13.

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Quando si presentò Eretimo, il più piccolo, per essere interrogato, Gorgida gli mise in mano un giavellotto dicendogli di lanciarlo, ma il ragazzino iniziò a piagnucolare.

" Non voglio toccarlo, generale...oh, non farmelo toccare...non è quel giavellotto, vero?"

Gorgida riprese l'arma, avendo cura di impugnarla esattamente a metà:

" Eri amico di Sogene, allora?"

Eretimo abbassò lo sguardo a contemplarsi i piedi e si sfregò gli occhi con una mano sporca.

" Oh, sì" disse. " Tutti eravamo suoi amici! Non...non è stata colpa di Milziade, è stato un incidente! Sogene non avrebbe dovuto trovarsi in mezzo!"

Gorgida congedò il ragazzino piagnucolante e sussurrò ad Harry e Louis:

" Sembrerebbe che ci sia un nuovo piccolo mistero da chiarire, che riguarda le mani di un ragazzo! Comunque chiamiamo il prossimo!"

Il prossimo era Megagle, un ragazzo muscoloso, tarchiato e non molto bello.

" Megagle" disse Gorgida con cortesia. " Tu sei un buon osservatore e puoi aiutarci...era buio qui dentro stamattina?"

" No...beh, forse un po'. Chiunque però sarebbe riuscito a vedere la differenza fra un uomo e un bersaglio..."

" Sogene aveva qualche fastidio agli occhi? Ho sentito che aveva avuto un raffreddore".

" Sì, ma era guarito ormai. Non aveva niente che non andasse agli occhi."

" E con altre cose? Dimmi, c'era qualcosa di diverso in Sogene stamattina?"

Megagle riflettè un istante e rispose:

" Era abbastanza in forma. Non stava male, correva senza troppa fatica poco fa. Era solo un po' taciturno, ma a volte non parlava molto. Il maestro Louis lo conosceva..."

Louis confermò con un cenno le parole del ragazzo.

" Quando è toccato a te lanciare il giavellotto?" intervenne Harry.

Megagle gonfiò il petto per l'orgoglio nell'essere interrogato da un veterano del Battaglione Sacro e rispose:

" Subito dopo Sogene. Il mio giavellotto ha colpito il bersaglio, il suo no..."

" E dov'eri quando Milziade lanciava?" chiese Louis.

Megagle arrossì leggermente.

" Non me lo ricordo..." farfugliò.

" No?" insistette Gorgida. " Non eri per caso proprio alle spalle di Milziade? O eri fuori dalla stanza e dall'edificio? Quando sei uscito?"

" No" disse Megagle confuso. " Cioè, sì. Non ero proprio dietro Milziade....ero uscito perché avevo bisogno di fare pipì e quando sono rientrato il giavellotto di Milziade era già in aria. Ho visto Sogene contro la parete del bersaglio, aveva la testa china, come se guardasse per terra. Ho gridato...tutti abbiamo gridato, ma non ha alzato lo sguardo finché non è stato colpito ed è crollato a terra..."

" Eri amico di Sogene?"

" Non proprio, ma era un ragazzo a posto, non come Milziade che è sempre in ansia quando sbaglia perché ha paura di suo padre."

Gorgida lo congedò e chiese a Louis:

" Chi è il migliore nel lanciare il giavellotto? E nelle altre discipline?"

Louis rispose senza esitazione:

" Con il giavellotto Milziade, poi Periandro e poi Megacle, anche Eretimo se la cava. Sogene era il più bravo nel resto, tranne nella lotta e con le spade dove il migliore è Megagle".

Gorgida annuì e si preparò ad interrogare Milziade, il presunto assassino.

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