2016 Odissea nello sfarzo

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Non mi sono ancora ripresa, dallo scorso mercoledì.

Evviva i matrimoni!

Oggigiorno, chi decide di sposarsi, dovrebbe cominciare a dettare delle regole che possano portare a una felice giornata di festeggiamenti. Io, in primis, non l'ho fatto, ma sarebbe anche ora che sull'invito, gli sposi, oltre alla dicitura "Gradito regalo in busta" aggiungessero "Abbigliamento casual, sportivo, insomma vestiti come ti pare"!

Che gli sposi debbano essere al meglio, lo capisco. Ci saranno foto e video a ricordare loro quella giornata, sempre che abbiano bisogno di ricordare... Ma gli invitati... Cosa cambia se, anziché essere vestiti di tutto punto, andassero alla cerimonia alla "come viene prima"?

Ok, cercherò di essere più specifica.

Qualche tempo fa ricevo un invito, ad un matrimonio, per l'appunto; tralasciamo un attimo il dettaglio del regalo e concentriamoci sulla data e sull'ora. Il giorno prestabilito è un prefestivo e la cerimonia comincerà alle 10 e 30. Due punti a favore: il giorno dopo ti puoi riposare e riprenderti del tutto dai bagordi passati e non farai eccessivamente tardi, se va bene per l'ora di cena sarai di ritorno a casa.

Dopo giorni passati a consultare la pagina del meteo, capisci che nonostante sia quasi estate, ci sarà un tempo di cacca e un freddo della madonna, così decidi che indosserai un completo di giacca e pantaloni, sperando di stare il più comoda possibile.

Il giorno tanto atteso arriva. Sono le 5 e 30 del mattino quando capisci di essere già in ritardo coi preparativi: ti alzi dal letto e per prima cosa ti prepari una damigiana di caffè, cominci a berlo e ti dirigi verso il bagno a fare una doccia, ti sistemi i capelli e dopo quasi un'ora, te ne stai in vestaglia, davanti allo specchio, pronta a cominciare con il trucco. Tra creme, lozioni, prove tecniche di trasmissione e smorfie varie per capire se hai messo troppo fondotinta, finalmente si sono fatte le 7 e 30 e decidi di svegliare la famiglia. Conduci tuo marito in bagno, nella vana speranza che possa farsi in fretta una doccia e vai a svegliare i bimbi, che si dimostrano più attivi del tuo consorte e in men che non si dica sono pronti a fare colazione. Hai in programma di uscire di casa per le 9 e 30, ma come al solito, non riesci a rispettare le tue stesse scadenze; per fortuna posticipi la partenza di un solo quarto d'ora e poco prima delle 10 sei a casa di tua suocera per abbandonare i tuoi figli per una intera giornata.

Arrivi davanti alla chiesa un po' troppo presto, e lo deduci dal fatto che ancora il fioraio sta sistemando le piante nella gradinata, ma tu sei previdente e se arrivi prima è solo per trovare un posto decente per la macchina relativamente vicino allingresso, visto che piove che il cielo la manda!

Alle 10 e 30 non si vede nessuno, né lo sposo né gli altri invitati, ti tocca aspettare altri 10 minuti buoni, prima di vedere arrivare, vestito di tutto punto, il fortunato protagonista della giornata. Nel frattempo il cielo pare abbia deciso di essere magnanimo e rispettoso del lavoro che hai fatto ai capelli, le nuvole cominciano a diradarsi e la pioggia smette di battere, cogli l'occasione al volo e scendi dalla macchina per andare incontro al tuo amico candidato al patibolo.

Tra battutine varie e frecciatine, corrono voci che la sposa abbia deciso di dare forfait, ma sanno tutti che non succederà... Oggi non solo il tuo amico si sposa, ma deve pure battezzare la sua prole nata nel peccato! Finalmente, quando sono appena le 11 e 20 si vede arrivare l'auto con la tanto attesa "futura signora" e di seguito il fotografo e compagnia bella.

Facciamo un salto temporale, tralasciando i dettagli cerimoniali, e quando si sono fatte le 13 e 30, sei in macchina, pronta ad andare al pranzo di nozze. Visto che gli sposi devono continuare il loro servizio fotografico, decidi di passare a casa tua a rifarti il trucco e a dare sollievo ai piedi, levandoti le scarpe per quasi un'ora.

Arrivi al ristorante alle 14 e 30 e gli sposi fanno il loro ingresso dopo 15 minuti, per fortuna.

E adesso comincia il calvario vero e proprio.

Giro di aperitivo con una decina di tavolate tutte uguali con fritture di ogni tipo: palline di riso, filetti di sogliola (impossibili da mangiare in piedi e senza piatto) zucchine in pastella, molluschi fritti e salumi e formaggi. Una volta lasciate le tavolate siamo stati indirizzati verso una sorta di capanna con salumi locali, salame, crudo e non so che altro, e formaggi... (io sono scappata di corsa), uscita dalla prima capanna, ce ne era un'altra con salsiccia arrosto e polpette fritte...

E già mi sento male solo a ricordare.

Finalmente ci accomodiamo al tavolo, e visto il menù ho cominciato a tremare davvero... Antipasto di cocktail di gamberi, insalata di polpo e salmone fumè (una vera porcheria), tre primi: ravioli con cernia e pistacchio, strozzapreti alla marinara e maccheroni alla ghiottona (che per chi non lo sapesse sono conditi con melanzane, cotto e tanto aglio). Passiamo ai secondi: pesce spada alla palermitana (panato nel pangrattato, fritto e ricoperto con dei pomodorini di pachino sconditi del tutto) insalata mista (sicuramente condita di mattina perché aveva perso la croccantezza) gamberoni (almeno 4 a testa, ma poi hanno portato un vassoio per ogni tavolo, non si sa mai che qualcuno avesse ancora fame) e calamari fritti (non infarinati, ma passati nel pangrattato, e doveva essere lo stesso dello spada, perché non si capiva che sapore avesse).

Pausa con il sorbetto al limone e siccome abbiamo socializzato con la cameriera rumena, tale Liliana Graziella, ce ne ha portati due a testa. Poi bocconcini di vitello (due fette di carne, panata, ricoperta da cipolla, prosciutto cotto e provoletta) con patate e pisellini. Premetto che io mi sono fermata a mezza fettina di spada, il resto me lo sono portato a casa, grazie alla rumena che mi ha portato le teglie di alluminio.

Finalmente arriviamo alla macedonia di frutta servita in coppette approssimative ricavate dai gusci di melone cantalupo, anguria e melone giallo. Poi tutti fuori per il taglio della torta... Una cosa a 5 piani, mi pare, finta, per fare scenografia e altre due torte piccole, una per il battesimo e una per una invitata che faceva il compleanno. Al tavolo, se non bastasse tutto il cibo che è stato servito fino ad ora, insieme alla torta, la cameriera ci porta un vassoio con una serie smisurata di pasticcini alla crema, al cioccolato e altri condimenti non meglio definiti.

Spumante e poi gli sposi sono andati via per le foto al tramonto. Dalle 19 hanno fatto ritorno al ristorante dopo 40 minuti... Abbiamo fatto noi la fila per salutare e ricevere le bomboniere e poi a casa.

Finalmente!

Ora, a conti fatti, era meglio essere vestiti con una comoda tuta, perché a fine pranzo la cintura dei pantaloni mi andava così stretta da lasciare il segno sulla pelle.

Al prossimo matrimonio, meglio un abitino, largo alla vita, così nessuno noterà i "sette chili in sette ore" (cit. di MarcoMastermind) che avrai messo su in questa occasione!

Fine!

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