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Luka era sull'aereo quando Simon lo aveva chiamato.

-Merda!- Aveva gridato lanciando il telefono.

Aveva offerto un passaggio a Ramona, e lei arrivò a quel grido.

-Che è successo?-

-Hanno preso Egor!-

-Chi?-

-Non lo so, e sembra sia stato ferito. Era da Aghate...e...cazzo! Io sono su questo aereo a recuperare un fratello, mentre l'altro è stato preso!-

Si mise le mani sul viso. Disse alcune bestemmie in russo.

Ramona prese il telefono che aveva lanciato e compose un numero.

-Svetlana?- Disse appena qualcuno rispose. -Sono Ramona, mi devi un favore...-

Luka guardò la donna, chi diavolo era, ora, questa Svetlana?

-Al sexy shop...hanno portato via un uomo...chi è stato a prenderlo?- Il volto di Ramona si corrugò. -Dammi notizie sicure e avrai saldato il tuo debito, voglio sapere chi, e dove lo hanno portato. Hai due ore...- La voce della donna era dura e secca.

Luka spostò la testa di lato guardandola mentre riattaccava e formava un altro numero.

Sta volta parlò in francese molto velocemente.

Luka a parte qualche parola qui e là, non capì nulla.

La vide fare altre 4 telefonate 2 nella sua lingua, una in tedesco e una in italiano.

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-Chi era tutta quella gente?- Le chiese guardandola incuriosito.

Ramona non sorrise. -Quelli che scopo e spremo fino all'ultimo penny, per arrivare dove sono...no? Chi altri...-

Luka sbuffò.

Il giorno prima l'aveva offesa pesantemente, e si meritava quella risposta, ma in quel momento era solo preoccupato per suo fratello.

Ramona emise un sospiro. -Sono persone che mi devono dei "favori"- Poi lo guardò infastidita. -E non perché ci sono finita a letto, ma perché ho salvato i loro culi in molte occasioni, ora ho chiesto i favori indietro, liberandoli così dai loro "debiti", non serve che tu sappia altro...-

-Sai altre lingue oltre il francese, il tedesco e l'italiano?-

-Se vuoi fare conversazione, Luka, chiama qualcuno al telefono...- Gli disse, mettendogli in mano il telefono, voltandosi e andandosi a sedere il più lontano possibile da lui.

Le rodeva parecchio l'insulto che le aveva fatto il giorno prima, e anche se era stato educato nel dirle che aveva un aereo per il giorno dopo, che avrebbero condiviso, non gli aveva perdonato le cose che aveva detto.

Lei aveva lavorato, sudato, e si era fatta un nome, partendo dal basso. Mai aveva messo la sua carriera su un gioco di sesso, e di occasioni ne avrebbe avute, invece si era data da fare, e le sue investigazioni come giornalista avevano avuto successo, fino ad arrivare alla televisione, e ad avere un programma suo.

Non lo aveva sentito avvicinarsi, ma sentì il suo profumo.

Speziato, maschile.

Tenne gli occhi chiusi perché lui non le parlasse, non la insultasse.

-Mi...dispiace...- Ringhiò Luka, dal tono e dal modo in cui lo aveva detto sembrava gli costasse parecchio dirlo.

-Cosa? Essere un grandissimo stronzo, o saltare alle conclusioni sbagliate?-

Lo sentì borbottare delle probabili parolacce in russo.

-Decidilo tu...- Disse infine sospirando.

Ramona chiuse gli occhi, e li tenne chiusi. -È ancora vivo, se lo volevano morto, non lo avrebbero portato via. Lo avrebbero ucciso e lasciato là. Lo hanno ferito, probabilmente di striscio. Volevano che vedeste il suo sangue, che sapeste che è ferito, Aghate non è stata toccata, né seguita, sapevano anche che avrebbe chiamato aiuto. E no, prima che tu lo chieda, non l'ho saputo da dalle informazioni, ma per logica deduzione. Sapevano chi prendevano. Ora c'è da chiedersi, prendendo lui chi volevano colpire?-

Luka la guardava sorpreso, forse aveva veramente visto sbagliato su quella donna. Era molto intelligente, ed i suoi pensieri e le sue deduzioni, erano esatte.

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