E' una serata di metà luglio, Alice e le sue quattro amiche, Federica, Giovanna, Letizia, e Manuela sono in giro, ad annoiarsi, perchè sostanzialmente vivendo in un paesino non c'era niente da fare, ma almeno tutti i ragazzi della loro età si annoiavano insieme. Vivendo in un paesino vicino Roma, che si identificava un po' con la 'Roma Bene', tra i ragazzini, soprattutto, c'era una sorta di competizione tra chi si vestiva più firmato.
Fortunatamente nel gruppo di Alice, tutte le ragazza erano abbastanza conosciute e quindi si parlava relativamente male di loro, anche perchè gli scoop era proprio Alice a darli. Alice sapeva sempre tutto, di qualsiasi persona, e non si sa come, ma riusciva a sapere anche quanti peli sul culo avesse un tipo x se solo glielo si chiedesse.
Durante il secondo anno di liceo scientifico, aveva avuto una relazione per la quale era stata male, a cui ha donato tutta se stessa, nel vero senso della parola, era il suo primo amore e poi all'improvviso, finito, sparito, evaporato. Nello stesso anno, aveva dovuto affrontare lo scoglio dell'anoressia, che si insinuò nella sua mente come un fastidioso tarlo, con l'aiuto di una ragazzina, o meglio una vipera, la più velenosa che si potesse incontrare, che faceva finta di capirla, di ascoltarla, ma che la manipolava, che le diceva come vestirsi, come comportarsi, ma che in realtà era solo gelosa dell'estrema bellezza di Alice e del successo che aveva con ogni ragazzo che desiderava. Alice era come se schioccando le dita, ciò che voleva apparisse davanti ai suoi occhi. Fortunatamente non era entrata nel giro dell'anoressia piena ma ci sarebbe entrata se solo non fosse svenuta davanti ai suoi genitori, in una mattina qualsiasi e per poco non si rompeva la testa. Dopo quest'episodio, il medico di famiglia, ma anche amico di Marco, le fece un mega discorso sul mangiare, sulle forze di una ragazza e poi le chiese 'Cosa vorresti fare da grande?', e lei si ritrovò a dire 'Il medico, ma questo che c'entra con il fatto che io sia svenuta?', beh, lui la guardò e Alice capì che era tutto quello che ha sempre desiderato, e se non avesse fatto qualcosa sarebbe finita come non avrebbe dovuto. Qualche giorno dopo, la serpe velenosa annunciò a scuola che avrebbe cambiato scuola prima di Natale, e di lì, la sua rinascita. Quell'anno sembrava essere partito nel migliore dei modi, anche perchè Alice riuscì a recuperare tutte le insufficienze che aveva, e si mise in regola, perfetta, come sempre.
Ma facciamo un passo indietro, nell'estate tra il secondo e il terzo liceo, Alice era ancora molto molto malinconica per la sua prima storia d'amore, dopotutto era anche la sua prima delusione. Una sera, mentre passeggiava guardò sull'altro lato della strada, un ragazzo, con i capelli più o meno lunghi, con degli occhiali da intellettuale, che comprava le sigarette, al distributore. Nel momento in cui lei lo guardò, non so dirvi esattamente cosa successe al suo cuore, forse capì che quello sarebbe stato l'inizio di qualcosa a cui non avrebbe saputo dare un nome.
Lui, non si accorse della sua presenza, ma la tessera sanitaria gli cadde dalle mani, e fu quindi costretto a girarsi. Si piegò, raccolse la tessera, alzò la testa e non ve lo so più spiegare.
Alice, e Pier, si guardarono, si osservarono, per cinque secondi. Vi assicuro che cinque secondi, in queste situazioni sono tanti.
Pierfrancesco era in compagnia di un amico, Davide, che sicuramentesi sarà accorto di tutto perchè gli diede uno spintone, -Oh, ma che ti sei rincoglionito?-.
Alice si sentì come drogata, non capiva più niente, non ci riusciva, la sua amica Federica, che era praticamente la migliore delle migliori amiche, si girò verso di lei -Ali, oh, ma mi stai ascoltando o no?'. Alice non riuscì a parlare, ma continuò a camminare.
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Odi et amo
RomanceIl filo rosso del destino (運命の赤い糸 Unmei no akai ito) è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo le...