientrava serena in famiglia dopo un viaggio di lavoro.

Mascherava bene i suoi dolori Sophie a chi la guardava distrattamente, ma a un occhio attento non sarebbero sfuggite quelle lacrime che scendevano lente dai suoi pozzi profondi.

<<Mi scusi signora, biglietti per favore>> il controllore l'aveva destata dai suoi pensieri e lei era ripiombata nella realtà di quel rientro a casa.

<<Signorina>> disse porgendo il biglietto sgualcito che aveva tenuto stretto nel palmo della mano come a trattenere l'inevitabile.

<<Mi scusi?>>

<<Niente, scusi lei. Pensavo a voce alta.>> rispose malinconica con un mesto sorriso, vedendo l'uomo che si allontanava, e davanti rivide in un lampo quelle spalle larghe e quel volto che si voltava sorridendole.

Restò con la mente ai giorni sul lago e le spuntò una piega leggera all'angolo delle labbra...ricordava ancora, per ora ricordava tutto. Rimise la fronte al finestrino, chiuse gli occhi e riprese a piangere in silenzio.

Mai avrebbe creduto possibile che un mese su quel lago potesse segnare la sua vita più di quella malattia che l'avrebbe spenta a poco a poco.

Si aggrappò a quelle sensazioni che ancora sentiva sulla pelle e nel cuore, sperando intensamente che le avrebbero fatto compagnia ancora per un bel po'. Quella sera e le sere a venire avrebbe sognato Matteo e le sue mani, le sue spalle larghe e la sua pelle, i suoi baci e il suo sorriso.

Finché la sua mente avrebbe retto si ripromise che avrebbe riletto ogni giorno quelle pagine del "taccuino dei pensieri e delle cose da ricordare", cercando in un modo o nell'altro di tenere Matteo accanto a sé.



L'ultima estate di SophieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora