CAPITOLO 1

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DRIN-DRIN
Ma perché sta sveglia suona così presto? Diamine.
Sono solamente le 6:50.
Ho ancora cinquanta minuti.
Scendo sotto per fare colazione ma ho una spiacevole sorpresa.
Mia mamma sta leggendo un volantino e so già di che parla, gli ho detto più e più volte di non prendere in considerazione ciò che è scritto in quel dannatissimo foglio.
Glielo strappo dalle mani e mi metto a leggerlo per la millesima volta in questa settimana.

Devo guadagnare qualcosa per essere indipendente e se lei che sta leggendo proprio in questo momento ha bisogno di un babysitter, eccomi qua a sua disposione.
Mi contatti al 090*******

Ma dio cristo, non posso farla io la babysitter?
Mamma: Elisabeth ho bisogno di un babysitter per Alex punto e basta.
Io: ma mamma ci sono io, non ho bisogno di un'altro uomo che giri per casa nostra, siamo già in tanti maschi.
Mamma: Elisabeth! Spero tu non ti stia riferendo a Simon.
Simon é il nome di un ragazzo che provò a molestarmi quindi ogni volta il compagno di mia madre mi ricorda lui.
Io: già il nome è un motivo in più per non volerlo tra i piedi!
Sbotto, dovevo dirglielo da troppo.
Mamma: fila a scuola!
Sbotta lei delusa.
Arrivo a scuola incazzatissima ma la mia espressione cambia quando dopo due lunghissimi mesi vedo Jake il mio migliore amico.
Io: jakeee
Urlo correndo incontro a lui e si accorge di me con un gran sorriso stampato in faccia che tra un po' potrebbe arrivargli fino agli occhi, apre la braccia e io mi ci tuffo dentro stringendolo ancora di più.
Questo abbraccio sta durando più del previsto infatti un tizio alto e di una grande stazza ci interrompe. Ho capito chi è.
Jason: *tosse tosse* avete finito?
Io: dovevi rovinare tutto coglione?
Jake sogghigna.
Jason: buongiorno anche a te bellissima.
Mi fa l'occhiolino, lo strozzo.
Io: buongiorno un corno, non lo vedo da due mesi e mi è mancato terribilmente quindi fammi passare con lui tutto il tempo che voglio.
Sbraito incazzata.
Jake: mi sei mancata anche tu
Sorrido e I miei occhi rossi per la rabbia diventano occhi da cucciolona.
Io: vado in classe, ci vediamo dopo.
Lo saluto con un bacio in guancia e lui fa lo stesso.
Entro in classe ma di punto in bianco mi viene da vomitare.
Oh no...
Mi sa che è il ciclo.
Vado in segreteria e chiedo di telefonare a casa.
Chiamo e mia mamma viene a prendermi.
Io: grazie mamma.
Sussurro.
Mamma: prego tesoro
Non è più delusa o arrabbiata? Beh meglio così.
Torniamo a casa e faccio un bel pisolino.

17:00
Cazzo! Quanto ho dormito?
Sento delle voci, di mia mamma, di Alex e di.... Un ragazzo! Ora sono io incazzata con mia mamma.
Scendo in fretta e furia le scale e mi ritrovo due maledettissimi occhi verdi puntati verso di me.
Mi è familiare, viene nella mia scuola?
Si alza dalla poltrona e si avvicina a me.
?? : piacere Ethan, Ethan emilton.
Mh, Ethan emilton, Ethan emilton, mi dice qualcosa. Ah giusto! Lo vedo sempre agli allenamenti con Jake, non è uno che va a letto con tante però non è nemmeno un santo, gira voce che è stato con una più di un anno e che quando si sono lasciati ha iniziato ad andare a letto con ragazze diverse ma non molte volte.
Io:  Elisabeth emilton.
Non gli dico nemmeno piacere perché per me non è assolutamente un piacere, non voglio altre persone di sesso maschile a casa mia.
Ethan: ah ma tu sei quella che piace...
Si ricompone nervoso.
Ethan: ehm volevo dire, l'amica di Jake?
Io: si
Rispondo secca.
Se ne va senza dire niente e torna sulla poltrona.
Mamma: allora caro, dicevamo.
Ethan: si mi dica.
Mamma: accetta il lavoro?
Dici no
No
No
No...
Ethan: con piacere!
Fa un sorriso sghembo, ha capito che non lo voglio qui.
Fanculo stronzo.
Mamma: perfetto allora adesso vado a lavoro che si sta facendo tardi, Alex è salito in camera sua, Elis cara fagli vedere la casa.
Sbuffo annuendo.
Esce di casa finalmente così posso guardarmi film horror, non vuole che io li guardo.
Io: ti faccio vedere la casa, seguimi.
Ethan: si
Io: allora qui c'è la cucina, il salone, vieni sopra.
Annuisce e mi segue.
Io: qui a destra c'è lo sgabuzzino, la mia stanza in cui è vietato entrare, e il bagno, invece qui a sinistra la camera di alex, la stanza degli ospiti e la camera dei miei.
Lui capisce tutto e va da Alex, credo per farlo giocare un po' e farlo addormentare, beh affari suoi.
Io scendo e mi preparo una scodella di pop corn, aspettando che si cuociano scelgo il film.
Sento il microonde suonare e vado a tirare fuori i pop corn, al mio ritorno c'è Ethan seduto sul divano che sta per far partite il film.
Io con gli occhi spalancati rimango pietrificata, non tanto perché è sul mio divano, davanti la mia TV con il mio telecomando in mano ma perché è senza maglietta.
Arrossisco violentemente, ma che mi sta prendendo? Non è da me, ripigliati Elisabeth.
Faccio finta di nulla e mi siedo a qualche centimetro di distanza da lui, però lui si avvicina.
Io: ehm, lo spazio vitale no?
Ethan: ah pensavo avessi paura, per la scena che ci sarà a momenti.
Io: no puoi stare tranquillo.
Arriva a quella scena e di colpo sono attaccata al suo braccio che urlo e con lui che si è piegato e si sta tenendo la pancia per le troppe risate.
Ma che vada al diavolo.
Ethan: n-non ci p-posso credere!
Non smette di ridere.
Io: và all'inferno!
Salgo in camera mia e in un batter d'occhio mi addormento nel mio comodissimo letto.





il babysitter di mio fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora