7- Come l'altalena

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01/11/2019

Mi sembra insopportabile respirare.
Ogni minuto che passo in questa vita mi sembra così prezioso e così sprecato. Qual è il motivo per cui vivo? Respiro.
Ad un certo punto l'esistenza si fa insopportabile. Nel mio caso è quando nessuno mi ama. O chi mi ama è lontano da me. È questo l'esatto momento in cui lascio tutto e mi sdraio sul letto. Chiudo gli occhi ed apro la mente. E penso. Perché vivere? Per che vivere? Per chi vivere? C'è troppo silenzio. I pensieri si affollano. Le forze mi lasciano. Mamma? Mamma. Se ti raccontassi quello che sono come la prenderesti? Mi tratteresti come l'anticristo. Non è una domanda. È una certezza, forse.
Mamma, ho paura. Voglio scappare da tutto questo. Voglio urlare al mondo che io sono diverso. Voglio abbracciare chi mi vuole bene. Voglio trovare l'amore, uomo o donna che sia. Voglio... Voglio... Voglio. Vorrei. Posso. Posso? Per favore.
Perché alla fine la felicità è come l'altalena. Quando hai capito come si sfrutta al meglio, è già troppo tardi. Sei troppo grande. Ed in quel momento devi scegliere se lasciare perdere o metterti alla ricerca di un'altalena che ti possa reggere.
Io l'ho trovata l'altalena. Ne ho trovate tante, di altalene. E molte mi hanno respinto. Riportavano un cartello con su scritto "Non sei un bambino". Aveva caratteri così grossi che si potevano leggere da lontano, ma io ci provai lo stesso, perché quelle altalene non erano fatte con corde, ma con catene grosse come quei caratteri e potevano reggere anche un adulto. Ma mi respinsero comunque. Ed io, cortesemente, mi rigirai ed andai via.

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