Guardo l'armadio in cerca di qualcosa da mettermi. Ho molti vestiti ma non riesco mai a scegliere come abbinarli. Indosso un jeans bianco lungo a zampa di elefante, una t-shirt azzurra e un paio di stivaletti neri. Prendo una borsa nera e ci metto tutti gli appunti.
《Buongiorno, Fyre.》
《Giorno Alec.》 Rispondo al biondino.
《Ho saputo che oggi l'insegnante di russo annuncerà i gruppi e spiegherà alcuni argomenti richiesti dal primo esame.》
《Si. È pronta la copia dell'elenco?》lui annuisce e me la mostra. Ieri Helena è rimasta all'università per entrare nel computer dell'insegnante e invertire il mio nome con quello di una certa Martin che era stata messa insieme a lui.
Prendo le chiavi della macchina di Alec e vado all'università in anticipo e forse mi fermerò in un bar per la colazione.
Le strade di mattina sono parecchio trafficate e mentre sono alla guida della BMW nera riesco a vedere genitori mentre accompagnano i figli a scuola, uomini d'affari al telefono che ignorano gli sguardi di tutti, donne con i carrelli e le buste della spesa e così via. Sono azioni comuni che nessuno si è mai fermato a guardare.
Per fortuna non tutti arrivano in anticipo e trovo subito parcheggio. Poco distante si vede un piccolo bar ristorante e mi avvio per fare colazione.
Il bar non è abbastanza grande ma è molto accogliente, la porta è tra due vetrate che permettono di vedere Miami, i tavoli invece sono azzurri con delle frasi di famosi scrittori incise sopra. Per esempio, la mia dice "L'uomo è due uomini contemporaneamente: sono che uno è sveglio nelle tenebre e l'altro dorme nella luce." di Khalil Gibran. Contemplo la frase fino a quando un ragazzo più grande di me con il grembiule mi blocca la visuale appoggiando la mia colazione sopra le parole di Gibran.
Ringrazio, anche se non è mio uso ringraziare le persone per quello che sono pagati a fare.
Sono cinica, antipatica, ingrata, tutto quello che vogliono ma è più forte di me; mia madre non l'hanno mai ringraziata per tutto il lavoro che ha fatto e si è visto dove si trova adesso, chiusa dentro quattro mura. So che può sembrare un pensiero stupido ed egoista, però io la penso in questo modo e non sono solita cambiare idea facilmente. Collego le cuffiette al telefono e inizio a mangiare sulla canzone The sound of silence. Forse è la mia canzone preferita, la ascolto ormai da quattro anni. A volte la mettevo a tutto volume in camera e quando pioveva aprivo le finestre per sentire anche l'odore e il suono della pioggia; mi ricordo di Olivia che entrava in camera mia e continuava a ripetermi con le lacrime agli occhi che dovevo smettere di essere depressa, che a nessuna ragazza di quindici anni viene la depressione. Quanto vorrei dirle che si sbaglia, a nessuna ragazza viene la depressione al di fuori di me, io non sono stata come tutte le quindicenni, non ho avuto la stessa adolescenza di quelle ragazze, mentre tutte le mie vecchie compagne di classe se la spassavano alle feste, io rimanevo a casa a leggere un libro o a guardare un film. Dopo Katia ho conosciuto altre persone ma tutti mi guardavano con compassione per via della grave perdita che avevo subito. Non mi piace parlare con persone che giudicano ancora prima di conoscere. Anche nel lavoro che faccio non sono abituata a prendere informazioni dei miei colleghi, almeno al contrario di Alec io non mi sono informata sulla vita sua e di Helena. Questo comportamento mi manda su tutte le furie.
Pago ed esco. Sono una delle prime che entra e non sapendo cosa fare rispondo ai messaggi che mi hanno mandato prima Helena e Alec.
Da Helena: "Hai preso tu la macchina di Alec? È imbufalito come un bue :)"
Da Alec: "Hai preso tu la mia macchina?"
Spengo il telefono e aspetto solo che non mi faccia una scenata. Non ricordo che mi abbia detto di non poterla usare. Dopo dieci minuti o poco più Helena entra per chiedermi della macchina di Alec.
《Buongiorno, gentilmente puoi dirmi se hai preso tu la sua macchina. Ho paura che faccia una scenata.》dice la bionda indicando fuori la soglia, lì vedo Alec tutto arrabbiato con le braccia conserte e un tic al piede che continua a battere per terra.
《Si, sono stata io. Comunque ricorda ad Alec che è solo una macchina e di attenersi al piano.》
《Solo una macchina?! Ti rendi conto di quello che dici, Monica è la mia bambina.》risponde lui entrando in aula. Monica? Ha chiamato la sua auto Monica, seriamente? Allora lo zaino come l'ha chiamato? Augusto?
