Sedici

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Eric

«Quindi ricapitolando-» appoggio il dito al centro della sua fronte, per poi scendere in una carezza fino a toccare la punta del nasino «Hai due mesi esatti per preparare una canzone da portare alle selezioni?»

Annuisce in risposta, con quella testolina che appoggiata al mio petto con le mani a pugno, fuoriesce dalla coperta sopra di noi.

Mi sembra un piccolo furetto ed è troppo tenera.

Anche se l'immagine dei suoi capelli che le ricadono su quelle piccole spalle nude e questi occhioni, che solo ultimamente vedendoli da vicino ho scoperto fossero di un tono pervinca, suscitano una sensualità che sto adorando in questi giorni.

Per non parlare della sua bocca, per la miseria.

Ho sempre voglia di baciarla, morderla, toccarla, tracciare quei bordi turgidi fino a farmi bruciare le dita.

Sto adorando questa ragazza.

Ho scoperto quanto il mio carattere sia tanto affine al suo.

E' dolce, ed io adoro le ragazze dolci.

E' divertente, ed io adoro scherzare.

E' competitiva, ed io adoro le sfide.

Non si arrabbia mai e non è stata mai assolutamente un peso.

Ci vediamo , ci divertiamo moolto e poi ognuno a fare i fatti propri.

Ci metto la firma se ho la certezza che rimarrà per sempre cosi.

E la cosa che adoro di più? Che molti lati di questo carattere lei li esponga soltanto con me!

Lo vedo come si impegna a tener alta la sua armatura di fronte a tutte le altre persone, ed è adorabile perfino quello.

Ok questa cosa dell'adorabilità ti sta sfuggendo un tantino di mano..

Per una volta potresti anche apprezzare le mie riflessioni invece di infastidirmi soltanto!

La stai raccontando come se fosse un piccolo gattino indifeso, quando è una ragazza.

Beh, hai fatto un ottimo paragone. Una piccola gattina dolce che quando tiro fuori il rotolo di lana lei tira fuori gli artigli per inveirci contro.

Dimmi che non hai fatto un paragone tra il rotolo e il tuo..

No, macché! Non solo almeno..

Mi fai cadere il..rotolo per terra, giuro!

Tornatene nei meandri del mio cervello.

«Non so nemmeno quale canzone portare, devo trovarne una con un significato profondo e che si abbini perfettamente al mio tono»

si lamenta lei per poi appoggiare la fronte sul mio petto e lamentarsi a labbra serrate.

Mi sfugge un risolino e gli accarezzo la testa.

«Dai gattina, ce la puoi fare..»

Si, mi piace questo nomignolo.

Mi fai venir voglia di piangere..

«Sai che ti dico? Dovresti insegnarmi a suonare la chitarra!»

«Eh?» gli rispondo preso alla sprovvista.

Alza il capo e mi inchioda nuovamente con quel'azzurro violaceo che ha per iride mentre un sorriso prende forma.

«Si, hai ca pito bene. Scelgo attentamente la canzone, poi tu la studi e infine la fai studiare a me. Nel mentre io mi imparerò perfettamente i toni e la canzone stessa. Non è perfetto?» mi chiede in preda all'eccitazione.

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