P. O. V. GERMANIA
Scendo dall'auto trascinandomi dentro casa
"Sono stanco morto!"
Mi butto sul letto cercando di non pensare a tutto il lavoro arretrato che dovrei fare.
Poggio il braccio sul mio volto per addormentarmi almeno un minuto o due,
Ma dopo neanche qualche secondo sento il telefono squillare da dentro la borsa"Serio?"
Lo fisso sperando che la persona dall'altra parte si arrenda e vada a fare qualcos'altro
"Sei una testa dura, eh?"
Riprendo la borsa contenente il telefono lanciata precedentemente atterra davanti all'entrata della stanza
"Pronto?"
Dico con la voce abbastanza scocciata e stanca
"Ti ho per caso disturbato?"
Sento la voce di Francia stranamente sorpresa della mia risposta brusca
"No tranquilla, è solo mezzanotte!"
"Scusa ma potevi evitare di essere così sarcastico"
"Mi dispiace ok? Non sei la prima a cui rispondo male oggi, anche a Italia quando l'ho accompagnato a casa"
"Aspetta un attimo! Tu l'hai accompagnato a casa? Ma perché? Poteva tranquillamente fare da solo"
Mi dice con un tono acido e infastidito
"Lo ho trovato addormentato sul bordo della strada, cosa avrei dovuto fare? Lasciarlo lì?!"
"Senti quel ragazzino ti sta distraendo dalle cose più importanti! Devi smettere di pensare sempre a lui"
"E se non volessi? E se al contrario tuo mi importasse di lui? Per te sarà solo un problema ma per me lui non lo è affatto!"
Attacco di colpo e butto il telefono sul letto.
Mi siedo a terra cercando un qualsiasi modo per calmarmi ma proprio non riesco a dimenticare quel suo tono acido.
Non capisco perché si comporti in questo modo eppure mi è sempre sembrato che non giudicasse per motivi così stupidi
Ma se voglio calmarmi il modo migliore non sarà affatto pensare a lei.
Sbuffo alzandomi e dirigendomi verso la cucina per bere un bicchiere d'acqua.
Apro il rubinetto e riempio un bicchiere bevendo il contenuto tutto d'un sorso.
Lo rimetto dove era prima e mi siedo al tavolo poggiandoci la testa sopra.
Rimango così qualche secondo per poi ri alzare lo sguardo
"Dovrei ri mettermi a lavoro?"
Guardo l'orologio sul polso
"L'una di notte... Non è troppo tardi"
Sbuffo mentre mi alzo e riprendo la borsa da terra
l'apro e prendo il computer portatile"Torno a lavoro"
Barcollo verso la mia stanza e mi siedo a gambe incrociate sul letto cercando di tenere gli occhi aperti
Dopo un paio d'ore ri sento il telefono squillare come se mi fossero arrivati dei messaggi
"Chi è adesso?"
Sblocco il telefono e noto che era di nuovo Francia
"Ora che vuoi? Sto lavorando non posso e non voglio parlarti"
STAI LEGGENDO
GERITA ~ 𝚂𝚘𝚛𝚛𝚒𝚜𝚘 𝚁𝚒𝚐𝚊𝚝𝚘~
FanfictionSemplicemente una Gerita un pó depressa (Italia inizierà ad affrontare sempre più problemi a livello emotivo crescendo e la felicità del suo amico d'infanzia Germania diventerà una delle poche cose che lui pensa possano aiutarlo ad uscirne) (In coll...