21:17, Luna Park Abbandonato
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~LEVI POV
Camminavo per il Luna Park oramai da un quarto d'ora. Mi è sempre piaciuto, è un po' il mio rifugio, il posto in cui mi sento me stesso quando nessuno riesce a capirmi...
Ci venivo spesso tre o quattro annetti fa solo per strafarmi... Già, all'età di 14 anni ero già un drogato di merda. Ripensandoci non è che mi dispiaccia più di tanto, a scuola non sono mai andato, non ho mai avuto amici e non avevo nessun contatto umano se non con Kenny. Spesso mi era capitato di scambiare qualche parola con ragazzi più grandi, evidentemente troppo brilli per sostenere un vero e proprio discorso col sottoscritto.
A quell'epoca la droga la rubavo, i carichi degli Jeager non erano poi così distanti dal mio sudicio appartamento, mi bastava non farmi acchiappare ed era fatta... Ovviamente però ne sto pagando le conseguenze: devo dare una certa somma ogni due mesi a quei figli di 'buona' donna, a meno che non voglia ritrovarmi con un foro in testa, o peggio a passare il resto della mia vita come giocattolino sessuale di quel merdoso moccioso.Mi fermai davanti all'ex biglietteria della ruota, osservando il piccolo spazietto oltre il vetro mezzo rotto.
Con le mani in tasca guardai il mio riflesso nella parte ancora intatta del vetro... 'Tsk ho i capelli tutti in disordine'. Ci passai in mezzo le dita cercando per quanto possibile di renderli decenti senza l'uso di un pettine.
<Levi> il biondo, appoggiato ad una trave in ferro della ruota, mi fissava sorridendo dolcemente.
<Ehi biondino> mi avvicinai fissandolo negli occhi.
<Giornata pesante?> i suoi occhi erano in procinto di chiudersi.
<No... Nono> mi sorrise più energicamente di prima.
<Tsk, oggi facciamo che non andiamo in cima, vieni>
Senza accorgermene gli presi la mano. Dopo qualche passo sentì però il suo tocco svanire, l'aveva ritratta.
<... Oh, ehm scusa> dissi sottovoce riprendendo a camminare a testa bassa per l'imbarazzo.
Sentivo il suo sguardo fisso sulla mia nuca, il che mi mise in soggezione.<Arrivati> dissi guardando il carosello.
Non persi tempo e, passando in mezzo ai cavalli e alle carrozze, arrivai davanti ad una scala che portava alla parte superiore del carosello. Arrivato in cima, corsi fino alla ringhiera in ferro rosa.
Attacca le mani alla ringhiera, sporgendomi di poco da essa, inspirando la fresca aria della sera.
La scavalca appoggiando i piedi al poco spazio prima del vuoto.ERWIN POV
Appena i miei occhi si posarono sulla sua figura, non potei far a meno di sorridere, era così buffo mentre cercava di pettinarsi invano.
Poi quando mi prese per mano, un brivido passò per tutto il mio corpo. Purtroppo appena mi accorsi del nostro contatto, ritirai la mano... Un vero idiota, ecco quello che sono stato. Ricevetti una leggera fitta al cuore quando, dopo aver ripreso a camminare, abbassò il capo. 'L'ho fatto sentire a disagio... Ma quanto posso essere coglione?!', lo seguì in silenzio.
<Arrivati>
Era un posto davvero, come posso dire, così.... Non lo so, mi trasmetteva diverse emozioni: nostalgia, gioia, quiete, soggezione. Lo vidi salire sul carosello e senza troppe domande lo seguì.Passai tra i vari cavallini colorati, luci colorate ormai fuori uso, carrozzine dai toni pastello, fino ad arrivare ad una piccola scala.
Al piano di sopra, la figura del corvino scomparve.
Rimasi a fissare il panorama finché non sentí pronunciare il mio nome.
La voce di Levi arrivò, come un suono dolce, alle mie orecchie. Capendo il luogo della sua provenienza non indulgiai a far muovere le mie gambe.
Arrivato non potei non agitarmi: il corvino, dall'altra parte della ringhiera, con le braccia all'indietro a tenersi aggrappato ad essa, era sospeso sul vuoto.
<Levi?>
Mi avvicinai lentamente, ma venni fermato da una sua improvvisa risata. Rideva e rideva, ormai con le lacrime agli occhi. I suoi capelli corvini gli erano andati a coprire la fronte e le braccia si erano sempre più strette alla ringhiera.
<FANCULO! FANCULO A TUTTI, FUNCULO A TE BASTARDO DI UN PADRE, FANCULO KENNY, FANCULO JEAGER, FANCULO!! SIETE SOLO DEI BASTARDI NATI AGIATI, NON SAPETE MINIMAMENTE COSA SIA LA VITA VERA, VIVETE NEL PIÙ TOTALE LUSSO PRENDENDOVI BEFFE DI COLORO CHE PER GUADAGNARE CIÒ CHE VOI SPENDETE IN UN GIORNO CI METTONO TUTTA LA VITA. FANCULO SISTEMA DEL CAZZO! È COLPA MIA SE SONO NATO NELLA MERDA?! È COLPA MIA SE SONO CRESCIUTO CON UN ASSASSINO?! ANDATE A FANCULO! MORIRE TUTTI QUANTI!>
Non mossi un muscolo, dopo ciò che aveva detto non riuscì a muovermi. Lui continuò a ridere istericamente fissando il vuoto sotto di sé.
<Hai mai urlato?> fu un flebile sussurro il suo, ma alle mie orecchie arrivò più che distintamente.
<Come?>
<Nel senso hai mai urlato così tanto da perdere quasi la voce? Così tanto da non sentire più quasi niente dopo?>
Ci pensai su... Beh in effetti una volta c'era stata.
<Si, mi è capitato ma me ne sono subito pentito... >
Faceva male, purtroppo faceva ancora male...
<Vai, tocca a te>
Non capì.
<Cosa?>
Girò di poco il busto per guardarmi negli occhi.
<Le tre domande, te ne sei scordato?>
<Oh, no, certo che me le ricordo>
Mi fece segno di affiancarmi a lui, ormai seduto sulla ringhiera con le gambe a penzoloni.
<È il suo turno allora> mi disse dandomi del lei.
Presi un foglietto dalla tasca interna del giacchetto.<Da quanto uccidi?>
Strabuzzò gli occhi per un millesimo di secondo per poi riprendere la sua espressione fredda poco dopo.
<Si parte subito così eh... Da più o meno... >
Prese a contare gli anni con le dita.
<Così> mi disse mostrandomi otto falangi.
'.... 17-8=9.... Aspe, 9 anni?!'
<Da quando avevi nove anni? Sul serio?>
Annuì col capo. <Ora tocca a me> tornò a guardare la città.
<Hai mai avuto la sensazione di essere solo al mondo?>
<No, insomma c'è sempre stati qualcuno per me, perciò no, almeno non credo>
Estrasse un pacchetto di sigarette dalla tasca, portandosene poi una alle labbra.
Ripresi a leggere le domande sul foglietto.
<Qual è il tuo colore preferito?>
Aspirò dalla sigaretta appena accesa.
<Tsk, e io che cazzo ne so?>
<Come non sai qual è il tuo colore preferito?! >
Espirò, facendo uscire una nuvola di fumo dalle sue labbra. <Semplicemente non ci ho mai pensato, tutto qui>
Mi lasciò un attimo spiazzato. 'Tutti hanno un colore preferito, tutti, come da lui a non avercelo?'<Sei mai stato con qualcuno? Cioè si, hai mai avuto relazioni prima di me?>
<Mh, si, sono stato fidanzato un paio di volte al liceo con delle ragazze, ma non credo fosse amore, penso più che altro che fosse per convincermi che mi piacessero le donne, evidentemente non era così>
Mi spostai andando ad abbracciarlo da dietro.
Cinsi la sua sottile vista con le mie braccia.
<Come mai prima hai urlato così?>
Lo sentí sussultare. Dopo aver fatto un altri tiro spense la sigaretta contro una lucina del tetto.
<Avevo bisogno di sfogarmi, sta andando tutto di merda... Scusami non volevi dare spettacolo> disse sospirando.
<Anche io faccio parte di quella merda?>
Appoggiò le mani sui dorsi delle mie.
<No, tu no, no credo ne farai mai parte sai?>
Scilse la mia stretta per girarsi dalla mia parte.
Mi osservò per qualche secondo senza fiatare.
<No, credo proprio di no> disse prima di baciarmi.
Lo guardai, sorridendo leggermente sulle sue labbra.
Approfondì il bacio, facendo entrare in scena anche le nostre lingue.
Intanto portai le mie mani a palpargli il culo. Mi era mancato il contatto col suo fondoschiena.
<Eh no mio caro Smith, non ora> disse lasciandomi un un altro bacio sulle labbra.
Ormai sceso dalla ringhiera fece per scendere le scale, ma venne bloccato al muro dal sottoscritto.
Un altro passionale bacio prese vita.
È da quello tanti altri si sarebbero susseguiti da quel momento, non fecimo altro che baciarci, rincorrendo quella sensazione di completezza che tanto ci faceva sentir bene.
Passammo la notte così, baciandoci appoggiati ad uno dei tanti cavalli e a farci le coccole guardando la città.Spazio me
Hi guys, capitolo Un po'... Boh. Sono abbastanza tranquilla nel dirvi che i piani per tutti i capitoli sono belli che pronti il problema è sempre quello di mettersi lì ad elaborare i discorsi e le situazioni... Cercherò di aggiornare il più possibile, ma se vedrete che non sono attiva da un mese non prendetevi strano non sarà perché sono morta, spero.
E niente, alla prossima 💕
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𝘐 𝘤𝘰𝘶𝘭𝘥𝘯'𝘵 𝘭𝘰𝘷𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘣𝘶𝘵 𝘐 𝘸𝘢𝘯𝘵 𝘵𝘰 𝘥𝘰 𝘪𝘵
FanfictionAttenzione storia boyxboy. So if you don't like it, you don't read it. Levi Ackerman, 17 anni, è un giovane criminale non molto conosciuto ma molto spietato. Erwin Smith, 21 anni, è a capo del dipartimento di polizia di New York. Questa è la stor...