Spiderman era tornato ma di sue tracce non ve ne erano ancora in giro. La cosa innervosiva parecchio Deadpool, il quale era da giorni che gironzolava per la città in cerca del supereroe, ma senza alcun successo ovviamente. Gli mancava la loro vecchia routine, in cui lui andava a disturbarlo mentre lavorava. Ma dopo la sua improvvisa scomparsa, Wade era convinto che non lo avrebbe seriamente più rivisto. E invece si sbagliava.
Allora perché se è ancora vivo non riesco a trovarlo?!
Si ripeteva mentre correva da una stradina all'altra o si recava nelle zone segnalate dalla polizia, sperando di trovarlo intento a punire qualche criminale o cose simili, ma niente. Niente di niente.
Mi stai prendendo per il culo ragnetto? Dove sei?!
Tutte le sue speranze di rintracciarlo si spensero dopo la seconda settimana di ricerche. Lui era un mercenario, cavolo! Com'era possibile che non riuscisse a rintracciare un tizio in tutina rossa aderente in una città che conosceva come le sue tasche?
Sbuffò e si sedette sul cornicione di un palazzo. Nemmeno sapeva come ci fosse finito lassù, ma poco gli importava. Non gli era mai interessato più di tanto di sapere l'identità di Spiderman, ma in quel momento gli sarebbe tanto piaciuto scoprirlo. Probabilmente non riusciva a trovarlo perché non stava più facendo il suo lavoro da supereroe da quando era tornato da chissà dove. Ai notiziari si era parlato della morte di alcuni supereroi e del ritiro di altri, ma di Spiderman niente, quindi Wade dava per scontato che fosse ancora in circolazione. Ma dove?Fece per alzarsi e andarsene rassegnato, quando una voce familiare attirò la sua attenzione.
Il mercenario si volto di scatto «Spidey» esclamò, ma non vide nessuno. Eppure la voce era così vicina.
Si sporse dal palazzo e vide trasmessa, sullo schermo di un grattacielo vicino, un'intervista in live del supereroe.
Wade quasi non ci credeva. Dopo settimane di silenzio, si era finalmente fatto vivo. Si buttò dal palazzo e nel farlo si fratturò una gamba, così fu costretto a zoppicare per avvicinarsi di più. Sì, era decisamente lui. E riconobbe pure il luogo dove si stava svolgendo l'intervista.
Dovrei raggiungerlo.
Dovrei?
Diavolo sì. Non guardo il suo culetto sodo dal vivo da troppo tempo.
Non è per quello che lo sto cercando.
E allora perché lo sto facendo?Wade stava camminando verso il luogo dell'intervista, ma a quella domanda si bloccò. Perché lo stava cercando?
Perché mi manca...?
Mi manca molestarlo? Ma posso farlo in un altro momento.
E se non si facesse più vivo? Non posso perdere questa occasione.Zittì le voci nella sua testa e non perse altro tempo, velocizzando la sua marcia. Faceva piuttosto freddino quella sera, segno che l'inverno era alle porte. Per strada vide molte persone col cappotto e per questo le invidiò. Quanto gli sarebbe piaciuto indossare una bella pelliccia calda in quel momento...
«Eccomi arrivato!» esclamò frenando di scatto quando vide l'enorme studio dove in quel momento stava venendo intervistato Spiderman.
Alcune persone stavano chiacchierando là attorno.Saranno fan.
Ma perché sembrano disinteressati?In effetti non sembravano sull'attenti, o che stessero aspettando che uscisse qualcuno da quel palazzo.
Wade si accigliò e si avvicinò a uno dei presenti.
«Ehi dolcezza» disse picchiettando l'indice sulla spalla di una ragazza. Lei si girò e sembrò sorpresa di ritrovarsi l'uomo davanti.
«Stai facendo un cosplay o cose simili?» chiese lei, riferendosi al suo costume.
«Scherzi? Sono Deadpool, possibile che tu non mi conosca?» chiese, sentendosi un po' demoralizzato dal fatto che la biondina non lo conoscesse.
Lei scosse la testa «Sei un supereroe?»
«Una specie» rispose.Sveglia! Devi chiederle del ragnetto!
«Giusto».
«Con chi parli?» domandò la ragazza, sempre più confusa. Ai suoi occhi il mercenario sembrava solo un pazzoide, altro che un superereo.
«Spiderman è in questo studio?» chiese Wade indicandolo.
«Era in questo studio» lo corresse lei «È uscito poco fa. Nemmeno ha voluto farmi un autografo...» borbottò delusa.Merda.
Merda.
Dove sarà andato?
«Non ne ho idea» mormorò Wade.
«Cos-».
«Ragazzina! Sai verso che direzione è andato?» chiese l'uomo, sperando di poterlo rintracciare, anche se sapeva perfettamente che le possibilità erano veramente basse.
La bionda indicò il tetto di un edificio là vicino e Wade schizzò via, diretto verso quel punto. Aveva avuto la possibilità di poter rivedere il suo amico, ma l'aveva sprecata. Per questo sarebbe potute essere di mal umore per moolto tempo, quindi non poteva lasciare che accadesse. Lo doveva trovare.
«Spidey?!» urlò una volta giunto lì vicino. Mise entrambe le mani vicino alla bocca, rivolgendo i loro palmi uno di fronte all'altro, in modo da amplificare la propria voce «Ragnetto, sei qui?».
Sentì improvvisamente il suono di un tessuto che strisciava sopra la sua testa, così sollevò lo sguardo.
Una testa incappucciata sbucò dal bordo del palazzo e Wade la riconobbe subito.
«Spidey!».
