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Jimin era perennemente un ragazzo nella media di tutto se non fosse per la sua altezza fin troppo bassa per l'età che aveva.

Uscì dall'aula camminando in modo goffo come suo solito e tenendo stretto con entrambe le mani la tracolla della sua borsa scolastica piena di pezze e di portachiavi tinti di colori a pastello.

Oltre che per la borsa, lo si poteva riconoscere per i capelli biondi non molto chiari, ovviamente tinti. Come ho già detto prima la sua altezza era sotto la media, capelli mossi, occhi sottili e neri, delle labbra carnose e un fisico nella norma. Alcuni lo avrebbero anche trovato carino di aspetto, insomma era davvero tenero ma il suo carattere era - apparentemente - il contrario.
Era così introverso che finiva sempre per risultare freddo, ma in verità, era solo la tipica persona spensierata e dolce che semplicemente era troppo timida per aprirsi con elementi con cui non parlava molto e così finiva per far la scena del ragazzo serio e senza sentimenti. Bello schifo insomma.

Dopo una camminata cercando di non toccare nessuno, uscii del retro della scuola tenendo gli occhi attenti e alla ricerca del suo amico Taehyung che durante l'intervallo gli aveva detto di ritrovarsi li, però i suoi occhi non incontrarono un Tae sorridente ma un ragazzo sporco di sangue che aveva ricevuto fin troppo pugni, sdraiato per terra sfinito mentre degli altri gli davano dei calci.
Il battito del suo cuore si velocizzava mentre vedeva altri studenti della scuola - definiti da lui mostri - che si divertivano a far soffrire una persona senza motivo

"Abbiamo anche l'amichetto vedo"

disse il più basso tra i due con un ghigno fastidioso, facendo solo ribollire il sangue al biondo che stava provando a non lasciare nemmeno per un attimo il contatto visivo con quel bulletto da due soldi. Avrebbe voluto andargli vicino e tirargli un gancio che lo avrebbe steso e lo stesso con l'altro ma sinceramente non voleva scendere al loro livello, non era un animale e per lo più era fin troppo gracile e goffo.

"Ahah cosa guardi eh?" cazzo aveva tenuto per troppo tempo in contatto visivo mentre pensava.

"D-Dovresti andartene ora!" si maledì un paio di volte per aver balbettato e quindi essersi fatto vedere debole davanti al cretino che ora da un lieve ghigno era passato a una grande sorriso divertito.

"Vuoi finire come il tuo amichetto? sì? beh ti do 20 secondi per scappare"

Non si era ancora mosso ma aveva già il fiatone, non voleva lasciare il suo amico lì ma non voleva neanche prenderle fino a svenire. Rimanere fermo sarebbe stato come uccidersi, se invece fosse scappato magari si sarebbe potuto salvare per poi tornare da Taehyung che aveva visibilmente bisogno di aiuto; sudava freddo e ormai il suo conto alla rovescia era arrivato a 14, esitò ancora qualche secondo prima di iniziare a correre fuori da scuola.
Ottima figura dello sfigato Jimin!
Si era sempre giudicato un fifone, una persona che non si prendeva mai le proprie responsabilità e questa era un'altra prova che quello che pensava fosse solo l'orrida verità che non voleva accettare per nulla al mondo.

Corse tenendo - come suo solito - la tracolla a pugni stretti in modo che non scivolasse sulla spalla. Spintonò alcune persone iniziando a scusarsi a raffica e appena vide un vicolo sulla destra ci si buttò dentro correndo ancora più veloce quasi non avendo più fiato.
Pensava di tornare indietro con la parallela raggiungibile solo con diversi vicoli che collegavano le due strade principali ma un odore nauseante gli riempi le narici appena girò a destra una seconda volta, pensò fossero solo i cestini di metallo - pieni di spazzatura - del comune ma, non era odore di immondizia, era un forte tanfo di sangue che quasi lo disgustava per quanto era intenso, rallentò lievemente nel girare a sinistra.

Avete presente quella sensazione quasi indescrivibile di quando vorresti solo urlare, piangere e andartene ma l'unica cosa che puoi fare è rimanere immobile quasi non riuscendo a respirare e a perdere qualche battito? Beh Jimin si sentiva proprio così, era come se la gravità fosse diventata fin troppo pesante solo per lui; non poteva far altro che guardare immobile ciò che aveva davanti, con gli occhi serrati, i piedi impianti nel terreno e pugni stretti da cui fuori usciva tutto il casino che aveva in testa con la forza con cui stringeva i pugni che facevano incontrare le unghie con il palmo della mano così creando dei profondi segni a semicerchio.
Non poteva essere un umano e non lo stava dicendo per dire, non sapeva cosa si era ritrovato davanti e questo lo fece solo iniziare a tremare, aveva un aspetto umano e questo fu confermato quando quell'essere alzò la testa. Aveva un espressione fredda e senza sentimenti, era ricoperto di macchie di sangue dal naso in giù - soprattutto attorno alle labbra piccole ma leggermente carnose - la bocca era semi-aperta facendo vedere i piccoli canini dell'appartenente ragazzo, infine i capelli lievemente lunghi di un nero fin troppo scuro gli coprivano gli occhi di un colore uguale a quello del sangue che proveniva dal cadavere di una ragazza morta probabilmente in un modo più che orribile, accasciata a terra che guardava con i suoi occhi vuoti Jimin, il quale da una paura esagerata era passato a un disgusto inumano. Dalla sua prospettiva oltre che al sangue si poteva osservare l'immenso buco sul corpo da cui fuoriusciva probabilmente l'intestino o magari lo stomaco e infine non si potevano non notare le costole per lo più spezzate.

