il buon villaggio

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 La vita procedeva tranquilla al villaggio prima che un uomo porto una piccola bambina al villaggio. L'aveva trovata completamente sporca di sangue dentro un carro vuoto. Non aveva minimamente parlato o aperto bocca per settimane, nonostante l'uomo avesse tentato in ogni modo di essere gentile e di prendersi cura di lei, e sua moglie ogni sera la prendesse in braccio e cantava dolci nenie finché non si addormentava tranquilla tra le sue braccia. Passarono le settimane in quel piccolo villaggio sulle rive del Nilo e molti pensarono di provare ad andare a chiedere aiuto al tempio di Karnak distante poche giornate di cammino dove risiedeva il faraone in quei mesi di festa. Forse sarebbero riusciti a parlarci durante gli incontri con i sudditi e a spiegare il loro problema il figlio degli dei avrebbe portato una benedizione su quella piccola bambina tanto strana e silenziosa.

Alcuni uomini vennero mandati a Karnak, tra loro c'era il gentile signore che aveva badato alla piccola in quel lungo lasso di tempo. La bambina venne lasciata al villaggio perché non voleva muoversi da quella casa. Ogni volta che l'avevano portata fuori lei aveva iniziato a piangere ed era tornata a casa di corsa o si era nascosta dietro la moglie dell'uomo gentile. Il cuore di tutti i componenti si impietosirono perciò fu lasciata lì, al sicuro nel villaggio e con la sua ormai madre adottiva. Gli uomini partirono la mattina dopo di buon lena, con addosso il minimo indispensabile. L'uomo gentile era molto confuso quel giorno, per un fatto successo poco prima di partire. La bambina era corsa da lui e l'aveva abbracciata fortissimo e aveva pianto molto, come se avesse avuto paura di non vederlo mai più. Questi pensieri continuavano a colpirlo per tutta la durata del viaggio.

I giorni passarono in tranquillità al villaggio dove tutti proseguivano tranquillamente le loro piccole ma felici vite. Passo una settimana prima che molti iniziarono ad essere inquieti. Da ormai diversi mesi mercanti o viaggiatori non passavano per il villaggio e, come se non bastasse, gli uomini non erano ancora tornati. La festa era finita da diversi giorni e loro sarebbero dovuti tornare subito indietro. La moglie dell'uomo gentile era la più terrorizzata. Da una settimana la bambina non la perdeva un attimo di vista come se avesse paura di perderla e pretendeva di dormire con lei. La donna aveva iniziato a collegare il pianto della bambina a oscuri presagi. Se il suo pianto fosse significato che i banditi che avevano attaccato la sua famiglia fossero ancora in giro? E se il ritardo fosse dovuto non ad un rallentamento per discutere con dei sacerdoti ma alla dipartita del marito?

Per giorni i dubbi assillarono la donna e per giorni lei prego, sola o con i familiari degli scomparsi. L'Egitto era sicuro per chi era fedele agli dei e al faraone, quale deplorevole persona poteva aver voluto la morte di così tante persone? I faraoni erano soliti schiacciare ogni forma di minaccia interno con crudeltà e in maniera tale da essere esemplare. Quando era stato avvertito il distaccamento militare di un simile massacro come quello avvenuto alla carovana della bambina nella zona i soldati erano stati triplicati e per settimane la zona era stata battuta e ogni bandito trovato era stato trucidato.

All' alba della terza settimana dalla partenza della piccola spedizione un urlo squarcio il piccolo villaggio. Subito gli uomini uscirono dalle case, spesso armati di ciò che avevano in casa. E ciò che videro fu agghiacciante. Sulle rive dell'Nilo una giovane donna nuda, girata di schiena contemplava il fiume. I lunghi capelli biondi le arrivavano a meta schiena ed erano perfetti, quasi quanto le sue forme che attiravano i più giovani uomini ad avvicinarsi di più. Fu un anziano del villaggio, ormai arrivato ben oltre la durata media di vita di un normale uomo, a farli tornare in se urlando che quella donna aveva la testa di un loro amico sulla mano.

Fu come rimuovere quasi tutti i ragazzi da un incantesimo. Tutti, quasi subito, si accorsero la donna aveva in mano la testa dell'uomo gentile in mano. Gli occhi di lui erano gonfi e il sangue secco gli ricopriva il viso. La bocca aperta faceva vedere l'assenza della lingua e ciò fece rabbrividire tutti. Perché quella dolce creatura aveva in mano la testa di un loro amico e concittadino?

Mille domande li tormentavano quando lei, improvvisamente, spari tra la vegetazione. Gli uomini si guardarono confusi, era sparita talmente velocemente che quasi non l'avevano vista dirigersi verso la vegetazione.

