CAPITOLO3: CONOSCENZE.

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Mi presento all'incontro in palestra per parlare con Helena e lei non c'è, mi siedo ed aspetto pazientemente il suo arrivo. Era in ritardo di un'ora e decido di andare via. Esco da scuola e cammino verso casa. Sento degli strani rumori ma continuo a camminare ripetendomi che va tutto bene e che non c'è niente di strano in qualche rumore. Inizio a sentire dei passi e delle scarpe che calpestano l'erba. Inizio a camminare più velocemente e mi giro varie volte per guardarmi le spalle. Quasi mi investivano mentre attraversavo la Strada.. Era John a guidare e per fortuna mi riconosce.
John: "Hey! Salta su. Ti do un passaggio fino a casa, è lontano a piedi e poi non potrei lasciare una ragazza bella come te sola in strada."

Non rispondo e salgo senza dire una parola. Una volta entrata dico solo "grazie" e gli sorrido.
John: "Che tipa silenziosa che sei.
Pensavo che ti daresti aperta un po'... Oggi a scuola non mi hai degnato di una parola, non ti piaccio neanche un po'? So che non ti piaccio come tu piaci a me ma credo che una simpatia nei miei confronti non manca.."
Sorride ambiziosamente e mi strappa un sorriso con le sue belle parole.
-"Ma non sei fidanzato?"
John: "ancora questa storia?! Ormai rispondo a questa domanda almeno mille volte al giorno. Io e Helena ci siamo lasciati da tempo ormai, ma crede di interessarmi ancora ed è ossessionata da me, minaccia ogni ragazza che mi saluta o mi parla. Solo perché suo padre è il preside è convinta di poter fare tutto ciò che vuole con tutti. Non con me però.
- "Posso chiederti perché l'hai lasciata? O sono cose private e non te la senti di raccontarle ad una ragazza trovata in strada e conosciuta da un solo giorno?" Sorrido,quasi rido.
John: certo che no! Conosco molto meglio te,anche se ci siamo incontrati oggi, che Helena. L'ho lasciata per il suo carattere. È presuntuosa e arrogante e... Anche bellissima."
-...ehmm..
John: oh, scusa non volevo dirlo.
- Oh no tranquillo non te ne devi preoccupare, non mi interessi minimamente. Sei simpatico tutto qui. Non pensare possa nascere qualcosa tra noi perché sono già impegnata, in un certo senso.. È complicato.
Gira a destra, sono quasi arrivata.
John: Ok.

Scendo dall'auto ringraziando ancora John e vado via.
Ero molto stanca e subito dopo cena mi addormento.

Inizia il mio secondo giorno di scuola.
Mi preparo e indosso i vestiti nuovi comprati insieme a mia zia, che sono gli unici che ho d'altronde, esco di casa e mia zia mi accompagna a scuola in auto. Arrivo a scuola e all'ingesso trovo la simpatica Helena ad aspettarmi.
- "Ieri non ti sei degnata di venire in palestra dove TU , e sottolineo Tu, avevi deciso di vedermi."
Helena: Non esattamente. Non ti è piaciuto lo scherzetto di ieri? A me non molto.. È finito prima di iniziare solo perché è arrivato John e guarda caso ti sei buttata tra le sue braccia e sei scappata via. Avevi paura e ne avrai ancora di più. Hai sbagliato a entrare nell'auto si John. Ti sei messa contro la persona sbagliata e..
"driiiiiiin"
Salvata dalla campanella!
Dovevo entrare in classe e velocemente mi dirigo in classe correndo per il corridoio.
•"Beccata!"
Mi giro per vedere chi mi stava parlando e mi accorgo che era il preside Smith.
P. Smith: "ti sei beccata una bella punizione per oggi pomeriggio. Inizia alle 16:00 e finisce quando decido io."
Non avevo ancora avuto l'onore e l'occasione di conoscere il signor Smith e averi preferito non conoscerlo. È un uomo molto severo e quasi mi fa paura.
Mi lascia un bigliettino tra le mani da far firmare a mia zia per informarla della punizione e poi va via lasciando una scia di silenzio e di paura dietro di lui. Un silenzio tombale tra i corridoi. Si sentiva solo il rumore dei miei passi veloci per arrivare in tempo per la lezione.

Due cuori e un solo corpo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora