Il Luna Park Abbandonato

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21:25, Luna Park Abbandonato, quartiere di Trsost
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LEVI POV'S

'Ancora cinque minuti, mancano solo cinque minuti... Ahhhhh non ce la faccio... E se non volesse venire? E se ho solo fatto un buco nell'acqua, pensando che i miei sentimenti fossero ricambiati, quando invece non è così?? E se c'ha la tipa e.... AHHHHHH, sono patetico è ovvio che uno come lui stia con qualcuno, bello com'è è più che certo... Ma allora perché l'ha fatto con me? E perché oggi non si è opposto quando l'ho baciato??'
Così passai quei 5 minuti interminabili, a ripensare a tutto quello che era successo, a quello che provavo, a cosa potesse provare lui...

Un rumore d'auto distolse la mia attenzione da quei pensieri... Era arrivato.
Scese dalla macchina e... Wow, cazzo se era bello: indossava un maglioncino bianco a collo alto, sopra di questo una giacchetta nera, mentre dei jeans neri attillati gli fasciavano le gambe. I capelli biondi erano portati indietro con del gel, e a completare il tutto una catenina con un ciondolo verde smeralto ricateva sul suo petto coperto dalla lana del maglione.

Con un balzo scesi dal tetto della casa degli orrori, che a malapena stava in piedi, avviandomi silenziosamente nella sua direzione.
Gli arrivai da dietro.
<<Sei venuto... >> sentendo la mia voce, Erwin si girò di scatto... Da vicino era ancora più bello.

ERWIN'S POV

<<Sei venuto...>> una voce che proveniva da dietro le mie spalle mi fece votare di scatto... Era lui.
<<A quanto pare>> gli sorrisi dolcemente avvicinandomi sempre più alla sua figura. Uno spettacolo, Levi era uno spettacolo: jenas neri strappati al ginocchio, una maglia a maniche lunghe nere e a collo alto spuntava da un altra a maniche poco più corte bianca con scritto al centro del petto 'FUCK THE SITEM'. Ai piedi scarpe bianche con lacci neri, e a completare il tutto il suo volto attorniato dai soliti piercing alle orecchie e sul labbro.
I suoi capelli corvini un po' spettinati lo rendevano in un qualche modo tanto dolce quanto sexy.

<<Per questa mattina io, ecco si insomma... > inizialmente non compresi quello a cui si stesse riferendo.
'Tsk non riesce proprio a dirlo eh...'
<<Anche tu mi sei mancato>> gli dissi senza giri di parole, stringendolo improvvisamente a me.
Sentivo il suo cuore pulsare velocemente, era una sensazione bellissima.
<<Ehmm restiamo qua o vuoi venire con me in un posto? >> La sua voce giunse alle mie orecchie.
<<Prima le signore>> dissi lasciando la presa sul suo corpo lasciando che mi sorpassasse per farmi strada.

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Erano minuti che camminavamo quando ci fermammo davanti una ruota panoramica.
<<Spero tu non soffra di vertigini>> Levi aveva preso a scalare la struttura della ruota, raggiungendo in poco la metà di essa.
<<Che fai Smith sei troppo senza palle per salire qua sopra? >>
A questa provocazione presi anche io la scala in ferro che portava fin sopra la ruota. Già dopo qualche decina di metri sentivo il respiro irregolare, e una tremenda paura di guardare di sotto.
<<Dai che sei quasi a metà>> Levi mi "incoraggiava" ormai sulla cima dell'imponente struttura.
Presi un profondo respiro prima di rimettermi in sesto e arrivare in qualche minuto alla sommità della ruota.

