Arcandro e i suoi ospiti stavano per uscire dalla stanza e per recarsi in palestra, quando uno schiavo introdusse un altro uomo, un certo Euribolo.
Non c'era bisogno di conoscere Euribolo per dire che era importante, bastava vederlo incedere nella stanza con un'aria così maestosa che neppure la pioggia riusciva a scalfirla e le sue vesti erano fini, soffici e di un bianco candido.
" Euribolo, che piacere!"
Arcandro accolse calorosamente il nuovo venuto con un gesto espansivo, ma guardò a disagio Lisimaco.
Euribolo salutò Lisimaco in modo freddo e formale, poi gli voltò le spalle e si mise a conversare con le altre persone presenti.
Euribolo, ovviamente, era membro di un'antica e solida famiglia e la sua rivalità con Lisimaco era nota a tutti, perfino ad Harry, che usciva raramente dalla sua casetta.
Lisimaco era da poco entrato in politica e, grazie ai suoi soldi e alle sue conoscenze, era stato eletto ad unica carica pubblica che aveva fatto gola anche ad Euribolo.
" Non abuserò del tuo tempo più del necessario, Arcandro " disse Euribolo. " Vorrei solo parlare con mio figlio Milziade e allontanarlo dalla scuola per un po' di tempo. È arrivato suo zio e faremo una festa in famiglia. Starà lontano da qui solo per un breve periodo, tanto si sa che è il migliore alunno che avete!"
" Il tuo orgoglio è legittimo " disse Arcandro " perché tuo figlio è un magnifico corridore ed è anche esperto nel lancio del giavellotto. Inoltre combatte magnificamente, vero Louis?"
" Certo " borbottò quello con un sorriso tirato. " Qui fa molta pratica perché anche gli altri ragazzi sono bravi quanto lui!"
Euribolo, che non aveva assolutamente colto la sottile critica, annuì e commentò:
" È vero! Si misurano l'un l'altro e sono tutti dei giovani perbene....nel complesso ".
Nel pronunciare queste parole lanciò un'occhiata di sbieco a Lisimaco, che divenne livido di rabbia.
" Ma perché non andiamo a vedere questi giovani talenti?" intervenne Gorgida per calmare le acque.
Euribolo annuì estasiato e solo allora si accorse di Harry, appoggiato ad un bastone, con Dattero legato ad un guinzaglio.
" E quello lì cosa rappresenta?" chiese sprezzante.
Louis si preparò a scagliarsi sul malcapitato, ma Gorgida lo precedette e, con disprezzo, disse:
" È il compagno del maestro Louis. Sai... è zoppo per una ferita di guerra. Ha combattuto nel battaglione sacro...cosa che gli idioti come te non potranno mai fare..."
Euribolo rimase come una statua di sale, ma non per l'insulto rivoltogli dal generale.
Rimase di sasso perché per un Tebano il battaglione sacro era qualcosa di divino e chi lo insultava era addirittura punibile con la morte.
Così, si profuse in mille scuse con Harry e lo accompagnò personalmente verso la palestra sotto gli occhi soddisfatti di Louis, Gorgida, Lisimaco e anche di Arcandro.
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Τύχη
FanfictionSequel di Hieros Lochos, il Battaglione Sacro Questa storia non è di dominio pubblico.