10. Heartbeat

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Solitudine, questa era la sensazione prevalente che provava. Sdraiata sul grigio, e circondata dal grigio. Mani invisibili le stringevano il collo e lei soffocava. Cercava di farle smettere tuttavia non afferrava niente. Così non poté fare altro che graffiarsi il collo fino a sanguinare. Bloccata in quell'istante dove una sola boccata d'aria l'avrebbe salvata, ma le era negato. Intravide una bellissima donna, col vestito dai tessuti fluenti, come sott'acqua prima di svegliarsi, sudata e spaventata.

Era stato Jude a svegliarla. <<Va tutto bene?>>

<<Era solo un brutto sogno.>> Prima che potesse chiederle cosa c'era che non andava lei sbottò con finto entusiasmo saltando giù dal letto. <<Quali sono i piani per oggi?>> Andò verso l'armadio per vedere i vestiti. Era tutto così scuro, non c'era niente del suo colore preferito, rosa. Si accontentò di un vestito svasato nero e di seta, buttò le sue scelte sul letto.

<<Tour del castello. Attività facoltative e in fine verranno gli altri leader dei clan a conoscerti. Un evento informale, niente di sfarzoso.>>

<<Okay.>> Prese i vestiti di ricambio e andò nel bagno.

C'era lo shampoo che usava sempre, il balsamo, bagnoschiuma, il suo profumo tipico, le sue creme... Tutto ciò che aveva nel suo bagno nel suo appartamento era lì. Inquietante, ma utile.

<<Sono pronta>> disse mettendosi le Mary-Janes con le platform.

Jude le aprì la porta e lei uscì, erano ancora nei suoi appartamenti. Tutto nel suo stile, colori chiari e neutri, ben illuminato e arredamento in legno scuro e vetro. Scendendo le scale a spiraglio ci si ritrovò nell'area svago con divani comodi e TV e console di ultima generazione. Doveva ammettere che le piaceva molto, ma una gabbia bella non la rende meno soffocante.
Uscirono nei corridoi e lo stile cambiò drasticamente, era gotico con soffitto alto e punta in legno e pietra.

<<Da questa parte.>> Le indicò Jude. Scesero le scale e si diressero, verso una porta tra le due rampe.

<<Questo è la serra, abbiamo fatto crescere tutti i tuoi fiori preferiti, sembra giorno qui per le luci artificiali, che abbiamo usato per farle crescere e mantenerle.>>

Era una meraviglia, si fece strada nel sentiero costeggiato da pietre ad osservare i fiori tra farfalle e api. Peonie, calle, magnolie, le bocche di leone, bucaneve e tanti altri. Alberi e cespugli delineavano il giardino, e piante di agrifoglio circondavano il gazebo in metallo dorato con tavolo e sedie sotto.

<<Incredibile>> bisbigliò.

<<Mi fa piacere che sia di tuo gradimento.>> Jude le sorrise.

Uscirono a guardare il resto del castello. Visitarono l'ala di Jude, quella della servitù le cucine, la sala del trono e il giardino all'esterno del castello punteggiato da cespugli labirintici e statue inquietanti, ma affascinanti.

<<Li ho fatti io, durante i miei rari momenti di tempo libero mi piace scolpire.>>

Azriel si girò a guardarlo. <<Complimenti, sei bravo in quello che fai.>>

<<Grazie. Andiamo a far colazione in città?>>

<<Certo! Sto morendo di fame.>>

* * *

Il loro viaggio in limousine fu così strano per Azriel, Jude era troppo vicino e sorridente, come se tutto andasse bene, ma non era così. Lei lo vedeva come una minaccia naturalmente, ma lui si comportava da vero gentiluomo e questo la faceva infuriare. Anche se i cacciatori erano un vero problema, non le piaceva essere lì. Guardò la città piena di luce e vita, era uguale a New York, ma invece della coca cola e pepsi come pubblicità, c'erano le pillole anti sete di sangue e compagnie dove potevi ordinare persone da cui bere, incredibile.

<<Quegli umani nelle compagnie?>>

<<Sanno della nostra esistenza e guadagnano molto da quel lavoro, ma non possono uscire da qui. Una misura di sicurezza necessaria.>>

<<Che tristezza...>>

Jude la portò in un bar molto carino, e lei si prese del bollente caffè e una montagna di pancake e sciroppo.

<<Voglio conoscerti meglio, Azriel, raccontami di te.>>

Ridacchiò amaramente. <<C'è qualcosa che non sai su di me?>>

Con un lieve sorriso Jude le rispose. <<Il sapore del tuo sangue è una di quelle.>>

Azriel lo guardò sorpresa, non riusciva a credere che lo avesse detto. Sentiva il viso in fiamme.<<Ah, quindi una cosa c'è... Tu dovresti parlarmi di te, non so assolutamente niente.>> Bevve una lunga sorsata di caffè.

<<Che dire? Sono uno dei reali, i pochi vampiri puro sangue rimasti. I miei antenati discendono dalla prima regina ed erede di Lilith.>>

<<E... quanti anni hai?>>

<<Cinquecentoottantasei.>>

<<Sei veramente vecchio, anche se non sembra>> esclamò ridendo.

<<Invecchiamo, ma lentamente i primi anni sono veloci, poi le cose si fanno sempre più lente.>>

Infatti lui dimostrava una trentina di anni, forse quaranta.

<<Quanti altri reali ci sono nel clan?>>

<<Circa cinquanta, ma solo sei di noi,
hanno un ruolo di comando nel clan, ovviamente dopo di te.>>

Azriel assottigliò lo sguardo. <<Trovo strano che mi stiate accogliendo invece di eliminarmi per mantenere il potere.>>

Jude rise fragorosamente. <<Oh Azriel, sei così divertente.>>

Lei rispose con frustrazione. <<Non sto scherzando.>>

<<Non ti faremmo mai del male, sei fondamentale, potrai finalmente riportare il clan all'antica gloria. Il clan senza regina non può evolvere e migliorare. E' così che Lilith ci aiuta, attraverso te.>>

Azriel fece le spallucce. <<Se lo dici tu...>> Faceva caldo lì dentro, e il caffè non aiutava. <<Voglio un milkshake.>>

<<Che gusto?>>

Lo sapeva, no? Sapeva tutto. Sorrise. <<Fragola.>>

Jude lo fece sapere alla cameriera e venne servita poco dopo.

<<Spiegami una cosa, siete morti e potete avere figli?>> chiese.

<<Dammi la mano.>>

Azriel lasciò la cannuccia e gli tese la mano, lui la prese e la poggiò sul suo petto. Attraverso il tessuto della giacca e della camicia sentì il suo cuore battere, il suo corpo era caldo proprio come quello di un umano.

<<Siamo immortali, ma vivi.>> La lasciò andare, la principessa ritrasse la mano in fretta.<<Tuttavia vale solo per i puro sangue i vampiri trasformati non possono.>>

<<Quindi io sarò viva o non morta?>>

<<Nessuno dei due... Sarai molto più di questo.>>

Il cuore iniziò a battere più velocemente. La prospettiva era terrificante.

Lilith's Heir - The Blood MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora