Undici

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Quando mi sveglio il nuvolone dei miei ricordi della giornata di ieri tornano più prepotenti che mai.

Ripenso a Michael e alla sua disperazione nella voce. Poi mi immagino la scena descritta da mio fratello con Simona e mi irrigidisco all'istante. Blocco giusto in tempo un conato di vomito e mi giro dall'altra parte con la schiena, spalancando subito dopo gli occhi.

Avvolta com'ero nei miei pensieri non mi ero resa conto di non essere nella mia stanza, bensì in quella di Eric.

E infatti eccolo qua, bello e beato a dormire nell'altro lato del letto.

Un braccio piegato dietro la testa e un poggiato sullo stomaco.

La bocca leggermente schiusa e i capelli pressocché scompigliati.

Dorme in piena tranquillità, visto come si alza e riabbassa armoniosamente il suo petto.

Un leggero riflesso della luce che entra dalla finestra sbatte sul suo bellissimo profilo ed io rimango qualche istanto a studiarlo.

Indossa ancora gli stessi capi di ieri sera e ha posizionato al chiodo la sua chitarra.

Dovrei sentirmi strana o a disagio visto la situazione.. ma non è cosi.

Mi sento completamente in pace.

Quindi mi chiudo ancora di più sotto la coperta , strofinandovi il naso come fa un gatto con la sua zampa.

Il movimento però a quanto pare infastidisce Eric che, senza svegliarsi del tutto, si gira verso il mio lato e mi arpiona con le braccia e le gambe. E' diventato un koala ed io il suo albero.

Ringrazio mentalmente la coperta che ci separa perlomeno le intimità e senza dar sfogo ai miei pensieri su quanto possa essere sbagliata una situazione del genere, mi strofino con la testa ancora un po', stavolta sul suo collo annusando quell'aroma di muschio e menta che mi arriva forte e chiaro e mi riaddormento in un batter d'occhio.

La porta si spalanca di colpo, spattendo forte contro il muro e subito dopo la voce di Shane risuona tra la stanza.

«Principessina, svegliati che andiamo a corr.. oh cazzo»

Spalanco gli occhi di scatto e sentendomi una massa pesante addosso agisco senza pensare, quindi scalciando a più non posso e subito dopo alzarmi di busto per guardare Shane.

In tutto ciò, sono riuscita a buttare per terra Eric con mezza coperte ad andargli dietro. Ma io sono concentrata sul ragazzo vicino la porta che guarda la scena incredulo.

«Caroline, che cazzo!» urla Eric, alzandosi arrabbiato.

«Scusa!» gli chiedo subito.

«Scusa? Potevo rompermi l'osso del collo!» ribatte seccato.

«Ma perché dormivate insieme?» ci domanda Shane ma nessuno dei due gli presta attenzione.

«Madonna che esagerato, sei caduto da dieci centimetri di altezza. Io mi sarei lamentata meno» sbuffo scocciata.

Eric alza un sopracciglio e viene verso di me, mi da uno spintone facendomi cadere dall'altra parte del letto.

Eh no, aveva ragione. Che botta.

«Brutto stronzo!» mi alzo di scatto e gli lancio un cuscino, che riesce ad evitare.

«Ma come!» finge innocenza «un altezza cosi moderata..»

«Scusat-» Shane prova ancora ad attirare la nostra attenzione, senza risultato.

Afferro l'altro cuscino e riesco a beccarlo in faccia.

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