CAPITOLO 25
Erick's Pov
«Dai, corri, che perdiamo il treno!» urlai in preda alla disperazione più totale.
Erano già le 18.30 e l'ultimo treno che avrebbe potuto riportarmi a casa sarebbe partito tra meno di dieci minuti. Per colpa di Felipe e delle sue strane voglie di comprare roba inutile ai mercatini di strada, rischiavo di rimanere un'altra notte a Cremona. Non che la cosa mi dispiacesse, anche perché ormai vivevo nell'appartamento di Felipe, ma non volevo sembrasse che mi approfittassi ogni volta di lui.
Avevo anch'io una casa, anche se non sembrava.
Felipe mi seguiva, con un passo leggermente più lento del mio, invece, frettoloso. Reggeva due piccole buste piene delle cianfrusaglie che vendevano i mercatini, mentre teneva stretto in mezzo alle labbra una lettera. Non mi aveva ancora detto a cosa gli serviva. Arrivammo in stazione giusto prima che le porte del treno si chiudessero, riuscimmo a sederci sani e salvi in un vagone non molto affollato e riprendemmo fiato dopo la sfiancante corsa che avevamo fatto.
«Questa è tutta colpa tua! Dovevi per forza fermarti per comprare quella robaccia?» ansimai tra una boccata e l'altra, stravaccandomi con poca grazia sul sedile.
«Certo che si! Mi spieghi che figura avrei fatto se mi fossi presentato ai tuoi genitori con le mani vuote?» rispose, sedendosi affianco a me e sporgendosi con il viso verso di me.
«Ti avevo detto che non importava, idiota» ruotai gli occhi, baciandolo. Fu un piccolo poggiare di labbra, giusto perché sembrava che io stessi per avere una crisi asmatica. Okay, non sono un ragazzo che ama lo sport. Qualcosa in contrario?
Quella sera avrei presentato Felipe ai miei genitori. Non ci potevo ancora credere che fosse stato proprio lui a proporlo. Quella situazione era così surreale che mi stupivo a volte da solo del fatto che mi perdessi qualche passaggio, come ad esempio che Felipe si ricordava persino il nostro mesi-versario. Assurdo! E non riuscivo a capire come fosse cambiato così tanto da pochi mesi prima, quando doveva ignorarmi a scuola, quando ci dovevamo per forza vedere di nascosto. A pensarci, tutto mi sembrava un ricordo lontano, quasi come se fosse legato alla mia infanzia, invece non era trascorso molto tempo da allora. Il vecchio Felipe non mi baciava a scuola nel bel mezzo del cortile, questo ne sarebbe stato capace. Naturalmente, io non avevo accelerato i tempi: tutto proseguiva con tranquillità. Avevamo cominciato da capo, il che comportava il fatto che ci dovessimo iniziare a conoscere meglio. I primi tempi, ci trovavamo fuori scuola per andare a pranzare, giusto per passare assieme quei pochi minuti che precedevano le mie lezioni pomeridiane. Poi ci incontravamo la sera, non per forza per mangiare fuori, ma anche solo per restare a casa a guardare un film e strafogarci di gelato. C'erano anche quelle volte in cui ci divertivamo a passare il tempo a chiacchierare o discutere su qualche fatto che ci era capitato nel corso della giornata. Ma veniva tutto naturale, nessuno faceva il passo più lungo della gamba.
«A cosa stai pensando?» chiese, circondandomi le spalle con un braccio e tirandomi di più verso di lui. Appoggiai la testa dove mi trovavo più comodo e mi accoccolai su di lui.
«A niente in particolare» risposi.
Era così bello essere stretto fra le sue braccia, poter annusare il suo dolce profumo o ascoltare il battito del suo cuore. Erano tante piccole cose a convincermi che, si, ero innamorato di lui. Non mi importava se in futuro avrebbe fatto del mio amore un cumulo di cenere, a me importava del presente. Finché l'avevo al mio fianco, tutto andava per il meglio.
«Emozionato per stasera?» chiesi, guardandolo da sotto il suo mento.
«Un poco» sorrise, strofinando la mano sul mio braccio forse, più che per scaldarmi, per darsi coraggio. Io non nascosi la leggera risata che stava nascendo sulle mie labbra e intrecciai la sua mano con la mia, per fargli sapere che io sarei stato con lui.
Mi voltai dalla parte del finestrino, quando il treno frenò alla prima fermata. Notai una scritta sul bordo di esso. 'L&P. 25/03'. Trovai molto carino che una persona avesse voluto immortalare da qualche parte una giornata speciale, segnare dove possano leggere tutti che quella persona fosse stata con te quel giorno.
«Deve essere bello» affermai, guardando Felipe.
«Che cosa?» domandò, fissandomi.
«Che qualcuno ti dedichi una frase, un testo, una canzone... o un graffito, perché no?» risposi, poggiando una mano sul suo petto. Mi guardò con un'espressione misteriosa sul volto, dopodiché si mosse un po' per poter infilare una mano all'interno della tasca ed estrasse un pennarello indelebile.
«Perché hai un pennarello in tasca?» chiesi stupito.
«Mi serve per scrivere un bigliettino per il regalo ai tuoi» rispose, chinandosi in avanti e arrivando al finestrino.
«Cosa vuoi fare?»
«Dedicarti una frase»
E sul bordo in ferro scrisse 'ti amo per sbaglio, ma è la cosa più giusta che faccio' firmato 'tuo F.'
«Perché per sbaglio?»
«Perché per sbaglio mi sono scontrato con te quel giorno» ammiccò, ridendo poi.
Allora lo baciai, perché se anche tutto era nato da uno sbaglio, era la cosa più bella che poteva mai essermi capitata.
********
SPAZIO ME.
Okay, questo è il 2° episodio.
Non è granché, ma possiamo accettarlo. Che ne dite? Vi piace?
Sarò in ritardo ancora, ma sono stato impegnatissimo per tutto questo tempo e un po' per le verifiche, un po' per pigrizia, non ho provveduto ad aggiornare prima.
Ma ora sono qui, mi perdonate?
Nah... Mi odierete... Mi state anche abbandonando, ma vi capisco :(
Comunque ringrazio le.. Wow... 34.000 LETTURE?!?! Dio, che cosa mi fate! VI AMISSIMO❤️
Ringrazio chi commenta e chi vota, chi mi scrive e chi mi segue❤️
Mi vorrei scusare con tutte quelle persone a cui non ho risposto o a cui non sono riuscito a rispondere, ma usando un cellulare mi risulta un macello rispondere a tutti, quando mi arrivano novecentomila notifiche da tutto il mondo. Quindi perdonatemi anche per questo❤️
Ora vado, ciao bellissimi, a presto❤️
-Francesco
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L'amore é uguale per tutti
Teen FictionErick Casler è un giovane ragazzo. Frequenta il Liceo Musicale, ama la Musica, ma per lui non sarà sempre tutto facile: l'amore lo cambierà in tutto, lo renderà forte in qualche modo. Ah, Erick è Gay. (Mi scuso se i primi capitoli sono orribili, ma...