È passata una vita e ancora non ho capito come gestire i miei giorni.
Le mie giornate erano monotone, si svolgevano spesso e volentieri allo stesso modo: sveglia, colazione, scuola, casa, commissioni varie, pranzo, scuola, merenda, attività varie ed eventuali dei bimbi, cena, doccia e nanna.
E così ogni giorno, tutti i giorni.
Poi qualcosa cambia. La routine si inceppa.
Al mattino trovo il letto bagnato.
"Mamma ho fame!"
"Ne posso avere ancora?"
"Mamma voglio l'acqua!"
"Ancora, per favore!"
"Oggi sono stanco... mi posso riposare? Mamma, che altro mi posso mangiare?"
Ai più, queste parole non significano molto, e neanche a me era mai passata per la testa l'idea che ci fosse qualcosa che non andasse.
I giorni passano, diventano settimane.
Le settimane diventano mesi...
Pensavo che il bimbo fosse stanco per via della scuola, visto che ci rimaneva per otto ore, pensavo che bagnasse il letto perché non accettava di aver cambiato classe, pensavo che avesse sempre fame e sete per via del calcio...
No!
Analisi del sangue e delle urine.
E ho fatto jackpot!
Valori fuori dalla norma e ricovero imminente in ospedale, a cento chilometri da casa.
Diagnosi? Diabete mellito di tipo 1.
Potrei dilungarmi troppo su tutto ciò che questa scoperta ha portato nella mia vita di tutti i giorni, non finirei mai, e non ho né tempo né voglia di farlo.
Posso solo dire con assoluta certezza che dopo undici mesi ho acquisito una certa serenità nella quotidianità.
Ora è giunto il momento di riprendere da dove ho lasciato.
Ci si legge, gente...