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Finn guardava il padre di Ramona, che si guardava intorno, come ogni volta, aspettandosi un qualche attacco alieno.

Era pazzerello, ma con le sue ricerche e la sua memoria, avevano trovato alcuni collegamenti che si sarebbero persi.

Era basso, aveva una barba lunga di qualche mese, e anche se era vestito bene, si vedeva che si trascurava un po' per le sue manie.

Ramona si vedeva, che anche se lui era completamente fuso, gli voleva bene, era pur sempre suo padre.

E con l'aiuto di Battist, gli davano sempre qualche documento declassificato, sugli U.F.O., e sebbene per loro erano notizie e documenti di cui non si occupavano, e non erano interessati a quello in cui credeva l'uomo, lui ne usciva felicissimo. Uno scambio, visto che tramite le sue "conoscenze", altri come lui, aveva notizie e informazioni da ogni angolo della nazione.

Luka arrivò in quel momento.

Lanciò uno sguardo ai due, per poi andare verso il corridoio che lo portava alla nuova parte dei sotterranei.

Aveva un ufficio suo, con vari collegamenti telefonici e di internet, protetti.

Fece partire una videochiamata.

-Devi rientrare...- Sibilò in russo.

Grigoriy guardò il fratello. -Non posso ancora, devo essere sicuro che stia bene...-

-Devi lasciarlo in pace e tornare a fare il tuo lavoro...-

L'altro emise un ringhio. -Non posso, di lui me ne devo occupare io...-

Luka strinse gli occhi. -Hai tempo quarantotto ore, poi veniamo a prenderti...-

Grigoriy sbuffò. -Luka! Non posso...-

-Spiegami perché?!- Gridò il fratello.

-Perché...merda...Luka...è colpa mia...-

Il fratello piu grande fissò lo schermo. -Parto domani e vengo da te, mi spiegherai tutto e poi vedremo cosa fare per sistemare le cose...-

Il minore fece un sospiro, era sull'orlo di esplodere.

Annuì al fratello. -Porta una squadra...e...Luka...non dire ancora nulla agli altri...-

Chiuse la videochiamata sbuffando. "Che hai combinato Grigoriy?" si chiese mentalmente.

Un tocco alla porta gli fece alzare la testa.

Mentre Ramona entrava senza aspettare il suo invito.

-Non avevo detto avanti...-

Lei tirò su le spalle. -Sicuramente non ti avrei trovato nudo, e anche se lo fossi stato ormai sono entrata...-Gli rispose maliziosa.

Luka strinse gli occhi guardando la figura femminile della donna, nascosta dietro a degli abiti informi.

Era una bella donna, sensuale. Ma non gli erano mai piaciute le donne troppo sfacciate e troppo dirette.

-Devo andare in Russia...- Gli disse lei.

-Buon per te, la cosa dovrebbe interessarmi?-

Ramona sorrise divertita, quell'uomo era impossibile, ma si divertiva a stuzzicarlo, anche se aveva già rinunciato a portarselo a letto.

Si stancava di quelli come lui, che se la tiravano, e poi lo dicevano delle donne, come se solo lui avesse un pisello, e lo avesse fatto in oro. Ma aveva visto che le sue battute maliziose lo mettevano a disagio, quindi lo provocava allo sfinimento.

-Dipende se mi accompagni tu, o mi presti qualcuno delle tue squadre. Se fosse etero, magari, sarebbe un viaggio più piacevole ed interessante.- Rispose maliziosa.

Luka rimase impassibile. -Posso "prestarti" tre dei miei, e non ho idea se siano etero od altro, non li assumiamo per la loro sessualità...-

La vide sorridere divertita.

-Cosa vai a fare in Russia?-

-A trovare degli amici e magari trovare magari un vero uomo che mi faccia godere...- Rise la donna.

Luka emise un sibilo infastidito.

-Tu sei troppo serio, fattelo dire, dovresti rilassarti un poco, e fare meno lo snob...-

Luka strinse la mascella. -Solo perché ho rifiutato TE, non vuol dire che io non sappia rilassarmi o che sono snob, magari non sono interessato a quelle come te...-

Ramona trasformò la sua espressione, se prima era divertita ora era offesa ed infuriata.

-Cosa vorrebbe dire "quelle come me"?-

-Donne libertine e troppo frivole, che prendono le altre persone come oggetti, li usano li spremono fino all'ultimo dollaro, e poi passano al successivo...-

-Credi io sia un arrivista? Che ho usato il mio corpo per essere dove sono?- Sibilò lei.

Luka spostò la testa di lato. -Non l'ho detto, l'ho pensato.-

Ramona fece un enorme sorriso. -Peccato così bello, così stupido. Ora comprendo meglio perché sei solo, le donne ti evitano dopo quattro frasi. La tua stupidità è troppo illimitata per donne intelligenti...- Sorrise di nuovo al volto furente dell'altro e con dovuta calma si voltò e se ne andò.

Luka si leccò le labbra.

Non la sopportava, eppure quella donna riusciva ad eccitarlo solo con la sua malizia e i suoi giochetti di sguardi e di movimenti del corpo. Si spostò sulla sedia, e si sistemò l'erezione che aveva tenuto nascosta agli occhi della donna.

Scosse la testa.

Alle volte mente e corpo erano completamente distaccati, la mente odiava quella donna mentre il suo corpo, la desiderava.

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