Capitolo 3

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POV ALLYSON

Dopo tre giorni trascorsi in ospedale con accanto le persone che più amavo, era arrivato il momento di tornare a casa. Questa volta però, con due personcine piccole piccole in più: i nostri adorati gemellini, Ethan ed Eson. Dormivano tranquilli nei loro ovetti, coperti dai loro cappottini con il cappuccio, in attesa che Jeremiah arrivasse e ci caricasse tutti e tre in macchina per tornare finalmente a casa. Io nel frattempo finii di preparare la valigia, mettendo all'interno le ultime cose che mancavano. E dopo pochi minuti, arrivò Jeremiah, in tutta la sua bellezza e con quel sorriso sulle labbra capace di farmi svenire. Si avvicinò e mi stampò un bacio sulla fronte, mentre io mi innalzai sulle punte per abbracciarlo forte a me. <<buongiorno>> sussurrò all'orecchio, mentre mi accarezzò i capelli con dolcezza. <<buongiorno>> risposi sorridendo sulle sua spalla. <<pronta?>> domandò stampando un bacino su entrambe le guanciotte dei gemelli. Annuì felice. Così lui prese gli ovetti con le sue possenti braccia ed io poggiai la valigia a terra, alzando il manico e cominciando a trascinarla per i corridoi dell'ospedale, seguendo la possente figura del mio ragazzo che camminava davanti a me. 

Parcheggiò l'auto nel vialetto di casa. Scese dalla macchina e fu così gentile ad aprirmi lo sportello e a porgermi una mano per aiutarmi a scendere. Lo baciai sulla guancia e lo ringraziai. Poi prese i gemellini con entrambe le braccia, mentre io presi presi la valigia dal portabagagli e lo trascinai sui mattoncini del viale. Non appena fummo davanti al portone di casa, infilai le chiavi nella serratura, aprii e.....

<<SORPRESA!!>> sussultai balzando in aria e portandomi una mano sul cuore. Ma subito dopo cominciai a ridere divertita ma allo stesso tempo emozionata. Fummo accolti da tutti i nostri amici. Kaylee, Adam, Zachary, Erroy, Amber e Paul erano lì, assieme a mia madre, Samantha, Jayden e il mio piccolo fratellino Anthony che, non appena mi vide, corse subito tra le mie braccia. <<che bello rivedervi tutti>> esclamai mentre li abbracciavo uno ad uno. Molti si scusarono di non esser potuti passare per problemi di lavoro e famiglia, ma poco mi interessava perchè in quel momento erano tutti lì, assieme a me e a festeggiare con me.

POV JEREMIAH

Vedere Allyson così felice mi scaldava il cuore. Se lei era contenta, lo ero anche io. Vivevo per lei, vivevo grazie a lei. Amavo quella ragazza che, nonostante quello che passò, sorrideva sempre alla vita e cercava sempre di andare avanti, lasciandosi il passato alle spalle. Lei mi rendeva felice ogni giorno di più, ed io speravo di far lo stesso con lei. I gemellini l'avevano resa ancora più gioiosa, ed io non potevo far altro che gioire con lei. Nonostante non fossero miei figli naturali, li consideravo come tali. La prima volta che li poggiarono sul mio petto rimasi estasiato, attonito, esterrefatto da quanto quei due piccoli esserini, che assieme facevano quattro chili scarsi, erano in grado di trasmetterti emozioni così profonde e reali, ma soprattutto da quanto potessero mai farti sentire vivo e realizzato.

<<e così anche questa giornata è passata>> esclamò Kaylee gettandosi sul divano accanto ad Ally che, in quel momento, stava dando il latte al piccolo Eson mentre io lo davo al piccolo Ethan. <<già...ultimamente le giornate passano un po' troppo in fretta>> disse la mia bellissima fidanzata. <<è come se il tempo non mi bastasse per godermi le piccole cose quotidiane>> aggiunse aggrottando le sopracciglia. Adoravo quella sua espressione titubante e perplessa che assumeva il suo viso in situazioni come quella. <<va a finire che questa sera vado a dormire e mi ritrovo adulta con i gemellini che hanno dieci anni>> dopo quella sua affermazione, scoppiammo tutti a ridere. <<ok ok ok....mi sembra che tu stia leggermente esagerando>> disse Kaylee con la voce soffocata dalle troppe lacrime. Continuammo a ridere e scherzare per un'altra buona mezz'oretta, quando la notte scese su Armagh e Kaylee ed il suo dolce moroso Adam furono costretti a lasciarsi. <<ti chiamo domani>> disse con voce assonnata trascinando la giacca in pelle per il pavimento. Allyson annuì divertita e, dopo pochi minuti, ci ritrovammo da soli in salotto, con i gemellini che dormivano e la madre che, anch'essa, si era ritirata nelle sue stanze.

<<come stai?>> le domandai accarezzando i suoi capelli lentamente e con dolcezza. Adoravo quando a fine giornata poggiava il capo sul mio petto e si addormentava lì, placidamente e con tranquillità. Diceva sempre che le mie braccia la facevano sentire al sicuro....che io la facevo sentire al sicuro. E quelle parole non potevano far altro che farmi sentire l'uomo più felice sul pianeta terra. Sospirò a quella domanda. <<sono felice>> disse con lentezza, quasi tralasciando le lettere finali. <<e questo mi basta e avanza>> aggiunse con occhi chiusi e un sorrisetto sulle labbra. Non sentendo nessuna risposta da parte mia, alzò la testa e mi guardò negli occhi. <<cosa c'è?>> domandò poggiando la testa sulle mani incrociate sul mio petto. Scossi la testa come per dire "non c'è nulla che non va". Feci scorrere le mie mani lungo le sue braccia piegate. Riuscii a sentire la sua pelle rabbrividire sotto il palmo della mia mano. Poi, lasciai che una mia mano accarezzasse la sua guancia, calda e soffice, per poi portarla dietro il collo, facendo avvicinare le sue labbra alle mie, che si scontrarono in un bellissimo bacio della <<buonanotte>>. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 16, 2020 ⏰

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