《Tu, smettila di frignare come un bambino e atteniamoci al piano. Su hop hop.》risponde dolcemente Helena, incoraggiandolo con un hop hop. Helena è una ragazza dolcissima, non so come abbia fatto a scegliere di diventare una agente segreto, non voglio giudicarla anche se per lei sarebbe l'ideale lavorare in ufficio. Helena ha un cervello incredibile, a molto più intelligente di me e Alec insieme. Entra il soggetto delle nostre indagini e dopo un'occhiata va dietro e si siede con la rossa. Quella che dovrebbe essere l'insegnante di russo fa la sua entrata in aula e sistema i fogli sulla cattedra di fronte all'immensa lavagna. La porta è aperta e Alec mi chiama al telefono. Metto l'auricolare e rispondo.
《Al mio tre entra. Uno.》 La professoressa inizia a parlare riguardo a questa nuova tecnica dei gruppi.
《Due.》 L'insegnante inizia a salire le scale e mentre parla inizia a guardarci.
Guardo la donna di fronte a me e spero solo che non mi dica niente degli auricolari. Poi guardo la porta e vedo l'ombra di Alec.
《Tre.》chiudo la chiamata e aspetto che Alec entri.
《Buongiorno.》l'entrata di Al è accompagnata anche da un tonfo. La pila di fogli sulla cattedra ora è distesa per terra e Alec non fa altro che rimetterli tutti in ordine.
《Mi dispiace.》blatera intanto. Dopo che ha finito viene verso di me e si siede.
《Tutto ok?》sussurro al suo orecchio.
In risposta alza i pollici e sorride.
《Tutto ok, ma la prossima volta che ti serve la mia auto avvisami prima di prenderla.》annuisco e mi scuso per il mio comportamento.
Mentre io e Alec continuiamo a parlare annoiati, la donna di fronte a noi inizia a elencare i gruppi formati.
《Ora enuncerò i gruppi da me formati per iniziare un nuovo percorso insieme. Il primo gruppo sono il signorino Mindler e la signorina Smith, Brawn e Piers, White e Martin.》
《Non vorrà mettermi con White, io e Stewart dobbiamo stare insieme quindi pretendo che mi metta assieme a lui.》urla la rossa che vidi la prima volta con Stewart.
《Signorina, la prego di comportarsi da persona matura e accomodarsi. Quì non siamo più al Liceo, se non ti vanno bene i gruppi la porta è lì.》conclude la professoressa. Povera ragazza, non è abituata a sentirsi rispondere alle sue stupide provocazioni.
《Allora, dopo White e Martin abbiamo Morse e Stewart.》 Appena pronuncia i nostri cognomi ci giriamo e puntiamo i nostri sguardi ognuno negli occhi dell altro. Mi sento come spogliata di ogni barriera, priva di tutto ciò che ho costruito in questi anni, tutte le certezze che mi ero promessa sono crollate in un solo sguardo. Sento brividi percorrere tutta la mia schiena fino ad arrivare alle gambe che hanno voglia di cedere anche se sono seduta. Tutto questo con un solo sguardo, non so se riuscirò a tenergli testa per tutto il tempo delle indagini. Le prime volte che l'ho visto non ho sentito le cose che sto sentendo adesso e non riesco a spiegarmi come sia possibile. Intanto le sue iridi castane non smettono di intrappolarmi con lo sguardo. Continuiamo a guardarci per alcuni secondi fin quando lui non solleva gli angoli della bocca in un lieve sorriso ed io lo imito. Qualcosa all'interno del mio stomaco fa su e giù e decido di abbassare lo sguardo.
《Tutto bene?》 Chiede Alec vedendomi tenere il capo abbassato.
《S-si, credo di sì.》rispondo tenendo sempre la testa bassa. Non ho piu il coraggio di guardare qualcuno negli occhi almeno non dopo aver guardato lui. Non riesco a capacitarmi di come abbia fatto a sentire tutto ciò, non credo di averlo mai provato in vita mia se non con Michael forse. Ma non posso assolutamente permettere che succeda di nuovo, che mi innamori un'altra volta.
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Buongiorno a tutti,
Spero vi sia piaciuto il capito e mi scuso per la presenza di eventuali errori grammaticali. Volevo aggiornare ieri ma mi è stato impedito da un problema di una mia amica. Comunque se vi fosse piaciuta la storia vi chiederei di lasciare una stellina e commentare.
Grazie in anticipo.
Nicole♡.
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Death Secrets
RomanceRaissa Kayrse all'età di soli sedici hanni si ritrova senza una famiglia e questo la convince ad indagare sulla loro morte. Così si ritrova a Miami per cercare informazioni su Andrew Stewart , ragazzo pieno di paure e insicurezze ma anche molto prep...