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Il parco è un buco, è una conca: salirai verso le mura opposte e mi scusi, una runner ti supererà sulla destra. È bionda, proprio come te, zoppica da una gamba, la stessa che zoppicava a te quell'estate che ti eri imposta di correre. Vorrai incitarla, dirle di tenere duro, gridarle che tra le mani stringe un futuro brillante; e di riflesso guarderai le tue: i palmi lividi, vuoti delle tue mani.

La danzatrice d'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora