Amore per scommessa

Capitolo 10

Dopo che finirono ritornarono nel backstage e Pietro sorrise ad Antonella, sembrava un sorriso innamorato, che se si stesse innamorando davvero di lei?  Sarebbe fantastico anche se sarebbe un pò difficile come storia, ma conoscendo Antonella non ci penserebbe due volte ad abbandonare tutto per andare a  vivere a Verona e sicuramente trascinerebbe anche me in tutto questo.  

P: allora ti è piaciuto? - le chiese  

A: si tantissimo - sorrise - adesso che farete? 

P: non lo so, credo che torneremo in albergo 

E: è ora di cena, perchè non vi unite a noi? 

Io e Antonella sgranammo gli occhi 

A: sicuro che non è un disturbo? 

P: nessun disturbo - le sorrise 

A: allora va bene, Nancy per te ci sono problemi? 

La guardai esitante di dirle di no ma dopo accettai 

N: va benissimo - dissi fingendo un sorriso 

Era troppo felice e non volevo che ci rimanesse male, per una volta ogni tanto che siamo fortunate! 

E: perfetto, avete la macchina? 

N: si 

E: bene allora Pietro tu andrai con loro così le farai vedere la strada per arrivare in hotel 

P: va bene 

E: Diego vai anche tu con loro 

Spalancai gli occhi 

D: per forza? Perchè non mandi Andy, Sem o Luca? 

E: vai e non ti lamentare - lo prese in giro 

Diego sbuffò e si voltò a guardarmi ma io mi voltai immediatamente 

P: allora andiamo? - chiese entusiasta 

N: andiamo 

Tutti e quattro ci dirigemmo verso la mia auto, Pietro e Antonella camminavano dietro di me e Diego, io e lui tenevamo le distanze e neanche ci rivolgevamo parola, non sapevo cosa chiedergli o come iniziare una conversazione con lui, forse se non avessi avuto quel piccolo battibecco con lui, forse a quest'ora staremmo chiacchierando proprio come Antonella e Pietro. Arrivammo alla mia macchina e per mia sfortuna Diego si mise davanti lasciando dietro Pietro e Antonella 

D: sai guidare, vero?  

Mi voltai verso di lui 

N: certo, che credi? 

D: non vorrei morire, ho una lunga carriera davanti a me - disse arrogante 

Mi trattenni dal rispondergli male 

N: mettiti la cintura e dimmi da dove devo prendere, ti ricordi dov'è l'hotel vero? - gli chiesi usando il tono che aveva usato lui pocanzi 

D: certo, che credi? - fece anche lui lo stesso 

Alzai gli occhi al cielo e dallo specchietto retrovisore vidi Antonella che sorrideva di buon gusto insieme a Pietro; finalmente Diego si decise a parlare e mi indicò la strada lamentandosi della mia guida, arrivammo all'hotel e dopo aver parcheggiato Diego si tolse la cinta 

D: per fortuna siamo arrivati, ho avuto una fifa tremenda, non so chi ti abbia dato la patente ma sei troppo spericolata 

N: si da il caso che io guidi da 7 anni e a quel che mi risulta guido benissimo - gli risposi a tono 

D: a me non risulta - disse scendendo dalla macchina 

Mi voltai verso Antonella e Pietro 

N: io non lo sopporto più 

Loro ridevano ma dopo Pietro parlò 

P: lascialo stare, ha passato e sta continuando a passare un brutto momento per questo è così scontroso ma di solito non è così - lo giustificò 

N: che gli è successo? Gli si è rotta una corda della chitarra? 

P: no, la sua ragazza l'ha lasciato su due piedi 

N: ah... 

A quelle parole tutto quello che mi aveva detto Diego e il suo comportamento ebbe un senso, certo mi faceva un pò pena, ma non sopportavo lo stesso l'idea che dovesse prendersela con me che neanche mi conosce. Scendemmo dall'auto e ci dirigemmo all'entrata dell'hotel, ad aspettarci trovammo tutti gli altri, ci recammo nel ristorante dell'hotel e prima di sedermi avvisai mia madre che rimase sbalordita ma contenta. Mi sedetti e purtroppo per me di fronte mi ritrovai Diego; ci portarono la cena e tra chiacchiere e risate il tempo passò in fretta, la cena era ottima e anche la compagnia, parlavo e ridevo con tutti tranne che con Diego e lui faceva lo stesso con me, chi l'avrebbe detto che la persona che più mi piaceva sarebbe stata quella a cui non avrei rivolto parola ed evitato? Scossi la testa a quei pensieri e alzai il viso scontrandomi per sbaglio con quello di Diego, notavo spesso che mi guardava ma non ne capivo il motivo, forse cercava qualche difetto per poi prendermi in giro, gli feci una smorfia a cui lui rispose allo stesso modo e dopo mi voltai a parlare con Luca, lui era molto più simpatico di suo fratello e si poteva fare conversazione tranquillamente. 

Finimmo di mangiare e ci alzammo 

E: domani saremo in un centro commerciale a promuovere il nuovo lavoro, ci sarete? 

A: certo! - disse senza neanche chiedere 

E: perfetto allora a domani 

A: a domani 

N: a domani, buonanotte e grazie della cena, è stato un piacere 

E: anche il mio 

P: vi accompagno fuori 

N: ok, ciao a tutti 

An: ciao 

S: ciao 

L: a domani 

Sorrisi a tutti e dopo guardai Diego che mi fece solo un cenno con la mano e dopo lo vidi salire le scale, scossi la testa, è proprio arrogante; uscimmo fuori  dall'hotel e dopo Pietro ci accompagnò alla macchina, io lo salutai e dopo salii in macchina lasciandolo da solo con Antonella.

Antonella 

A: grazie per la bella giornata - dissi imbrazzata 

P: grazie a te di avere accettato, sono stato davvero bene 

A: anch'io - gli sorrisi 

P: allora ci vediamo domani 

A: a domani 

Mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulla guancia diventando rossissima, lo sentii sorridere, mi spostai e ci guardammo negli occhi per un istante 

A: buonanotte 

P: buonanotte - mi disse accarezzandomi il viso 

Salii in macchina e appena Nancy mise in moto, lo salutai con la mano, lui ricambiò con un meraviglioso sorriso e dopo andammo via. 

N: è proprio cotto! 

A: lo spero perchè io lo sono, cioè prima mi piaceva ma adesso, beh credo di essermene innamorata, ha quel suo modo di fare così dolce, così gentile - dissi sospirando 

N: e già, al contrario di qualcun'altro 

A: Pietro ti ha spiegato perchè è così 

N: e perchè fa così solo con me? Non sono stata io a lasciarlo - sbuffai 

A: ma sei stata tu ad attaccarlo per prima 

N: hai ragione, ma è più forte di me, non so stare zitta 

A: lo so - mi fece la linguaccia 

Sorridemmo e rirtornammo verso casa contente della giornata passata.