<<Wow... >> fu l'unica cosa che riuscì a dire.
Il quartiere di Trsost si trova alla periferia di New York, situato su un rilievo più o meno alto come una collina. Lo spettacolo era magnifico già da terra, figuriamoci quello che si vedeva da sopra la ruota panoramica: il cielo, di un blu scuro era illuminato da milioni di piccoli puntini bianchi sparsi qua e là; la città era completamente illuminata da luce artificiale, di un colore piuttosto giallastro; attorno a noi un silenzio tombale, nessuno dei due osava fiatare.
Era tutto così surreale...
Mi sentì prendere la mano, e la voce di lui che sussurrava al mio lato: <<Credevo che non saresti venuto... Credevo che pensassi fossi patetico... Credevo di non mancarti... Di non piacerti... >> disse quelle parole con un po' di amarezza come se ancora fosse convinto di quelle sue stupide supposizioni.
<<Stamattina credevo di non aver più l'opportunità di incontrarti, credevo che ti fossi dimenticato di me, credevo che dopo quella "sparatoria" ti avrei rivisto dietro una cella, privato dei migliori anni che un uomo possa vivere nella sua miserabile esistenza... Ma adesso sono qui con te, sono in questo posto con te, e so che tutte le mie insicurezze non avevano fondamento... Levi... È un po' difficile da spiegare, ecco vedi tu... >> non feci in tempo a finire che le sue labbra sfiorarono le mie, un attimo erano lì appoggiate delicatamente alle mie, e l'attimo dopo di nuovo lontane, come se con quel piccolo contato avesse preso la scossa e per non farsi male si fosse allontanato.
<<Scusa, non... ecco... >>. La sua voce tremava, come del resto lo stesso faceva il suo corpo, e come un mese prima si stava coprendo il viso con le mani, come se si aspettasse di ricevere un pugno o chissà cosa... 'Che stupido'
<<Ehi Levi>> con delicatezza gli abbassai gli avambracci, lasciando che il suo viso fosse colpito dai raggi di luna.
<<È tutto ok, non devi ne aver paura, ne scusarti di nulla >> a quelle parole lo vidi rilassarsi un poco.
<<Stavo dicendo che... Mi piaci Levi>>
I suoi occhi si spalancarono, e un mezzo sorriso da ebete si stampò sul suo viso. Non esitai un secondo di più e lo baciai.
Le sue labbra avevano ancora quel gusto di menta mischiato all'odore del fumo.
Picchiettai con la lingua sul suo labbro inferiore, chiedendo così l'accesso alla sua bocca, il quale mi fu concesso. Le nostre lingue roteavano l'una sull'altra, mischiando così la nostra saliva.
Per la mancanza d'aria fummo costretti a staccarci.
Con ancora l'affanno presente, ci guardiamo negli occhi perdendoci in essi. I suoi erano così belli, erano del colore delle stelle.

Un busso e non vidi più la sua figura: Levi si era lasciato cadere sul tettuccio della cabina a peso morto. Fissava il cielo, assottigliando di tanto in tanto gli occhi in cerca di qualche stella cadente.
<<Dai Smith muoviti, o devo assistere a questo spettacolo da solo? >>
Non me lo feci ripetere e mi sdraiai al suo lato opposto, adagiando così la mia testa tra la spalla e la gola, diventando anche io spettatore di quel cielo mozzafiato.
<<È strano... >>
<<Cosa? >>
<<Il fatto che neanche ci conosciamo e abbiamo già fatto sesso e ci siamo anche dichiarati, è una cosa un po' buffa non trovi?>> lo sentì ridacchiare.
<<Si è buffo, ma anche il fatto che io adesso dovrei portarti alla centrale e sbatterti in prigione, mentre invece sono qui a chiacchiere normalmente con te è un po' buffo>>
Silenzio... Non si sentiva nulla se non i nostri respiri sincronizzati... Avevamo chiuso le palpebre per goderci quella fresca serata di inizio ottobre.
Il silenzio fu rotto dallo spostarsi di lui. Non me ne preoccupai più di tanto finché non sentì un peso in più sul corpo, il che mi fece spalancare gli occhi. Levi si era posizionato tra le mie gambe appoggiando il busto sul mio addome.

<<Mi sa che dovremmo iniziare a conoscerci meglio... Insomma voglio sapere più cose di te... Ad esempio qual è il tuo colore preferito o se hai fratelli o sorelle, ti piace leggere? E i film? Qual è il tuo preferito? Ti piace il gelato? Da quando fumi? Quand'è il tuo compleanno? E da dove vie->>
<<Fermo, fermo, fermo, mi stai facendo venire il mal di testa... Facciamo così>> si tirò su col busto ruotandolo abbastanza per poter vedere il mio viso.
<<Ogni volta che ci vediamo ognuno ha il diritto di fare tre domande a cui l'altro dovrà rispondere sinceramente. Ci stai? >>
Levi mi porse la mano.
<<Sinceramente... Ok ci sto>> gli afferrai il palmo senza staccare gli occhi dai suoi.
<<Ok però iniziamo un altro giorno, ora sono stanco>> detto questo si accoccolò sul mio petto, incastrando il suo viso nell'incavo del mio collo.
Ero felice, per la prima volta dopo settimane, ero di nuovo felice.

Spazio me
Allora gente com'è sto capitolo? Vi piace?
In realtà non ho nulla da dirvi perciò... Boh
Se avete domande o altro chiedetemi pure.
Alla prossima :-)💕

𝘐 𝘤𝘰𝘶𝘭𝘥𝘯'𝘵 𝘭𝘰𝘷𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘣𝘶𝘵 𝘐 𝘸𝘢𝘯𝘵 𝘵𝘰 𝘥𝘰 𝘪𝘵Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora