warning: menzione di un tema delicato (prostituzione)
Jungkook
Ero agitato.
Tremendamente agitato.
Mi trovavo sul pullman, ancora un paio di fermate e sarei dovuto scendere per poi cercare la via e il numero civico indicatomi. Nella mia testa continuavo a ripetermi di dover bussare tre volte veloce e due piano, tre veloce, due piano, tre e poi due.
Negli ultimi due giorni non avevo parlato d'altro con Jimin e anche se lui aveva provato in ogni modo a tranquillizzarmi e a fornirmi più consigli possibili, io ero comunque nel panico.
E se non gli fossi piaciuto? E se avessi detto qualcosa di sbagliato? E se avessi dovuto sottostare a una qualche forma di rito di iniziazione? No, non poteva essere, Jimin me l'avrebbe detto, o no? Ma soprattutto e se lui non fosse piaciuto a me? Come dovevo comportarmi? Come ci si rivolge al capo di un'organizzazione che gestisce traffico di prostituzione?
E mentre nella mia testa vorticavano milioni di domande a cui non sapevo dare risposta, mi ritrovai di fronte allo stabile giusto. Era un palazzo di 6 piani, circondato da una fitta siepe verde alta come minimo tre metri, impossibilitando la visuale. Mi piazzai di fronte al grosso portone nero blindato, suonai l'unico campanello che c'era, pochi secondi e mi rispose una voce femminile.
"Risponde la portineria, si identifichi."
Panico.
"Ehm i-io...ho un c-colloquio di lavoro."
"Numero fornitogli?"
"Oh ehm...i-io...non mi è stato fornito nessun numero, ho ricevuto una mail." Dissi titubante.
Silenzio. Dopo un paio di minuti che a me parvero ore il portone si sbloccò, cominciando lentamente ad aprirsi. Entrai. Attraversai velocemente il parco di fronte allo stabile, soffermandomi su quanto verde e curata fosse l'erba perfino a fine ottobre, probabilmente si trattava di erba finta sintetica. Arrivai finalmente di fronte alla porta a vetro e vidi una ragazza dall'interno alzarsi e venire ad aprirmi.
"Buon pomeriggio, Signorino Jeon. Il Signor Master la aspetta al quinto pianto, stanza numero 6. Prenda l'ascensore e quando esce vada immediatamente a destra. Non può perdersi." Mi disse sorridendo.
"Ascensore, quinto piano, destra, stanza numero 6. Perfetto, la ringrazio." Dissi educatamente, facendole un rapido inchino per poi dirigermi verso l'ascensore. Quando le porte si chiusero mi guardai allo specchio. Avevo indossato un paio di jeans neri, una maglietta bianca inserita nei pantaloni e una giacca in pelle blu. Mi sistemai i capelli per la milionesima volta. Uscii dall'ascensore e trovai facilmente la porta con sopra riportato il numero 6, alzai una mano per bussare ma mi bloccai.
Forza Jungkook, bussa tre volte veloce e due piano, è facile. Devi solo parlarci, non ti lancerà giù dalla finestra.
Presi un grosso respiro, deglutii a vuoto avendo la gola e la bocca completamente secche e bussai come mi era stato chiesto.
"Avanti, è aperto."
Strinsi i pugni e abbassai la maniglia della grossa e pensante porta in mogano. Entrai e venni invaso da un buonissimo profumo di lavanda misto a rosmarino, mi piaceva. Un uomo dai capelli neri corvino, alto come minimo un metro e 80, vestito molto elegante con pantaloni perfettamente stirati e tirati, camicia bianca, giacca e cravatta si alzò dalla scrivania per venirmi incontro. Pensai che fosse bello, era bellissimo. Non avevo mai visto un uomo della sua età così affascinante, mi lasciò estasiato. Potrà aver avuto poco meno di 30 anni ma a prima vista dava una sensazione di pacatezza, autorevolezza e stima.
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Be my rich bitch│taekook
أدب الهواةJungkook è un normale ragazzo di diciott'anni, educato, timido e generoso. Ad un certo punto della sua adolescenza dovrà fare i conti con il suo orientamento sessuale che sarà causa dell'abbandono del padre. Nel giro di poco tempo inoltre si ritrove...