Nessuno capiva cosa era successo e anzi avevano più dubbi che risposte... l'unica cosa che chiedevano, soprattutto i giovani, era vendetta. Vendetta per un gruppo di persone morte che nulla avevano fatto di male nella vita e che anzi lottavano ogni giorno insieme a tutti per far avere un futuro ai figli e ai giovani del villaggio. Molti di quegli uomini avevano imparato a pescare, a coltivare e a cacciare da quegli uomini che ora erano scomparsi mentre i più vecchi di loro avevano combattuto al fianco di quegli uomini quando il faraone li aveva chiamati al loro servizio per l'Egitto. Dovevano vendicarli e ritrovare i loro corpi per dargli degna sepoltura per entrare nel regno di Osiride.

La spedizione fu organizzata, non si parlo mai di andare ad avvertire l'esercito o il tempio. La rabbia e la sete di sangue si erano impossessati di quel villaggio sulle rive del Nilo. La mattina dopo parti la caccia, rimasero nel villaggio soltanto i bambini più piccoli e gli uomini più vecchi. I primi perché troppo piccoli per macchiarsi del sangue dei loro nemici i secondi per difendere il villaggio. La sera arrivo presto e l'ansia saliva nelle donne del villaggio... gli animali erano agitati e i cani si erano nascosti appena gli uomini erano partiti. Il silenzio intorno al villaggio si fece opprimente, non si sentiva nessuno e neanche le mosche sembravano voler ronzare in quel luogo. La moglie dell'uomo gentile si addormento presto stanca e distrutta dopo quella orribile giornata e con gli occhi rigati dalle lacrime dopo aver visto la testa del marito tra le mani di quella donna.

Tutte le donne, una a una, si addormentarono impaurite per i loro fratelli, mariti o padri o con già le lacrime agli occhi per chi non sarebbe più tornato... nessuna senti le urla che riempirono quella notte o sentirono gli attrezzi degli uomini di guardia cadere a terra macchiati di sangue.

Il mattino dopo un pianto sveglio il villaggio costringendo le madri ad un uscire per vedere cosa succedeva... e furono tutte pietrificate dal terrore. Un bambino piccolo, maschio, era sollevato da terra da una donna bellissima donna nuda che lo teneva sulla testa con una mano. Si senti un semplice crack e il bambino cadde a terra, il cranio rotto in più punti. Le donne, sotto chock, non notarono subito i macrabi ricordi intorno a loro. Decine di Donne bionde che ridacchiavano intorno hai corpi dei loro mariti senza piu lingua e senza la parte inferiore del corpo. Quando se ne accorsero fu troppo tardi, le donne bionde erano gia partirìte e le avevano catturate una ad una.

La donna gentile fu costretta ad essere trascinata dentro casa sua e, di sfuggita, vide la bambina scappare senza essere vista da quelle donne mostruose e pericolose. Dentro di se sorrideva e il suo cuore implorava gli dei che quella bambina si salvasse da questa follia. La donna venne costretta a girarsi e la tunica le fu strappata come la poca biancheria che indossava... il suo corpo fu profanato da quelle mani senza che lei potesse farci nulla e, col tempo, gemette di piacere a causa di quel tocco. Come una predatrice esperta la donna bionda fece passare la paura alla donna che, quasi senza accorgersene in quel miasmi di sesso, non si accorse di baciare una donna con occhi e denti neri. Non si accorse che, tra i baci, lei le faceva ingoiare le parti inferiori mancanti del marito. Non si accorse che la sua pelle diventava sempre piu bianca e i suoi capelli sempre piu biondi. Non si accorse piu di niente dopo e, come rinata, usci dalla capanna dopo l'ennesimo orgasmo ormai sazia fisicamente di tutto.

Si avvio senza fretta verso il fiume lavandosi dal sangue come tutte le altre donne appena trasformate. Dentro di loro non c'era piu niente. Ne la paura per i figli che stavano venendo uccisi, ne il dolore per il parente o il marito ucciso ne la rabbia per l'abuso. C'era solo odio, odio per l'uomo in ogni sua forma.

La maledizione ormai era rivolta contro tutto il genere maschile e loro, nuove trasformate incaricate di portare morte e distruzione, non facevano eccezione.

Solo due cose erano anormali. Un cuore che palpitava preoccupazione per una bambina bionda e un corpo che galleggiava nel fiume. Un corpo di donna bionda con occhi e denti neri... e il collo girato in maniera anormale...

Forse fu allora, in quel preciso momento, che qualche anticorpo venne creato dagli dei contro chi voleva distruggere il loro creato.

Cacciatrici Dagli Occhi NeriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora