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«Quindi, come mai altre persone non vi volevano insieme?»
«Non hai risposto alla mia prima domanda, però. Come mai questo interrogatorio?»
«Volevo solo provare a mettermi nei tuoi panni per aiutarti»
«Che carino, grazie» gli sorrisi, anche se lui aveva la testa rivolta verso la strada e non poteva vedermi.

Segue qualche secondo di silenzio, poi sospiro e mi decido a rispondere, «per lavoro»
Jeonyeong è visibilmente sorpreso, «davvero? Che tipo di lavoro fa? Ah, aspetta, lavorate per caso insieme?»
Non mi dà il tempo di farmi parlare, continuando a borbottare a bassa voce tutti i suoi pensieri.
«No, non può essere un tuo collega, oggi ci sarebbe stato oggi al bar... A meno che tu non abbia un secondo lavoro...»
Mentre i suoi pensieri continuano ad essere forse inconsciamente esposti, arriviamo all'università e finalmente scendiamo dall'auto, dirigendoci verso l'aula del corso.

«Beh,», Jeonyeong si riprende dai suoi pensieri, «sta di fatto che è un po' triste dover ignorare certi sentimenti»
Lo è. Eccome se lo è, e non sono d'accordo con questa cosa. Mi manca come l'aria quando mi stava soffocando con un cuscino, o anche quando ci siamo rincorsi fino a finire il fiato. Non ho mai riso così tanto in tutta la mia vita.
Inizio a sentire un peso sul petto. Mi manca.
«Scusami, non voglio essere brusca, ma possiamo cambiare discorso?»
«Ah, scusami, non volevo essere invadente. Allora... Come va il corso? Vuoi gli appunti di ieri? Stai capendo un po' l'argomento? Se vuoi ti dò una mano»
Sorrido, «sei molto gentile. Gli appunti li accetto volentieri, ma per le ripetizioni no grazie. Capisco già piuttosto bene»

Le due ore di corso le passo con la testa tra le nuvole, o meglio, nel passato.
Ripenso a quando mi hanno buttata fuori di casa, a quando ho incontrato Yoon, e a quanto mi abbia aiutato, nel suo piccolo e nel suo grande. Lui non sa quanto abbia fatto per me.
Poi penso al pianoforte, sono dei mesi interi che non vado al capanno. Mi rifiuto di andarci se so che non verrà nessuno a correggere tutti i sol diesis che sbaglio.
Sospiro, mentre metto via tutto ciò che ho tirato fuori dalla tracolla. Ormai quasi tutti se ne sono andati.
Stavo chiudendo la borsa, quando sento la suoneria di notifica del telefono. Quella di Yoongi.
Prendo il telefono, ma nella foga del momento, mi cade. Lo raccolgo, si è crepato lo schermo, ma riesco a leggere che è realmente lui, dopo mesi.

Contro Tutti || Min Yoongi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora