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Nelle settimane successive Jeongguk comincia ad adattarsi ai ritmi del Magic Shop.

La mattina si sveglia, si lava e fa colazione, a volte da solo e a volte in compagnia di uno dei ragazzi.

Se poi non ha alcuna attività mattutina, il ragazzo passa il tempo fuori all'aria aperta a disegnare o ascoltare musica oppure a leggere qualche libro prestatogli da Namjoon.

Il pranzo è solitamente consumato in compagnia di Seokjin e Jimin, gli unici sempre presenti alla villa a quell'ora ed ogni tanto con la presenza di qualcun altro, quando non è occupato con commissioni speciali.

Il pomeriggio viene dedicato per lo più alle attività e la sera Jeongguk ha ormai preso l'abitudine di cenare insieme agli altri.

È ancora strano per lui averli tutti insieme nella stessa stanza e vederli interagire tra di loro.

Jeongguk ancora non sa bene che tipo di relazione ci sia tra di loro ed è ancora indecentemente curioso a riguardo. Ma finisce sempre per tenere la bocca chiusa perché per quanto loro siano perfettamente tranquilli in sua presenza e Jeongguk si trovi a loro agio in loro compagnia, non gli sembra il caso di fare domande così personali.

È anche divertente averli tutti insieme nello stesso luogo. I ragazzi sono incredibilmente rumorosi ma non in modo fastidioso. Ridono anche per le cose più piccole, con la stessa innocenza di un bambino. Con quella spensieratezza che Jeongguk pensa di aver perso tanto tempo fa. Si prendono in giro di continuo e flirtano tra di loro senza interruzione e senza imbarazzo.

La relazione che condividono è intima, fuori dal comune, stramba.

A Jeongguk piace.

Ovviamente il ragazzo nel mentre si ricorda anche di tenersi in contatto con Dongmin e la sua famiglia.

Il primo, quando alla fine della prima settimana, lo aveva chiamato per dirgli che sarebbe rimasto, lo aveva apostrofato con un bel "te l'avevo detto."

I suoi genitori, invece, sembravano solo sollevati dal fatto che Jeongguk avesse deciso di rimanere in cura.

E se pensa alla parola "cura", Jeongguk non può fare a meno di ridacchiare. Non ha idea di come potrebbero reagire i suoi genitori se scoprissero che tipo di cure utilizzano alla villa.

Passate alcune settimane Jeongguk è anche consapevole del fatto che le attività non lo stiano aiutando più di tanto. Ancora ha i suoi momenti di stress, ancora si fa prendere dai suoi momenti d'ansia quando pensa a cosa lo aspetta quando uscirà da lì. Jeongguk ha ancora molta strada da fare e qualche ballo e gioco di società certo non lo farà stare improvvisamente meglio.

Ma al tempo stesso, Jeongguk non può negare di sentirsi in generale più tranquillo, più- in pace.

Non sa a cosa sia dovuto esattamente, o forse lo sa, forse è la presenza costante di quei sei ragazzi a dargli pace, ma quella sensazione è qualcosa a cui Jeongguk decide di aggrapparsi.

È allo scoccare del primo mese al Magic Shop che Jeongguk trova finalmente il coraggio di chiedere ai ragazzi di loro stessi.

Quando si rende conto di aver raggiunto – in modo assurdamente veloce – un certo grado di intimità con ognuno di loro, Jeongguk si sente abbastanza sicuro da chiedere ai ragazzi delle loro esperienze e delle loro vite.

È sempre stato curioso fin dall'inizio di come avessero finito per lavorare in quel posto, d'altronde.

"Hyung, posso farti una domanda?"

"Certamente, Ggukie." Gli risponde Namjoon prima di muovere il suo blocco di Jenga.

"Come sei finito a lavorare qui?"

Into The Magic Shop // OT7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora