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Che brutto quando le cose finiscono lentamente. Quando un'amicizia non è più la stessa di prima, quando vedi che qualcuno inizia a perdere interesse per te. Ti fai mille domande e ti ricordi com'era prima, e il tuo cuore inizia a spezzarsi un po'.


29/11/2019     19:17        Venerdì

Cara Snow White,

mi dispiace di essere sparita, ma ora sono qui, a raccontarti di nuovo i fatti miei, a lamentarmi della mia vita e a rammentarti che mi manchi anche se non te lo meriti.

Come puoi notare, l'estate è da un bel po' terminata: è ora di tornare alla triste realtà, ritornare dietro quei banchi che da anni ci incutono timore, che ci fanno sentire rinchiusi, obbligati a fare cose che, in realtà, invece di imparare, vorremmo dimenticare.

Quante ne abbiamo passate dietro quei banchi: proprio lì ci siamo incontrate, ci siamo conosciute, e proprio lì è iniziata la nostra amicizia. Forse, se non avessi cambiato scuola, dietro quei banchi saremmo ancora amiche, migliori amiche. Ma non si può tornare indietro, non esiste una macchina del tempo che può rimediare ai nostri errori passati. Forse però, è stato meglio così, dopotutto «vivevamo una storia già finita in una situazione insostenibile» (Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? -Antonio Dikele Distefano).

Non mi era affatto mancata la scuola. Negli altri anni non vedevo l'ora di ritornare a scuola, per malinconia, per il niente a che fare a casa, per i compagni, per te.

Quest'anno nessuno mi aspettava dietro quei banchi. Nessuno che sentisse la mia mancanza dopo tre mesi senza vedermi. Ma non do torto a nessuno, come potrei mancare a qualcuno? E perché a me dovrebbe mancare qualcuno? O qualcosa? Non ho bisogno di nessuna metà, sono intera così, no?

Sai, l'anno scorso il nostro professore di filosofia ci ha raccontato una leggenda secondo la quale le persone, maschi e femmine, erano unite in un unico corpo e gli dèi, gelosi della loro felicità, li divisero in uomini e donne. Da quel momento, ognuno cerca la propria metà per raggiungere la felicità originaria.

La leggenda mi è molto piaciuta, ma mi chiedo fino a che punto si può essere davvero felici con qualcuno. In effetti, nessuno è nato a metà, non c'è bisogno di nessun'altra metà. Siamo autosufficienti, siamo tutti interi.

Poi, se si trova la propria metà, si può solo essere più contenti.

Ma ora cambiamo argomento, perché mi sto davvero dilungando.

Non si sa per quale strano motivo, ma già dall'inizio dell'anno scolastico Parabatai ha ricominciato a parlarmi, come se non mi avesse ignorata tutta l'estate.

La nostra è una relazione un po' strana, un po' come un tira e molla a stile Hardin e Tessa di After.

Forse sto sbagliando, forse non dovrei trattarla così bene.

Ora un'altra del gruppo si sta allontanando, un pezzo di puzzle che non vuole incastrarsi ai suoi compagni. E sai una cosa? E' sempre la stessa storia. Un circolo vizioso che non avrà mai fine. Anche lei come te e Parabatai , ha trovato una nuova famiglia in cui sta meglio di quella precedente. A volte va a trovare la sua vera famiglia, ma solo per un saluto immagino.

Mi chiedo che piacere si prova ad abbandonare una famiglia in cui si stava bene, per sostituirla con un'altra che si conosce da poco.

Ti potrei parlare di un sacco di argomenti: della mia famiglia, del cambiamento del mondo, delle generazioni, della nostra generazione, ma penso di parlartene più avanti. Per ora sono troppo presa dai problemi scolastici, quei problemi che affliggono ogni ragazzo della mia età.

Ti potrei parlare dei tanti problemi scolastici, di come la nostra classe sia spezzettata e di come questa cosa sia normale date le diverse preferenze personali sul carattere degli altri, di come ai professori non importa niente di cosa stiamo passando, di come stiamo, di come anche noi abbiamo i nostri problemi e del fatto che ognuno è diverso dall'altro, del fatto che se una persona riesce a fare una cosa, non è detto che un'altra persona riesca a fare la stessa cosa, del fatto che richiedono sempre di più e qualcuno potrebbe non farcela, del fatto che un brutto voto  causato da un problema personale potrebbe portare il ragazzo a uno stato di leggera "depressione", poiché egli ha messo tutta la sua volontà, ha dato tutto, ma tutti i suoi sacrifici sono stati inutili perchè ha ricevuto un misero 6, del fatto che per studiare, noi ragazzi, rinunciamo alle cose che amiamo o che amiamo fare, per studiare cose che probabilmente nel nostro futuro non ci serviranno. Insomma, che mi serve sapere che il delta si trova con il quadrato di b meno 4 volte ac?

Ma il fatto è che qui nessuno si preoccupa di nessuno, perchè siamo egoisti, così egoisti da pensare che ognuno merita ciò che ottiene, e non puoi cambiarlo in nessun caso. 

Un po' come il pensiero dei liberali nell'800.

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