Dopo quegli infiniti secondi Jimin ricominciò a correre tornando indietro e usando la strada più lunga, rischiò di cadere qualche volta non riuscendo a vedere per colpa delle lacrime che gli riempivano gli occhi, aveva ancora paura e le scariche di adrenalina che gli passavano nella schiena non mancavano. Quelle iridi rosse erano impresse nelle sue e più andava avanti più la sensazione di essere guardato aumentava facendogli pesare l'anima e aumentando il numero di lacrime da ignorare. È come se quegli occhi lo stessero seguendo; già stava scappando da quei bulletti e ora pure questo? In che tipo di film si trovava? Si accorse solo in quel momento che un forte suono piatto e acuto stava diventando sempre più alto, così tanto da volersi mettersi le mani in testa e gridare, respirava a fatica, non riusciva più a focalizzare niente e l'unica cosa a cui riusciva a pensare era quei dannati occhi.

"SMETTILA! SMETTILA!" era disperato, era come se quel mostro fosse dentro di lui e che lo stesse divorando dall'interno.

Il sole gli riscaldava il viso trasmettendogli un calore tiepido e che sembrava lo stesse abbracciando.
Era appena uscito dalla "scorciatoia", gli occhi che lo osservavano si erano improvvisamente chiusi, il suo battito si era calmato. Quei vicoli per lui erano stati un inferno in cui non sarebbe più entrato, in quei paio di secondi in cui provò a riprendersi da quel luogo maligno fu - per lui- come quasi rinascere, come se sapesse che il momento peggiore fosse passato e ora poteva, anzi, si voleva dare un momento di pausa.
Finalmente nel disordine della sua testa il problema principale per cui aveva iniziato tutto tornò in primo piano, ricominciò per l'ennesima volta a correre ma questa volta per avvicinarsi alla scuola e non allontanarsi.

Tornato nel parcheggio dietro all'istituto di Taehyung non c'era traccia, camminò un po' attorno al perimetro ma ancora niente, prese velocemente il telefono vecchio e pieno di crepe, ovviamente digitò il numero dell'amico e si mise il cellulare all'orecchio per dopo sentire diversi squilli a vuoto, pregava di sentire la voce bassa dell'amico e non la segreteria

"Hey Jimin"
"Taehyung! sono felice che tu stia bene, sei tornato a casa?"
"Ah..ehm si, ora vado sono stanco scusami"
"Si certo! Ci si vede!"

Non fece in tempo a finire la frase che l'amico aveva già chiuso la telefonata e si era rigirato nelle coperte del letto pieno di cerotti.
Sospirò e mise di nuovo il telefono in tasca, per poi girarsi e camminare verso il suo appartamento distante qualche minuto da dove si trovava.

Lo sporco muro bianco della scuola riusciva ancora leggermente a riflettere il cielo. Le sue tonalità erano di colori a pastello che passavano da un giallo chiaro all'azzurro attraverso il rosa e il lilla. Era troppo presto per vedere la luna ma era abbastanza tardi per osservare la forma quasi tonda del sole che rendeva il mondo attorno a Jimin quasi decente.
Si trovava in una città sempre affollata nel centro ma in cui appena usciti da quella bolla i diversi condomini erano più distanti uno dall'altro, lui viveva in uno di quelli, nella periferia.

Mise le mani nella tasca esterna della borsa stando davanti la porta del suo appartamento, non sapeva neanche lui bene il perché ma dopo aver aperto la porta d'ingresso del condomino e essere entrato rimetteva sempre le chiavi nella borsa, per poi salire un paio di piani e ritrovarsi a cercare la chiavi che aveva appena messo nella tasca.

~

I due ragazzi lasciarono Taehyung per terra facendosi una risata subito dopo che il biondo fu scappato come un codardo. Pochi secondi dopo iniziarono ad inseguirlo solo che nella folla Jimin era molto più abile per il suo fisico gracile e per l'altezza fu facile seminarli anche se i due riuscirono a vedere perfettamente si fosse imbucato nel vicolo.

"SPOSTATEVI VECCHI"
"TOGLIETEVI DALLE PALLE"
iniziarono ad urlare spingendo le persone che si trovavano davanti e lo persero qualche secondo, ma dove poteva andare quel piccoletto? Entrambi i bulli girarono a destra e fecero - per loro sfortuna - lo stesso percorso che fece Jimin e quando videro quel cadavere tutto quel comportamento da duri sparì in molto poco. Che bambini.

"Prima quel ragazzino e ora voi? dei bulletti da quattro soldi?"
disse una voce dietro di loro che al contrario delle solite scene horror era quasi parlata con un tono adorabile, una di quelle voci che seguiresti solo nel sentirle e che ti ispirano fiducia.
"ora io te le suono pezzo di merd-"

Beh dei due ragazzi non si seppe più molto, non vennero più a scuola, si pensò furono scomparsi o probabilmente morti ma nessuno aveva trovato il loro cadavere ne quello della ragazza e neanche delle centinaia di persona che continuavano a sparire nel nulla.

 𝕥𝕠𝕦𝕔𝕙 // kookmin {monster au}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora