1. Un nuovo inizio

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Y/n pov.

É arrivata l'ora di salutare i miei genitori, ormai il fatidico giorno è arrivato. Non posso e non voglio tirarmi indietro perchè finalmente me ne andrò dall'Italia anche se dovrò lasciare i miei familiari. In questo paese ho vissuto periodi difficili e oltre a non voler stare qui perchè non mi sono trovata bene, penso che questo paese non mi riservi molte opportunità lavorative per il futuro.

«Ciao mamma, ciao papà mi mancherete tantissimo» Dissi con tono triste sapendo che gli avrei lasciati soli in un luogo così butto e monotono, anche se loro oramai non ne facevano più caso, anche loro come tutti stavano invecchiando.

«Ciao principessa anche tu mi mancherai tantissimo. Sei sicura di andare da sola in Corea del Sud?» Chiese mia madre sperando in una risposta negativa così da rimanere in Italia con loro ma io non voglio rimanere un minuto di più qui, se lo facessi sarebbe solo per la mia famiglia.

«Si mamma tranquilla, starò bene» Gli dissi vedendola con le lacrime agli occhi come mio padre, che però avendo un cuore di ghiaccio cercava di trattenerle.

«Va bene, ma promettimi che ci chiamerai ogni giorno» Mi disse lei con sguardo serio cercando di trattenere le lacrime

«Te lo prometto, vi voglio bene, mi mancherete tantissimo» Pronunciai sorridendo, iniziando a piangere non riuscendo a trattenere le lacrime che chiedevano disperatamente di uscire.

Mia mamma si avvicinò a me e mi tolse le lacrime dagli occhi, dandomi un dolce bacio sulla fronte che venne ricambiato da me subito dopo, stessa cosa fece mio padre e ricambiai il gesto, mi mancheranno tantissimo.

«Ciao piccola mia, ti voglio bene» Mi disse questa volta mio padre ancora con le lacrime agli occhi.

«L'aereo che porta a Seoul decollerà tra pochi minuti, si prega ai passeggeri di salire sull'aereo» Annunciò una voce robotica, facendo alzare alcune persone tra cui me.

«É ora...» Sussurrai con un tono un pò triste e malinconico ma allo stesso tempo elettrizzato.

Salii sull'aereo con fretta e furia cercando il posto in cui mi sarei seduta. Dopo averlo trovato, mi allacciai la cintura di sicurezza e mi misi le cuffiette per iniziare ad ascoltare la musica, che mi faceva stare bene, almeno su quella avrei potuto sempre contare.

[...]

Finalmente, dopo molte ore di viaggio, ero arrivata a quella che sarebbe stata la mia casa per molto tempo, almeno si sperava. Anche se mi ci dovrò abituare ad un'abitazione diversa da quella a cui ero abituata.

Sono stanchissima il viaggio è durato praticamente un giorno.

Ero arrivata all'aeroporto Incheon e subito ho preso un taxi e sono venuta fino a Seoul e poi ho camminato fino alla mia nuova casa, è una villa non esageratamente grande, il giusto per quanto riguarda i miei gusti.

La mia famiglia è benestante e mi posso permettere questa casa.

Vi chiederete perchè dato che sono sola, beh amo le case grandi e spaziose, infatti questa ha un giardino molto grande con dei ciliegi e altri alberi da frutto, un angolo per la legna da mettere nella stufa per scaldarsi d'inverno e una piscina abbastanza grande.

La casa ha le pareti bianche sia all'estero che all'interno, so che può essere un colore noioso e ripetitivo, ma a volte la semplicità è la cosa migliore.

Appena entrai in casa alla mia destra trovai un grande salotto con una tv gigantesca e un divano anch'esso molto grande, vicino al divano di un colorito nero c'era una stufa a legna dello stesso medesimo colore.

𝐄𝐮𝐩𝐡𝐨𝐫𝐢𝐚 || 𝐣.𝐣𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora