LE PILLOLE DELLA FELICITÀ

1.6K 90 162
                                    

(mi dispiace se ci ho messo mesi ad aggiornare e se il capitolo farà schifo ma ho letteralmente zero voglia di scrivere qwq)

Questo capitolo si svolge prima di quello precedente

P.O.V. ITALIA

Apro un cassetto e provo a fasciarmi le braccia riempite di tagli, anche se qualsiasi tentativo di far uscire qualcosa di decente è totalmente inutile.
Alla fine mi arrendo e lascio quella bendatura fatta molto alla buona.

Rimetto apposto il rotolo di bende e mi siedo sul divano fissando un punto impreciso cercando qualsiasi stimolo per fare qualcosa di utile ma non riesco a trovarne, qualsiasi cosa mi sembra stupida e sensa senso.

Eppure vorrei togliermi tutti questi pensieri dalla testa, ma non posso, non lo merito

"Non lo merito..."

Mi scende una lacrima giù dalla guancia

Passo un braccio sul mio viso per asciugarla e mi sdraio in posizione fetale  chiudendo lentamente gli occhi rimanendo totalmente immobile  perdendo così la misura del tempo finendo per addormentarmi.

Apro gli occhi, È tutto nero intorno a me, non c'è nulla apparte nero su nero

Mi alzo titubante guardandomi in torno,
Prendo coraggio e comincio a camminare in una direzione totalmente casuale

"hey!"

Sento qualcuno chiamarmi da dietro

Mi giro e vedo Germania che mi viene incontro con sguardo serio

"he-ey?"

Faccio un'espressione molto confusa

Questo è un sogno o qualcosa del genere?

"Cos'è quella faccia? Ahah"

Fa una piccola risata trasformando quello sguardo serio in uno divertito

E nel vederlo... È come se avesse illuminato tutto questo buio intorno a me
Io non posso farne a meno, eppure devo, per il suo bene

Abbassò lo sguardo sentendo altre lacrime scendere dai miei occhi

"Che ti succede?"

Lui mi prende per le spalle

"G-Germania..."

Alzo lo sguardo forzando un sorriso e guardando negli occhi

"scusa..."

Poggio delicatamente la testa sul suo petto

"Ma devi starmi lontano..!"

Lo spingo lontano da me con tutta la mia forza

Mi sveglio velocemente e mi tiro su.

Sposto lo sguardo sull'orologio appeso al muro

"1:15"

Mi ributto giù e ripenso al sogno che ho appena fatto

"Sei una droga"

Mi concentrò su quella parola

Effettivamente il suo sorriso è un pò come l'effetto della droga sui quelli che ne fanno uso,
Loro la usano per sentirsi almeno per un momento bene e dopo quel momento ne hanno un impellente bisogno di riprovare quella sensazione ma alla fine fa solo soffrire loro e le persone che hanno intorno.

Io come loro dovrei farne a meno per il bene di Germania, Francia e di Europa...
Ma come? Mi sembra così impossibile smettere di volere l'unica cosa che ti rende veramente felice...

L'unica speranza che vedo è di portare questa dipendenza su qualcos'altro.

Non ho alternative,

Scuoto la testa e lentamente mi alzo

Prendo uno di quei telefoni usa e getta componendo un numero che non facevo da anni

"Hey..."

"Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho sentito la tua voce.
Quasi mi mancava"

La persona dall'altra parte del telefono fa una piccola risata prima di tornare serio

"la tua non mi è mancata affatto"

"sei diventato ancora più acido vedo"

"senti vogliamo arrivare al punto per cui ti ho chiamato o no?!"

"si, si dimmi purè"

"ho bisogno di quelle pillole della felicità"

"Eh, pensavo non fossi il tipo per quella roba, è per te o per qualcun'altro di tua conoscenza?"

"Zitto e incontrami dove sai tu, io ti porterò i soldi e finiremo qui la questione!"

Attacco bruscamente il telefono buttandolo a terra e calpestando ripetutamente

"perfetto!"

Presi la giacca e ci misi dentro i soldi

"spero sia qualcosa di veloce"

Apro la porta e a passo svelto mi dirigo verso il parco dove dovrei incontrarlo.

Entrato girai per un pò finché non lo trovai

Era seduto su una panchina coperta dall'ombra di un albero lì accanto

"Arrivato in fretta vedo, hehe devi volerle proprio tanto"

"Tieni e basta"

Passai in fretta i soldi a quell'uomo assicurandomi che nessuno mi stesse guardando

"Ecco a te"

Mi diede questa piccola scatolina con stampata sopra una faccina sorridente

"È ridicola"

Mi guardò e sorrise

"Come te"

Feci una faccia schifata

"Mafioso del ca**o!"

Mi allontanai da lui andando dritto verso casa

"sei la mia ultima speranza"

Guardai la scatoletta mentre aprivo la porta e entrando fregandomene di richiuderla a chiave.

Apro la scatolina

"quante ne dovrei prendere? Che importa più sono meglio è!"

Ne prendo una grande manciata e le ingoio in una volta

Aspetto qualche secondo che facciano effetto eppure nulla

"Perché non funzionano?!"

Lancio la scatolina a terra spargendo le pillole restanti per tutta la stanza.

Fisso il pavimento stringendo i pugni e caricando di trattenere la rabbia

"Che fregatura!"

Mi chino per raccoglierle quando la testa comincia a girare e cado sul divano dietro di me

Sento le palpebre pesanti e il battito farsi pian piano più lento

Sto morendo?

Beh, alla fine quelle cose hanno funzionato, non porteranno gioia a me ma almeno a quelli che ho intorno lo faranno.

Alla fine mi abbandono al peso delle palpebre e chiudo gli occhi con il presentimento di non riaprirli mai più.

GERITA ~ 𝚂𝚘𝚛𝚛𝚒𝚜𝚘 𝚁𝚒𝚐𝚊𝚝𝚘~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora