Miami

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15 settembre 2019
《Oggi inizierò una nuova vita, dopo essere diventata la più giovane agente della CIA, finalmente posso dare la caccia a quel bastardo che vi ha uccisi.》 Parlo ad alta voce con le fotografie della mia famiglia. Intanto abbasso lo sguardo sulla data della loro morte. Sono passati quattro anni, quattro lunghissimi anni ad avere rimorsi, perché se quella sera avessi chiamato mio padre forse oggi sarebbe vivo. Dopo la loro morte mi hanno adottata Olivia e Robert e sono venuta a sapere che erano stati uccisi con un colpo di pistola e poi per nascondere le tracce avevano appiccato l'incendio. In quattro anni sono successe tantissime cose. Ora sto per partire per Miami ad indagare su un certo Andrew Stewart, figlio del possibile assassino della mia famiglia. Edward Francis Stewart era sospettato di traffico di denaro sporco e truffe da milioni di euro. Il caso era stato affidato a mia madre, che ho scoperto essere anche lei un agente della CIA.
Tutta la vita che avevo vissuto prima di quattro anni fa era tutta una menzogna, era stata costruita su una bugia.
Penso tutto ciò osservando la fotografia di mia madre.
《Mamma, so che puoi sentirmi. Ti volevo ringraziare, perché è grazie a te se oggi sono la donna che tu volevi che io fossi, una donna forte e coraggiosa, combattiva e onesta.》 Dico accarezzando la sua foto.
《E tu papà, mi ricordo ancora quando la mamma non c'era e ci facevi cucinare sempre i muffin al cioccolato, dopo aspettavamo la mamma per mangiarli tutti insieme guardando un film alla TV. Da te ho imparato cosa vuol dire essere gentili e mi hai mostrato il vero significato della parola amore.》stavolta tocco la sua foto. Mi volto e guardo una vecchia foto di Raf mentre eravamo al Luna park, purtroppo non hanno mai trovato il suo corpo e hanno ipotizzato che si trovasse nel punto d'origine dell'incendio.
《Oggi avresti avuto 24 anni. Fino a poco tempo fa non riuscivo a immaginare la mia vita senza te, tu per me eri più di un fratello, eri un amico, un compagno di vita. Mi ricordo ancora quando detti il mio primo bacio a Jeremy Holland, avevo tredici anni e tu lo minacciasti di tagliarli tutte le dita dei piedi se l'avesse fatto di nuovo. Eri una parte di me e della mia vita e adesso non so neanche dove sei, posso piangere sui corpi dei nostri genitori ma sul tuo non posso, so che sei morto ma è come se tu continuassi a osservarmi da lontano e in disparte.》qualche lacrima scende solitaria.
Ora sono pronta a dirgli addio.
Lascio un bacio su ogni tomba e mi incammino verso l'uscita. Ritorno a casa di Olivia e Robert e prendo la valigia. Prima di chiudermi la porta alle spalle saluto quelli che mi hanno fatto da genitori.
《Promettimi che starai attenta e ci chiamerai ogni fine settimana.》 Si raccomanda Olivia cercando di non piangere, fallendo miseramente.
《Olivia, cara, parte per Miami non va in guerra.》la rassicura suo marito.
Purtroppo Olivia e Robert non hanno mai avuto figli e alla morte dei miei genitori hanno voluto che andassi a vivere con loro, in realtà Robert lo voleva per far passare la depressione di sua moglie. Adesso per loro sono come una figlia, quella che non hanno mai potuto avere.
《Certo, vi chiamerò ogni fine settimana e se Rob decidesse di insegnarti ad usare Skype ti videochiamerei ogni giorno.》 Rispondo stringendola forte tra le mie braccia.
《Sentito amore, devi insegnarmi ad usare Sky.》
《Skype amore, si chiama Skype.》la corregge ridendo ed io mi unisco a lui.
《Smettetela, siete due maleducati. E siccome mi state prendendo in giro non vi cucinerò più le lasagne al forno.》Io e Robert alla parola lasagne mettiamo subito il broncio.
《Mi mancherete, sappiate che siete e sarete sempre i genitori che la vita mi ha tolto crudelmente.》 Li stringo tutti e due in un abbraccio. Dopo averli salutati, Rob mi accompagna in aeroporto e mentre faccio colazione al bar fa il check-in.
《Buona fortuna piccola mia. Lì a Miami ci sono l'agente Johnson e l'agente Roger. Loro sono partiti prima di te e hanno iniziato a osservare Stewart junior.》Robert non era solo un caro amico della mamma, ma era anche il suo capo. Lui oltre a farmi da padre adottivo mi ha fatto anche da mentore.
Lo ringrazio e lo saluto nuovamente.
Il volo dura quasi sei ore e non ho altro da fare se non leggere le informazioni che l'agente Johnson e l'agente Roger mi hanno mandato via e-mail, ma finisco per addormentarmi.
Atterrata a Miami aspetto che mi vengano a prendere. Prima di chiamare un taxi vedo due ragazzi con un cartello in mano e con il mio cognome sopra: Morse.
Ho deciso di cambiare nome e cognome solo per le indagini di questo caso poiché potrebbe essere troppo riconoscibile.
Mi avvicino ai due e li saluto cordialmente. Poi l'agente Johnson prende la mia valigia e ci incamminiamo verso la macchina.
《Allora, patti chiari amicizia lunga. Voi avete accettato di lavorare al caso e ne subirete le conseguenze. Non mi importa che siate più grandi di me, io sono il vostro superiore e se volete continuare a praticare questo mestiere starete alle mie regole, intesi?》 Affronto questo discorso dopo essere partiti. L'agente Johnson è biondo con i capelli lunghi e gli occhi nocciola, potrebbe fare il modello e invece ha scelto di entrare in polizia; l'agente Roger invece è bionda platino con occhi verdi e carnagione chiara, entrambi sono molto belli.
《Si, signora.》risponde prontamente Roger, mentre Johnson mi guarda e poi risponde.
《Si, signora.》 Non mi convince il modo con cui l'ha detto, mi ha squadrata dalla testa ai piedi.
Arriviamo al appartamento e mi mostrano la mia stanza, tutta nera con solo un letto, una scrivania un armadio e un...un sacco da box! Come fanno a sapere che mi piace allenarmi con il sacco?
Io guardo Johnson e capisce subito.
《Willows.》 Si limita a dire. Dopo mi mostrano tutte le altre stanze e alla fine arriviamo davanti ad uno specchio.
Johnson spinge la superficie mostrandomi un'altra stanza con apparecchiature elettroniche, un tavolo ricoperto da carte e altri fascicoli.
《Questa è la stanza dove parliamo del caso ufficialmente. È insonorizzata. Così se dovesse venire qualcuno le indagini saranno al sicuro.》 Finisce e chiude la stanza.
《Ho bisogno che voi mi aggiorniate su cosa avete scoperto.》
Ci sediamo sul divano di pelle e Roger inizia a parlare.
《Andrew Stewart, nato il 5 Luglio del 2000, ha finito il Liceo Linguistico di Miami e deve iniziare l'università. So che lei conosce tre lingue diverse ed è perfetta per avvicinarlo.》
《Non devi solo avvicinarti a lui, devi fare in modo che si innamori di te. Così potrai entrare a casa sua e da lì inizia la vera indagine.》 Continua Johnson con voce bassa e rauca.
《Perfetto. Spero che voi mi abbiate già iscritta alla sua università, poi voglio sapere se ha degli hobby, frequenta dei corsi. Voglio sapere tutto, capito?》 Dico l'ultima aprte con una rabbia inaudita.
《Si, io sono riuscita a scoprire quali sono i suoi hobby: le macchine, le moto e la boxe.》
《Ok, posso avvicinarlo sia a scuola e con la boxe, dovi trovare la palestra dove si allena e iscrivere anche me.》ordino a Roger.
《Con le auto potrei avvicinarlo io, ci farei amicizia. Mio padre le collezionava e ho ereditato la sua passione.》propone Johnson.
《Ok, io potrei anche avvicinarlo con le moto. Mio fratello ne aveva una e mi ha insegnato come si usa. Non ho altro da dirvi. Il caso 2205 inizia ufficialmente domani e vi voglio pronti. Detto ciò, buonanotte.》 Mi alzo e torno in camera mia. Apro la valigia e indosso il mio amatissimo pigiama nero corto, mi infilo tra le coperte e spero che questa notte non faccia altri incubi. Purtroppo ce li ho da quattro anni e niente e nessuno è riuscito a farmeli passare; i primi anni Olivia dormiva con me ma non passavano e ora ci ho fatto l'abitudine. Lentamente chiudo gli occhi e aspetto il domani.
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Ciao a tutti,
Ci tengo a spendere due parole. In primis spero vi piaccia la storia e mi scuso in anticipo per eventuali errori grammaticali.
Se vi dovesse piacere la mia storia ci terrei che mettete una ☆stellina.
Grazie in anticipo♡♡
Nicole.

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